“Godot” alla fine è arrivato, dall’assicurazione 5,5 milioni di euro per il terremoto


“L’istituto Balcia Insurance con cui l’amministrazione comunale aveva contratto la polizza per garantire il patrimonio pubblico dal terremoto ha formalmente offerto la somma di 5.560.000 euro per il risarcimento del danno” annuncia in un comunicato stampa il Comune

Non è stata immediata, come il sindaco aveva vantato pochi giorni dopo il terremoto, e non sono gli 8 milioni di euro previsti inizialmente dal primo cittadino. Alla fine, però, a 14 mesi dalla scossa di terremoto del 24 agosto finalmente è arrivato il sospirato risarcimento danni da parte dell’assicurazione. Lo comunica l’amministrazione comunale con un comunicato stampa nel quale si afferma che “l’istituto assicurativo Balcia Insurance con cui l’Amministrazione Comunale di Ascoli aveva contratto una specifica polizza per garantire il patrimonio pubblico dal terremoto ha formalmente offerto la somma di € 5.560.000 per il risarcimento del danno provocato dalla sequenza sismica attivatasi nell’agosto 2016”.

Siamo particolarmente soddisfatti. La vicenda della polizza sui danni provocati dal terremoto è un esempio concreto di buona amministrazione” commenta ovviamente soddisfatto il sindaco Castelli. Come si ricorderà la vicenda della polizza di assicurazione sul terremoto era balzata al centro dell’attenzione non solo locale ma anche nazionale dopo la pubblicazione sull’Huffington Post di un articolo nel quale il primo cittadino rivendicava la “geniale intuizione”, avuta dopo il terremoto dell’Aquila, di stipulare un’apposita polizza per il terremoto “che assicurasse tutto il patrimonio comunale”.

In realtà, però, poi gli atti comunali hanno raccontato un’altra storia, cioè che quella stipulata dal Comune era una normale polizza “All Risks”, posseduta da quasi tutte le amministrazioni pubbliche. Tra l’altro che non fosse una polizza specifica per il terremoto era del tutto evidente già dalla sola entità del risarcimento previsto, era infatti chiarissimo che gli 8 milioni inizialmente vantati dal sindaco erano sufficienti a coprire solo una minima parte degli eventuali danni (come, poi, purtroppo l’attuale emergenza sismica ha ampiamente dimostrato). Nonostante tutto, come era ampiamente prevedibile, ora che finalmente l’indennizzo è arrivato il primo cittadino, nell’euforia provocata dalla buona notizia, prova ancora una volta a raccontare la stessa favoletta, sia pure se in versione riveduta e corretta.

Appena eletto sindaco di Ascoli, nel giugno del 2009 – afferma il sindaco – mi sono trovato costretto ad impegnare somme molto consistenti per riqualificare quella parte del patrimonio comunale (Pinacoteca, Chiesa della Scopa e di Sant’Angelo Magno) che il sisma aquilano aveva compromesso. Da quel momento mi sono posto in maniera prioritario il problema di stipulare una polizza specifica per gestire in termini preventivi la problematica del terremoto. Grazie alla fattiva collaborazione dei nostri servizi siamo riusciti ad ottenere un risultato che non era affatto scontato, anche alla luce dell’elevata sismicità del nostro territorio.

A partire dall’anno 2010, il portafoglio assicurativo del Comune di Ascoli ha subito una svolta rilevante a seguito dell’inclusione della garanzia terremoto, nonostante le condizioni avverse del mercato, quale diretta conseguenza dell’evento sismico, che solo qualche mese prima aveva duramente colpito l’Aquila, tra l’altro geograficamente non distante dall’Ascolano. Tutti i contratti che si sono succeduti sino al 2016, hanno mantenuto la garanzia terremoto e così anche la polizza aggiudicata alla BTA Insurance Company per il periodo 31/03/2014 – 31/12/2017. E’ doveroso ricordare che numerose pubbliche amministrazioni, sia per problemi di bilancio sia per la convinzione che gli eventuali danni catastrofali saranno comunque posti a carico della Stato, preferiscono stipulare polizze a copertura del proprio patrimonio immobiliare senza le garanzie per i danni da terremoto e/o da inondazione, alluvione, pur in presenza di polizza cosiddetta All Risks”.

Come detto gli atti comunali, che in un’amministrazione pubblica solitamente sono quelli che contano, raccontano una storia differente, a partire dal fatto che in tutte le determine di fine 2009 inerenti il portafoglio assicurativo del Comune (la. 1441 del 18 settembre, la 1836 del 23 novembre e 2027 del 18 dicembre) non si fa alcun riferimento a nuove clausole o a particolari novità e, meno che mai, viene in alcun modo fatto riferimento al discorso relativo al terremoto.

Così come nei mesi successivi all’emergenza sismica e all’articolo del sindaco in realtà poi abbiamo scoperto che quasi tutti i Comuni della zona hanno un’identica polizza All Risks, con le stesse clausole (terremoto compreso) di quella posseduta dal Comune di Ascoli. Quindi nulla di particolare e nulla di  differente rispetto alla maggior parte delle amministrazioni pubbliche.

Questo, naturalmente, non toglie il fatto che è sicuramente positivo che il Comune di Ascoli possa far conto su quella somma derivante dall’assicurazione. Che, però, potrà coprire solo una minima parte dei danni subiti dalla città con il terremoto, visto che lo stesso sindaco Castelli, nel corso del Consiglio comunale di settembre, ha parlato di ben 68 edifici pubblici danneggiati (tra cui 21 scuole) per un totale di oltre 100 milioni di euro di danni (e stiamo parlando solamente del patrimonio pubblico).

Danni il cui risarcimento, come per tutti gli altri comuni, inevitabilmente verranno posti a carico dello Stato. Che già, in anticipo rispetto ai presunti tempi rapidi dell’assicurazione, ha destinato al capoluogo piceno più di una decina di milioni…

 

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