Bonus asilo nido: per molti ma non per tutti


Dal 17 luglio e fino al 31 dicembre 2017 è possibile presentare domanda per richiedere il bonus di mille euro destinato ai bambini nati a partire dal 1 gennaio 2016. Ma bisogna affrettarsi perché l’Inps accetterà le richieste fino all’esaurimento del budget

Come ricorda il Comune di Ascoli con un comunicato stampa dallo scorso 17 luglio e “fino al 31 dicembre 2017  sarà possibile richiedere il bonus asilo nido di 1.000 euro per i bimbi nati a partire dal 1° gennaio 2016”.

Va subito specificato, a scanso di equivoci, che la meritevole iniziativa non è certo frutto dell’amministrazione comunale ascolana, che correttamente si limita a ricordare ai proprio cittadini questa importante opportunità a loro disposizione. Il “Bonus asilo nido” è stato previsto ed introdotto dalla Legge di Stabilità del 2016 approvata il 30 dicembre 2015. Come avviene troppo spesso in questo paese, per la sua concreta attivazione si è dovuto attendere oltre un anno. Poi finalmente la circolare Inps del 22 maggio scorso ha definito istruzioni e requisiti e da metà luglio è possibile presentare domanda. E, come vedremo in seguito, è fondamentale per chi desidera usufruire del bonus farlo il prima possibile.

Il bonus è distribuito tramite l’Inps e rientra nelle politiche di sostegno alla natalità, insieme all’assegno di natalità e al premio alla nascita. La differenza, non di poco conto, è che l’assegno di natalità è corrisposto alle famiglie con reddito isee fino a 25 mila euro (quindi un limite piuttosto alto). Il bonus asilo nido, invece, proprio come il premio alla nascita non è legato al reddito familiare. Ne può fare richiesta chiunque abbia un bambino nato o adottato dopo il 1 gennaio 2016, purché rispetti una serie di requisiti. Il bonus infatti può essere richiesto dai genitori di bambini che frequentano asili nido pubblici o privati e per riceverlo occorre provare il pagamento della retta: si ricevono fino a 1000 euro (il contributo non può eccedere il costo della rata) in undici rate da 91 euro.

Possono richiedere il bonus anche genitori di bambini con meno di tre anni che ricevono assistenza domiciliare per gravi malattie: in questo caso serve un certificato medico e si ricevono i 1000 euro in un solo pagamento. I bambini per cui si fa richiesta devono essere residenti in Italia e possedere la cittadinanza italiana o europea comunitaria, il permesso di soggiorno o essere soggetti a protezione internazionale data dallo status di rifugiato. La domanda può essere presentata on line tramite i servizi telematici dell’Inps, via telefono chiamando il Contact Center dell’istituto al numero verde 803164 gratuito da rete fissa o il numero 06164164 da rete mobile (con tariffazione a carico) o rivolgendosi agli sportelli presenti sul territorio.

Ricordando che il bonus spetta per tre anni, quindi si sta parlando di un contributo complessivo fino a 3 mila euro, è importante ricordare che l’Inps accetterà richieste fino all’esaurimento del budget (complessivamente sono stati stanziati 144 milioni). Quindi il bonus verrà erogato semplicemente secondo l’ordine di presentazione delle domande, senza alcun altro criterio magari legato al reddito. Questo significa che non si terrà in alcun modo conto dell’eventualità situazione di difficoltà economica dei richiedenti o di altri criteri di carattere sociale, chi prima arriva ha comunque diritto a ricevere il contributo.

In altre parole si potrebbe tranquillamente verificare il caso che il bonus vada a qualche famiglia che non ne avrebbe in alcun modo bisogno magari a scapito di chi è realmente in condizioni di difficoltà economica e che senza quel contributo non potrebbe mai permettersi di portare il proprio figlio all’asilo nido.

Una grave ed evidente anomalia che getta delle inevitabili ombre e rende meno condivisibile un’iniziativa potenzialmente assolutamente da condividere.

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