Contrordine compagni, il decreto sui vaccini non è incostituzionale!


Dopo che per mesi le associazioni e i movimenti no vax, movimenti politici, giornali e presunti esperti costituzionali hanno ripetuto che il decreto sull’obbligatorietà dei vaccini era incostituzionale, la Corte Costituzionale ha sancito la sua piena costituzionalità

Ma guarda che sorpresa, la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso della Regione Veneto e ha dichiarato la piena costituzionalità del decreto-vaccini (quello che ha introdotto l’obbligatorietà). Eppure ancora poche ore prima della pronuncia della Consulta non sembravano esserci dubbi in proposito

Il decreto sui vaccini è palesemente incostituzionale e, pertanto, verrà annullato dalla Consulta” dichiarava qualche giorno prima il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Che già nel maggio scorso aveva emesso la sua sentenza inappellabile, sostenendo senza tema di smentita che il decreto del governo presentava diversi profili di incostituzionalità. Certo la credibilità del Codacons, soprattutto in materia di vaccini, negli ultimi tempi è ai minimi storici. E, per giunta, Rienzi sia nei giorni scorsi che a maggio aveva tirato fuori ancora una volta la favoletta del regalo alla lobby dei farmacisti (anche un bambino ormai ha capito perfettamente che l’eventuale lobby dei farmacisti guadagnerebbe con la diffusione di determinate malattie piuttosto che con i vaccini) che inevitabilmente aveva sollevato non pochi dubbi.

Però quella della Codacons era solo una delle tante voci che si erano levate per denunciare l’incostituzionalità. “Rendere obbligatorio il vaccino è anti costituzionale, la norma in questione è contraria all’articolo 32 della Costituzione sulla libertà della salute” dichiaravano nei giorni in cui era in discussione il decreto in Parlamento i deputati del Movimento 5 Stelle. Molto più dettagliata la “sentenza” emessa dal gruppo “Giuristi per l’Azione Popolare”, un gruppo di esimi costituzionalisti  a supporto di alcune delle associazioni no vax , che addirittura  argomentavano  le ragioni dell’incostituzionalità con un accurato documento, simile alle motivazioni di una sentenza, nel quale si elencavano i 10 punti di incostituzionalità del decreto.

Meno dettaglio, ma assolutamente più catastrofico, l’avv. Prisco di un’altra delle più note associazioni no vax, “Medicina a piccole dosi”. “Non so dirvi il numero del decreto né la data esatta (quando si dice la certezza delle fonti…) – sosteneva Prisco – quello che posso dire è che il testo è chiaramente incostituzionale e, per motivi tecnico-logistico e giuridici, è praticamente impossibile applicarlo”. Sentenza senza possibilità di appello anche quella emessa del “Fatto Quotidiano”, espressa con un lungo articolo del docente dell’Università Tor Vergata di Roma, Ivan Cavicchi, dal titolo inequivocabile: “Vaccini, perché obbligare è anticostituzionale”.

Non pago il quotidiano diretto da Marco Travaglio a giugno pubblicava un articolo di fuoco contro il presidente della Repubblica Mattarella che aveva “incredibilmente” (almeno per il “Fatto Quotidiano”) firmato il decreto. “Malgrado il forte dubbio (di chi?) che il decreto sia incostituzionale, Mattarella lo ha firmato il 7 giugno”. Al presidente della Repubblica si rivolgeva anche Ferdinando Imposimato che nella sua sconclusionata battaglia no vax sta consumando tutto il credito e la credibilità guadagnati in tanti anni. La sua è praticamente diventata un’ossessione che, purtroppo, lo espone a “figuracce” clamorose.

Come quella in occasione del dramma della piccola Sofia, la bambina morta per malaria, almeno secondo la versione ufficiale. Che Imposimato, dopo che con un’intuizione geniale si era chiesto come mai alla bambina non è stato somministrato alcun vaccino contro la malaria (chissà perché, forse perché non esiste?), mette in discussionem convinto che in realtà la malaria è solo un modo per coprire le vere ragioni della morte (indovinate un po’ quali?). Tornando al decreto Imposimato aveva lanciato un accorato appello a Mattarella, chissà perché rimasto inascoltato: “Signor presidente il decreto che rende obbligatori i vaccini per l’iscrizione a scuola è incostituzionale, lede l’art 32 della Costituzione. Il decreto deve essere fermato da lei presidente in base all’art. 74”.

Tra gli implacabili giudici del decreto vaccini naturalmente non poteva mancare il “tuttologo” Diego Fusaro colui che è diventato un vero e proprio idolo dei no vax dopo la sua “perla di saggezza” secondo cui “la vicenda dei vaccini non si può lasciare in mano a medici ed esperti”. Rispetto a tutti gli altri Fusaro aggiunge qualcosa in più, l’incostituzionalità per lui è palese non solo perché la norma è in contrasto con la Costituzione ma anche perché “lo Stato dovrebbe occuparsi principalmente dell’interesse nazionale non dell’interesse multinazionale”.

Lo ammettiamo, dopo un tale martellamento di “dotti, medici e sapienti”, pur non essendo fini giuristi né esperti costituzionalisti (pur avendo letto la costituzione…), anche noi abbiamo iniziato a pensare che quel decreto potesse davvero essere incostituzionale. Certo, da perfetti ingenui, ci chiedevamo come fosse possibile che un governo e un presidente della Repubblica (che non è certo l’ultimo arrivato) potessero essere così folli da far approvare e firmare un decreto così chiaramente incostituzionale. E, conoscendo la proverbiale competenza del Condacons e di Fusaro, qualche in dubbio in più ci era venuto.

Mettendo da parte l’ironia, la sentenza della Corte Costituzionale ha chiuso definitivamente (anche se il Codacons, non pago dell’ennesima “figuraccia”, ha annunciato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo…) la questione e, almeno si spera, dovrebbe aver aperto gli occhi a qualcuno.

La decisione del legislatore nazionale – si legge nella sentenza della Corte Costituzione – non è irragionevole poiché volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie. Inoltre il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali”.

Questa sentenza sancisce inequivocabilmente che vaccinare i propri figli non è un atto di protezione individuale ma un gesto di responsabilità sociale a difesa dei più deboli” commenta il medico Roberto Burioni che poi aggiunge che “pretendere la libertà di non vaccinarli è come pretendere la libertà di guidare ubriachi. Finalmente lo Stato è dalla parte della scienza contro l’oscurantismo e la superstizione”.

E contro la più profonda ignoranza, aggiungiamo noi, che poi è alla base di tutta la diatriba sui vaccini. Sulla quale, proprio in virtù della sentenza della Corte, bisognerebbe riflettere a lungo. Perché quelli che in questi mesi hanno versato fiumi e fiumi di parole e inchiostro per spiegare tutte le profonde ragioni dell’incostituzionalità del decreto, dimostrando poi tutta la loro superficialità e disinformazione, sono gli stessi che da tempo riempiono il web, i social e ora anche i media tradizionali con le loro tesi, le loro supposizioni basate sul nulla, su studi farlocchi, su mere congetture, su dati inesistenti o mal interpretati.

Non conoscono e non sono capaci di comprendere la Costituzione, così come non conoscono minimamente e non sono capaci di comprendere i tanti dati scientifici che sono a disposizione riguardo i vaccini. La sentenza della Corte Costituzionale, per giunta, di fatto è l’ultimo tassello per chiudere un cerchio che, per chi aveva voglia di vedere e di capire è sempre stato chiaro, ma che nelle ultime settimane è stato ulteriormente chiarito. Con la demolizione di tutte le “folkloristiche” tesi dei no vax, dalle reazioni avverse alla colossale balla sull’autismo, fino all’ultima frontiera delle nanoparticelle.

Inutile e superfluo ritornare sui dati sulle reazioni avverse, vale la pena ricordare qui la sentenza di fine luglio della Cassazione che, per l’ennesima volta, ha spazzato via ogni incertezza e ogni dubbio sulla possibile relazione tra vaccini e autismo (in realtà non ce ne sarebbe stato bisogno, visto che ci sono decine di studi internazionali che da sempre smentiscono questa possibile correlazione e che le tesi sui no vax si basano esclusivamente su uno studio ampiamente dimostrato completamente “farlocco” di Wakefield).

Nei giorni scorsi, poi, l’agenzia francese per la sicurezza dei medicinali ha pubblicato uno studio approfondito sulla possibile contaminazione dei vaccini da parte di elementi tossici o particelle di piccole dimensioni che ha fornito un risultato chiarissimo: i vaccini non sono per niente contaminati. Anche in questo caso non che ce ne fosse particolare bisogno, le tesi del dottor Mantovani dati alla mano da tempo si sono dimostrate assolutamente inaffidabili. Il quadro complessivo, quindi, è fin troppo chiaro. Almeno perché ha voglia di vederlo.

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