Cellulari “bollenti”


Abbonamenti a video hard e alle partite di serie A, chiamate a chat erotiche, a servizi interattivi, per partecipare al televoto a Sanremo e a Miss Italia . Dalla commissione parlamentare  un quadro sconcertante sull’utilizzo dei cellullari di servizio dei dipendenti pubblici

L’utilizzo del servizio di telefonia mobile è finalizzato al miglioramento della comunicazione, della qualità del lavoro e della produttività dell’amministrazione da perseguire attenendosi a criteri di economicità ed efficienza. Ogni utilizzatore è tenuto all’uso appropriato del cellulare”. 

Questo è quanto prevedono, in merito all’uso dei cellulari di servizio, praticamente tutti i regolamenti degli enti pubblici. E, pur facendo un immenso sforzo di fantasia, appare abbastanza difficile riuscire a capire come si possa migliorare “la qualità e la produttività dell’amministrazione” attivano l’abbonamento a “SexyLand” o a “Le porno Erasmus”. Così come è difficile considerare “uso appropriato del cellulare” l’attivazione dell’abbonamento a “Video hard casalinghi” o alla “Serie A Tim” o alla rubrica “Dillo alle Stelle”.

E’ l’ennesimo quadro sconfortante e sconcertante, la fotografia di un paese che sembra aver perso il senso della ragione, della dignità, quelli che emergono dall’indagine sugli sprechi nell’amministrazione pubblica condotta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla digitalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Che ha analizzato i 401.839 cellulari a carico dello Stato, facendosi mandare da Telecom Italia il prospetto con il traffico (telefonate, sms e dati internet) di tutte le sim dei cellulari consegnati ai dipendenti pubblici. Complessivamente sono state circa 4.400 le amministrazioni centrali e locali messe sotto osservazione con l’obiettivo di capire quanto è possibile risparmiare eliminando i consumi che niente hanno a che fare con il ruolo (sindaco, assessore, funzionario ministeriale, dirigente statale, regionale, provinciale, comunale) per cui si riceve il cellulare di servizio .

Dal monitoraggio, che ha riguardato il periodo che va dal 2012 al 2016, è emerso che complessivamente sono stati sprecati quasi 8 milioni di euro per chiamate ai call center, a servizi di intrattenimento , ai servizi interattivi sulla rete. Ma più che la cifra, comunque piuttosto consistente, colpisce il quadro davvero imbarazzante di sperpero consapevole di denaro pubblico, di insopportabile arroganza che caratterizza chi, rivestendo un determinato ruolo pubblico, si sente in qualche mod

o di appartenere ad una casta di privilegiati, che ha diritto ad utilizzare come vuole le risorse pubbliche, anche per cose assolutamente futili.

E’ avvilente constatare come anche questa indagine non fa altro che confermare il progressivo e diffuso decadimento morale di un paese che continua ad inveire e mettere al bando la propria classe politica ma che non perde occasione per dimostrare che quella classe politica così vituperata non è altro che l’espressione stessa di un paese malato alla radice. E che, per giunta, non sembra neppure in grado, pur avendone i mezzi, per quanto meno cercare di mettere un freno a questo diffuso mal costume.

Tornando all’indagine della Commissione parlamentare d’inchiesta (presieduta dall’onorevole del Pd Paolo Coppola, con Federico D’Incà del Movimento 5 Stelle e Mara Mucci del gruppo misto come vicepresidenti) la fetta più imponente di sprechi deriva dalle transazioni sulla Rete con strani provider. Sono decine di migliaia le chiamate con servizi che permettono di entrare nelle chat erotiche, per ricevere materiale pornografico ma anche per oroscopi, ricette, scommesse sportive. Ma rientrano in questa categoria anche i quasi 10 mila abbonamenti a Mobando, i 7 mila a TimGames, gli oltre 12 mila alla serie A Tim.

Ci sono, poi, tutte quelle voci (e quelle spese) che evidenziano il diffuso utilizzo del cellulare per questioni personali. Come, ad esempio, le telefonate al call center di Sky, a Ticketone per avere informazioni su biglietti e concerti, al call center di Alitalia e Trenitalia. Molte diffuse anche le telefonate e gli sms per comprare prodotti bancari e per promozioni di natura sociale. Particolare curioso, solo negli ultimi tre mesi si contano ben 15 mila messaggini ricevuti su cellulari di servizi da Banca Intesa per le comunicazioni di home banking. Che, attivate con il telefono di servizio, fanno si che la commissione della banca venga caricata sulla bolletta non dell’utente ma dell’amministrazione pubblica.

Da segnalare, infine, le migliaia di chiamate per partecipare al televoto per il festival di Sanremo e a Miss Italia e le migliaia di euro spesi in sms di beneficenza, probabilmente uno degli aspetti più squallidi di tutta la vicenda. Perché preoccuparsi di essere solidali ma poi fare la beneficenza non con i propri soldi ma con quelli della comunità è probabilmente la dimostrazione più eloquente di quanto siamo sprofondati in basso. “Dopo l’estate – dichiara il presidente della commissione Coppola – consegneremo la relazione finale complessiva al Parlamento e immagino che i magistrati saranno interessati”.

Perché è sin troppo evidente che, di fronte  a determinati usi del cellulare di servizio, si potrebbe configurare il reato di peculato. Al di là di tutto, però, stupisce che da parte degli enti pubblici sia centrali che locali non ci sia stato fino ad ora un controllo più ferreo e rigido sull’utilizzo dei cellulari di servizio che, appunto, dovrebbero essere usati solo ed esclusivamente per “ragioni di servizio”.

Eppure non sarebbe stato così difficile e complicato verificare o, meglio ancora,

bloccare determinati servizi (bastava volerlo. “Come commissione d’inchiesta – conclude Coppola – daremo indicazione perché nella convenzione Consip sia inserita una clausola per mettere automaticamente nella black list questo tipo di servizi”. Sicuramente è da considerare positivamente la proposta di Coppola, meglio tardi che mai.

Però davvero fa rabbia constatare che, al di là del comportamento indegno personale di chi ha fatto quell’uso del cellulare di servizio, sarebbe bastato davvero molto poco, solo un pizzico di attenzione in più, per evitare questa vergogna. Pagata, come al solito, da Pantalone…

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