Teatro Filarmonici, farsa senza fine


Dopo 16 anni di attesa lo storico teatro ascolano doveva riaprire a novembre 2016, poi si sono “verificati degli imprevisti non prevedibili” e la riapertura è slittata a fine marzo 2017. Ora, dopo 4 mesi, il sindaco annuncia che l’inaugurazione avverrà il prossimo ottobre

Ricordate il servizio andato in onda nel febbraio scorso su Rai 3 Marche inerente il teatro Filarmonici? Dagli schermi del tg regionale il sindaco Castelli aveva annunciato che finalmente lo storico teatro cittadino sarebbe stato restituito presto alla città. Anzi, molto presto, visto che il primo cittadino fissava per fine marzo la data della sua riapertura. Certo, si trattava già di uno slittamento di 4 mesi rispetto alla scadenza iniziale (novembre 2016) ma, considerando che l’attesa si prolungava in pratica da 16 anni, quell’ulteriore ritardo sembrava comunque poca cosa.

In effetti poi sabato 25 e domenica 26 marzo, in occasione delle giornate del Fai, il teatro Filarmonici è stato riaperto al pubblico ed è stato visitato da tantissime persone. Era evidente che i lavori non erano ancora completati ma dal Comune sono arrivate rassicurazioni che, tempo pochi giorni, ci sarebbe stata a tutti gli effetti la riapertura. E, soprattutto, che non si sarebbe ripetuta la storia di alcuni anni prima quando, nel luglio 2013, un Filarmonici ancora da completare fu comunque riaperto per una settimana, tra mille polemiche, per ospitare qualche evento de “L’Altra Italia”, per poi tornare nel suo lungo ed interminabile letargo.

Da quel fine marzo sono passati più di tre mesi  e dello storico teatro cittadino non si è saputo più nulla. Almeno fino a mercoledì scorso (5 luglio). Quando l’amministrazione comunale, con un comunicato stampa, ha annunciato la decisione del Tar Marche che sbloccava il finanziamento di poco meno di 7 milioni di euro, a vantaggio del Comune, nell’ambito di “Iti aree urbane”. “Le azioni di intervento più importanti e significative – si legge nel comunicato – riguarderanno l’efficientamento energetico-ambientale del polo di Sant’Agostino, la ristrutturazione ed il miglioramento dell’ex distretto militare (con una area specifica finalizzata alla realizzazione di un centro studi archeologici) e, a mo’ di cofinanziamento, il completamento del restauro e l’adeguamento funzionale del teatro Filarmonici”.

Ma cosa c’entra il teatro Filarmonici con quel finanziamento? E l’intervento di restauro e adeguamento non doveva essere già completato ed il teatro riaperto? Misteri, destinati a rimanere tali, visto che sindaco e assessori quando devono dare spiegazioni serie e concrete improvvisamente perdono la parola. Se quella della nuova tribuna est è diventata ormai una barzelletta, sinceramente non ci sono più parole per definire e descrivere l’interminabile telenovela sul teatro Filarmonici. Che doveva essere riaperto già da un paio di mesi e che, invece, ora il sindaco Castelli ci dice che, grazie allo sblocco di questi fondi, verrà inaugurato “tra la fine di settembre i primi giorni di ottobre”.

Ma per quale incomprensibile ragione ad Ascoli, qualsiasi intervento o opera pubblica bisogna realizzare si ripete sempre la stessa, identica storia? E’ stato così per la piscina comunale, è così per la tribuna est, per il ponte di San Filippo, per il teatro Filarmonici, tutti interventi in cui l’amministrazione ha accumulato ritardi record, rinvio dopo rinvio, sempre senza mai degnarsi di fornire spiegazioni concrete e plausibili (a parte il terremoto…) sui ritardi stessi. E, casualmente, l’iter è identico in tutte le vicende citate, all’improvviso, proprio quando si avvicina la scadenza prevista per la fine dei lavori, si verifica qualche imprevisto che determina lo slittamento dei tempi ma anche l’aumento del costo dell’opera.

Per la tribuna est dello stadio, guarda il caso, all’improvviso è spuntato un mai citato prima terzo stralcio dei lavori, per il teatro Filarmonici secondo il documento istruttorio allegato alla delibera 242 del 6 dicembre “si sono verificati degli imprevisti non prevedibili al momento della progettazione” (qualcuno dovrebbe forse spiegare al dirigente Assetto del territorio che ha siglato quel documento che se fossero prevedibili non sarebbero più imprevisti…).

In realtà in quello stesso documento istruttorio (che è di novembre) il dirigente comunale afferma anche che “ad oggi i lavori sono ancora in corso e saranno terminati entro la fine dell’anno”. Sembra di essere in un’opera del teatro dell’assurdo, nello stesso documento in cui si parla degli imprevisti che faranno slittare il termine dei lavori si afferma comunque che gli stessi termineranno entro la fine dell’anno (cioè, visto che quella delibera è del 6 dicembre, pochi giorni dopo). Sembra una barzelletta, ma tutta la vicenda del restauro del teatro Filarmonici è un’enorme e interminabile farsa che si trascina da 16 anni, dal 2001.

Quando partirono i lavori di ristrutturazione per una riapertura che, secondo l’allora sindaco Celani, doveva avvenire entro la fine del suo primo mandato amministrativo (2004). Un anno più tardi, nel documento istruttorio allegato alla delibera n. 129 del 20 luglio 2005 (“Com­ple­ta­men­to del com­ples­so edi­li­zio del tea­tro Fi­lar­mo­ni­ci”) si evi­den­zia­va come “il pri­mo stral­cio re­la­ti­vo ai la­vo­ri di re­stau­ro e ri­sa­na­men­to con­ser­va­ti­vo è sta­to at­tua­to al fine di rea­liz­za­re tut­ti gli in­ter­ven­ti strut­tu­ra­li ne­ces­sa­ri per po­ter ga­ran­ti­re la pie­na fun­zio­na­li­tà del tea­tro”.

Quell’intervento, costato 2 milioni di euro, doveva essere l’ultimo atto prima di una riapertura che, però, non c’è mai stata. Nei successivi anni si sono succeduti altri interventi, sono stati spesi altri milioni di euro ma il teatro non è stato mai riaperto. Fino alla “farsa” del luglio 2013 quando, con ancora numerosi interventi da completare, il teatro fu riaperto per qualche giorno per “L’Altra Italia”, per poi essere nuovamente chiuso. Poi, finalmente, a maggio 2014 quella che sembrava essere la svolta definitiva.

Con delibera n. 108 e, successivamente, con determina n. 1348 del 3 luglio veniva approvato il progetto per la ristrutturazione del teatro Filarmonici. Una settimana dopo veniva emanato il bado di gara che veniva aggiudicato ad una Rti composta da 5 imprese.  A bloc­ca­re tut­to, però, ar­ri­va­va un ri­cor­so al Tar, re­spin­to solo a fine 2015. A gen­na­io 2016 po­te­va­no fi­nal­men­te par­ti­re i la­vo­ri, con il con­trat­to sti­pu­la­to l’11 gen­na­io 2016 (il 28 gen­na­io la so­spi­ra­ta con­se­gna dei la­vo­ri stes­sa). Se­con­do le pre­vi­sio­ni del­l’am­mi­ni­stra­zio­ne co­mu­na­le i la­vo­ri do­ve­va­no com­ple­tar­si en­tro 10 mesi, quin­di per no­vem­bre-di­cem­bre 2016 il tea­tro Fi­lar­mo­ni­ci do­ve­va fi­nal­men­te es­se­re pron­to per la ria­per­tu­ra.

Tutto sembrava procedere senza intoppi, tanto che sia la prima che la se­con­da pe­ri­zia di va­rian­te e sup­ple­ti­va (ap­pro­va­te con de­ter­mi­na 864 del 20 giu­gno 2016), così come l’approvazione del primo e del secondo stato di avanzamento dei lavori hanno confermato l’importo iniziale del progetto (2.250.000 euro), senza fare alcuna menzione di possibili imprevisti. E va sot­to­li­nea­to, il se­con­do sta­to di avan­za­men­to dei la­vo­ri è sta­to ap­pro­va­to il 12 set­tem­bre scor­so (de­ter­mi­na n. 1265).

Un mese dopo, però, improvvisa arriva la delibera n. 191 del 10 ottobre che parla di imprevisti che non rendono possibile completare i lavori nei tempi stabiliti e che necessitano di un ulteriore stanziamento di 385 mila euro che portano, quindi, il costo complessivo dell’intervento a 2.635.000. In realtà nel successivo documento istruttorio allegato alla delibera 242 (per l’approvazione della nuova variante e perizia tecnica necessaria per i nuovi lavori) il dirigente comunale scriverà che i nuovi interventi sono dettati da “sopravvenute disposizioni della Sopraintendenza impartite in corso d’opera durante le visite in cantiere tenute nella giornata del 18/2/2016”.

Quindi le nuove disposizioni che fanno slittare il termine dei lavori sono di febbraio 2016, come è possibile che ci sono voluti 8 mesi per recepirle? L’ennesimo mistero, di certo non l’ultimo. Già all’epoca dall’amministrazione comunale filtra comunque un certo ottimismo, gli imprevisti dovrebbero solo ritardare di qualche mese la fine dei lavori e la riconsegna alla città del teatro, inizialmente prevista per novembre 2016.

La conferma sembra arrivare a febbraio 2017 con il già citato intervento del sindaco al tg3 Marche nel quale si annuncia la riapertura per fine marzo. Evento che in effetti si verifica per le giornate del Fai, con l’assicurazione da parte dell’amministrazione che comunque è questione di poco tempo per la riapertura a tutti gli effetti. Da allora sono passati 4 mesi e, ovviamente, il teatro è ancora chiuso. Ma d’altra parte sia il sindaco che l’amministrazione comunale, mentre ripetevano alla città quelle promesse, sapevano perfettamente che non avrebbero potuto mantenerle. Infatti è proprio di quei giorni (14 marzo 2017) la determina n. 331 di approvazione del quarto stato di avanzamento dei lavori nella quale si certifica che “i lavori eseguiti a tutto il 6 marzo 2017 ammontano a 2.187.356,79 euro”.

Ad inizio marzo, quindi, mentre si annuncia la fine dei lavori e la prossima riapertura in realtà gli atti ufficiali del Comune certificano che mancano lavori per quasi 450 mila euro. In quella determina, tra l’altro, c’è l’ennesimo capitolo tra il comico e il paradossale di questa incredibile vicenda quando si sostiene che “con verbale del 15 settembre 2016” sono stati sospesi i lavori “a seguito degli eventi sismici del 30 ottobre 2016”. Ci deve essere qualche veggente in Comune che, un mese prima della terribile scossa del 30 ottobre, aveva previsto tutto tanto da decidere di sospendere i lavori. Non si capisce, però, perché oltre a sospendere i lavori non ci si sia preoccupati di annunciare alla città l’imminente terremoto…

Lasciando da parte l’ironia e tornando ai fatti, 4 mesi dopo quell’atto i lavori non sono ancora terminati e il sindaco introduce l’ennesima novità, sostenendo che una parte di quei 6,7 sbloccati dalla sentenza del Tar serviranno per completare gli interventi necessari per la riapertura del teatro che dovrebbe avvenire ad ottobre. Praticamente, dopo un’attesa di 16 anni, appena un anno di ritardo rispetto a quanto previsto. C’è di che essere soddisfatti…

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