La regina delle “bufale”


Da quando è stata eletta presidente della Camera Laura Boldrini è diventata il bersaglio preferito di “bufale” e “fake news” surreali, l’ultima delle quali riguarda lo ius soli. E nelle settimane scorse alcuni giornali l’hanno anche trascinata in una guerra ai monumenti fascisti

Uno dei temi caldi dell’estate, lo ius soli, viene scosso dalle durissime dichiarazioni della presidente della Camera Laura Boldrini. “Lo ius soli deve essere approvato entro settembre. Se non passa la legge i clandestini sono autorizzati ad essere violenti”.

E’ da diverse ore che gira sui social questo post con scritte le clamorose dichiarazioni della Boldrini, c’è anche il video del suo intervento. E’ forse impazzita la presidente della Camera? No, è impazzito chi ancora crede a queste idiozie, tra l’altro scritte da persone talmente ignoranti da non sapere che lo ius soli non c’entra nulla con i clandestini. D’altra parte basterebbe semplicemente aprire quel video e ascoltare l’intervento della Boldrini che dice, ovviamente, tutt’altro, pur ritenendo indispensabile approvare quel provvedimento (ma entro la fine della legislatura e non entro settembre).

Nulla di nuovo in realtà, tra tutti i personaggi politici di questo periodo non c’è nessuno che in questi anni è stato oggetto di così tante falsità (“bufale”) come l’attuale presidente della Camera. Nell’epoca di internet, nella quale la “bufala” corre e si espande a velocità della luce sul web, in un periodo in cui per distruggere l’avversario politico o un personaggio scomodo e antipatico non c’è niente di meglio che inventare le più clamorose storielle (tanto si trovano sempre migliaia e migliaia di persone pronte a crederci), la presidente della Camera è ben presto diventata il bersaglio preferito dei produttori di “bufale”.

Perché è innegabile che la Boldrini è un personaggio scomodo, anche per la stessa sinistra da cui proviene, e, non da meno, non ispira una grande simpatia. Anche perché di “difetti” che la rendono insopportabile a numerosi (probabilmente la maggioranza) italiani ne ha molti. Marchigiana di Macerata, la Boldrini innanzitutto è una giornalista (e già questo sarebbe sufficiente per attirarle molte antipatie). In più è molto quotata all’estero (e questo per una buona parte degli italiani è un gravissimo difetto), al punto che, dopo una lunga carriera all’Onu, dal 1998 al 2012 ha ricoperto l’incarico di portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per il Sud Europa.

Come se non bastasse negli anni ha ricevuto una lunga serie di riconoscimenti e onorificenze, nazionali e internazionali. Ce ne è abbastanza per giustificare la profonda antipatia nei suoi confronti che da un lato ha prodotto una serie davvero impressionante di “bufale” su di lei. Dall’altra ha fatto si che ogni volta migliaia e migliaia di persone non si sono neppure poste il dubbio, pronte a credere ciecamente anche alle “bufale” più surreali sulla presidente della Camera. A cui in questi 4 anni (da quando è stata eletta presidente) è stato attribuito di tutto.

La proposta per rendere obbligatorio il burqa per le donne italiane, la tassa sulla carne di maiale, l’ora obbligatoria di Corano a scuola, l’apertura di un conto a Panama per raccogliere i fondi destinati ai migranti di fede islamica, una surreale modifica del calendario per rimuovere i santi e le festività cattoliche per non offendere gli immigrati, l’obbligo per tutti i ristoranti italiani di avere almeno una pietanza kebab.

Per non parlare, poi, delle dichiarazioni a lei attribuite (ovviamente anche queste inventate tutte di “sana pianta”) dopo ogni attentato. Dopo la strage di Dacca su un blog è stato pubblicato un virgolettato in cui la Boldrini afferma che “l’islam è una religione di pace, la colpa non è da attribuirsi agli islamici, ma a noi che non impariamo la loro cultura e non ci integriamo, se quegli italiani avessero imparato il Corano oggi sarebbero ancora vivi, è impossibile negarlo, ecco perché si sta discutendo una proposta di legge che inserisca, al posto dell’ora di religione, l’ora di lettura del Corano”. 

Dopo quella di Nizza ecco su un altro blog comparire un altro virgolettato nel quale la presidente della Camera sosterrebbe che “questi “terroristi” chiedono solo aiuto e comprensione, la colpa è nostra che non sappiamo capirli, chiedo scusa a tutto il mondo islamico perché gli abbiamo fatto perdere la speranza”. In un paese normale ci sarebbe poco di che discutere, alla prima di quelle evidenti bufale la reazione indignata della maggioranza avrebbe messo fine a questa infinita serie di idiozie. Invece a migliaia si affrettano ogni volta a condividere la clamorosa falsità, contribuendo a diffonderla.

Naturalmente non mancano neppure riferimenti personali offensivi e piuttosto pesanti. Diversi mesi fa un post con una foto sfocata sosteneva che la Boldrini faceva parte delle ragazze Coccodè di “Indietro Tutta”. Ben più pesante la fake news messa in circolazione sulla sorella di Laura Boldrini, Luciana, che gestisce 340 cooperative che si occupano di assistenza immigrati o che è andata in pensione a 35 anni, con 10 mila euro al mese, sempre condite con una foto che, in realtà, ritrae l’attrice americana Kyrsten Ritten.

Quel che è grave è che in realtà la sorella della Boldrini, che per altro si chiamava Lucia, è morta giovane diversi anni fa a causa di una brutta malattia, e, ovviamente, non si occupava assolutamente di immigrati (ma dipingeva e affrescava). Per certi versi ancora più grave, però, è quello che accaduto le settimane scorse, quando a lanciare una clamorosa “fake news” sono stati alcuni organi di informazione (ammesso che possano essere definiti tale). La notizia, che per giorni ha occupato non solo il web, ma anche le prime pagine di diversi quotidiani, riferiva di una Boldrini che voleva cancellare tutti i monumenti fascisti presenti nel nostro territorio.

A far deflagrare l’ennesima pagliacciata nei confronti della presidente della Camera “Il Giornale” che ha tradotto in questo modo assolutamente non veritiero un’affermazione fatta, nel corso di un convegno sull’Europa a Milano, dalla Boldrini. Che, a chi gli chiedeva un giudizio sulla proposta di legge sull’apologia del fascismo presentata da Fiano, ha risposto dicendo “non commento i provvedimenti che sono in Aula ma ci sono persone a disagio quando passano sotto i monumenti fascisti”.

Poco dopo la presidente ha ulteriormente specificato il suo pensiero parlando di come, accogliendo alla Camera in occasione di cerimonie per la Liberazione vecchi partigiani, si sia resa conto del loro imbarazzo di fronte a certi monumenti. “In Germania i simboli del nazismo non ci sono più – ha aggiunto – rispetto la loro sensibilità ma in Italia questo passaggio non c’è stato. E ci sono alcune persone che hanno dedicato la loro giovinezza a liberare il nostro paese che si sentono poco a loro agio quando passano sotto certi monumenti”.

Una semplice constatazione, la presa d’atto di una situazione che esiste ma che solo una mente deviata potrebbe interpretare come una proposta di abbattere tutti i monumenti del periodo fascista. Invece nei giorni successivi è partita una sconcertante campagna da parte di alcuni organi di informazione (“Il Giornale”, “Libero”, “Il Secolo d’Italia”) con un imbarazzante crescendo di titoli sempre più lontani dalla realtà. Da “Cancellerei i monumenti fasciasti, offendono i partigiani” a “Se dipendesse da me farei una legge per abbattere i monumenti fascisti” fino ad una Boldrini versione Isis che propone “I palazzi fascisti vanno rasi al suolo”.

Un crescendo di follia a dir poco sconcertante, a cui ha dato il suo contributo anche Vittorio Sgarbi (“La Boldrini deve essere interdetta, è pericolosa, mi ricorda Goebbels”). E mentre quei giornali si sbizzarrivano ricordando tutti i monumenti fascisti che la presidente della Camera avrebbe voluto abbattere e proseguendo nel parallelo con l’Isis, alla fine la Boldrini è stata costretta ad intervenire per smentire l’ennesima “bufala”, questa volta costruita da alcuni organi di informazione.  E nel farlo ha voluto dimostrare con i fatti quanto folle fosse quella campagna, accompagnando il comunicato con la foto di un quadro appeso nel suo studio alla Camera di Mario Sironi.

Era un’artista di spicco del Ventennio – ha dichiarato  l’ho trovato già lì, e siccome è molto bello, non ho mai pensato di farlo sostituire, né tantomeno di distruggerlo”. 

Così in un attimo all’improvviso, così come era stata creata, la Boldrini modella Isis è scomparsa, nessuno ne ha parlato più (e, ovviamente, nessuno si è preoccupato di scusarsi…). In attesa della nuova bufala, puntualmente spuntata nelle ore scorse, sulla presidente della Camera. Che, in effetti, è sempre più antipatica e probabilmente se le cerca.

Però, dopo 4 anni di “bufale”, un dubbio ci sorge: ma non è per caso che la Boldrini è diventata così antipataca ai più anche per colpa di tutte queste falsità inventate in questi anni su di lei?

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