Non basta il Cuore per risollevare lo sport cittadino


L’ottima iniziativa di domenica scorsa (“Il Cuore dello Sport”) non cancella i tanti problemi dello sport cittadino che in appena 2 anni ha visto dimezzare il numero delle associazioni sportive e continua a fare i conti con impianti in pessime condizioni

Nonostante la pioggia del pomeriggio abbia parzialmente condizionato l’evento, ha avuto un grande successo “Il Cuore dello Sport”, la manifestazione che si è svolta nelle piazze del centro domenica 5 novembre per promuovere lo sport e le società sportive cittadine. Fino a che l’intensa pioggia non ha costretto tutti ad una rapida fuga, strade e piazze del centro (per l’occasione trasformate in campi di calcio rugby, volley, basket) sono state letteralmente prese d’assalto da bambini, ragazzi ed adulti.

I tanti partecipanti hanno avuto l’opportunità di conoscere discipline non particolarmente note al grande pubblico (coma le Kick boxing che, ai prossimi mondiali di dicembre a Firenze, vedrà al via due ragazzi ascolani, Davide Traini e Fabio Mecozzi) e le varie realtà dello sport ascolano. Davvero un’ottima iniziativa, comprensibile e ampiamente condivisibile la soddisfazione dell’assessore allo sport Massimiliano Brugni espressa in un post pubblicato su facebook nel quale, tra l’altro, l’assessore annuncia la replica della manifestazione a primavera e annuncia il prossimo “Galà dello sport”.

Grazie a tutti – scrive Brugni – ieri splendida giornata con il Cuore dello Sport, un ringraziamento sentito a tutti gli amici delle tante associazioni sportive che hanno contribuito alla riuscita dell’evento e grazie a tutti i genitori dei piccoli sportivi. La pioggia? Nessun problema, rifaremo tutto a primavera. Nel frattempo ci vediamo il 18 dicembre con il Galà dello sport con tante sorprese. Grazie nuovamente a tutti, la più grande gioia dell’essere assessore è quella di aver conosciuto e essere diventato amico di tanti sportivi innamorati della nostra Ascoli”.

E’ sicuramente importante, anche per l’immagine della città, la realizzazione di simili ottime iniziative. Che, però, non possono e non devono certo fare passare in secondo piano i tanti problemi, la situazione sempre più difficile in cui si dibatte lo sport cittadino, tra le enormi difficoltà che sono costrette ad affrontare le associazioni e le società sportive cittadine e la situazione sempre più preoccupante degli impianti sportivi comunali, tra degrado e discutibili gestioni. Un paio di dati su tutti rendono bene l’idea della situazione.

Nel 2014, quando Ascoli ottenne l’ambito riconoscimento di città europea dello sport, il sindaco Castelli nel magnificare l’entusiasmante situazione dello sport cittadino parlava di un albo comunale affollatissimo, con ben 150 associazioni sportive cittadine presenti. Due anni dopo (luglio 2016, determina n. 1098) solo 83 associazioni hanno chiesto l’iscrizione  e appena 78 sono state regolarmente iscritte in un albo che, in 24 mesi, praticamente si è dimezzato. Attualmente, escludendo l’Ascoli Picchio, le principali società sportive ascolane sono costrette a giocare (e in alcuni casi anche ad allenarsi) in impianti non della città.

Il Monticelli, ad esempio, gioca le sue partite casalinghe a Castel di Lama vista l’assenza di una altro campo di calcio degno di tal nome nel capoluogo piceno, così come la squadra di pallanuoto (che milita nel campionato di serie C) dallo scorso anno è costretta ad emigrare in altre strutture per disputare le proprie partite di campionato, vista l’impossibilità di utilizzare la ristrutturata piscina. Senza contare che la principale società di nuoto cittadina non può neppure allenarsi nella piscina comunale e che la formazione ascolana di baseball (Ascoli Oaks) già da tempo ha dovuto chiudere i battenti, stante la mancanza di un campo di baseball dove poter giocare.

Il riconoscimento odierno – affermava con la solita enfasi Castelli nel 2014 – genererà ritorni di immagine importantissimi e capaci di incrementare gli afflussi turistici in grado di incidere positivamente sullo sviluppo economico cittadino oltre che favorire la crescita e l’ulteriore qualificazione del sistema sportivo locale, agevolato dall’arrivo di ingenti finanziamenti che, insieme agli investimenti comunali, faranno compiere un consistente salto di qualità agli impianti sportivi e a tutto l’universo sportivo cittadino”.

Quegli “ingenti finanziamenti” in realtà non sono mai arrivati, così come gli investimenti comunali sono rimasti una delle tante promesse non mantenute. Così la situazione degli impianti sportivi cittadini non è per nulla migliorata e resta a dir poco sconfortante. Abbiamo già accennato ai campi di calcio, le tre strutture che ospitano il volley (Palasquarcia, Palaforlini e palestra di Monticelli) da anni avrebbero bisogna di una serie importante di interventi di manutenzione e miglioramento, così come il Palabasket.

Il pattinodromo comunale, che ha anche ospitato i mondiali, da tempo versa in condizioni di inaccettabile degrado, il Campo Scuola attende da anni i promessi interventi di miglioramento (nei giorni scorsi è stata approvata la determina n. 1753 per la partecipazione al bando 2017 “Sport missione comune” per l’assunzione di un mutuo di 100 mila euro per la messa in sicurezza), mentre ancora più sconcertante e imbarazzante e la situazione della palestra di atletica pesante. Il cui intervento di ristrutturazione è programmato dal 2015 ed era stato riproposto nell’elenco annuale delle opere pubbliche da realizzare nel 2017 (per un importo di spesa di 550 mila euro) ma che, tanto per cambiare, ancora è in alto mare.

Il 16 ottobre scorso, con determina n. 1656 è stato approvato l’impegno di spesa e il contestuale incarico esterno per l’affidamento della redazione di una relazione geologica ed indagini geotecniche e geofisiche propedeutica all’intervento di ristrutturazione. In altre parole bisognerà aspettare, nella migliore delle ipotesi, diversi mesi. A rendere più fosco un quadro già preoccupante c’è, poi, la difficile e confusionaria gestione dell’affidamento in gestione degli impianti stessi. Dopo il bando per il circolo tennis Morelli (che tante polemiche aveva scatenato e che oggi continua a suscitare non poche perplessità vista la situazione attuale del circolo stesso), nell’estate 2016 furono indetti altri bandi per l’affidamento di altre strutture (come il Palaforlini e, soprattutto, la piscina comunale).

Allora l’amministrazione comunale e l’assessore Brugni avevano annunciato che stesso destino sarebbe toccato anche a tutti gli altri impianti sportivi cittadini. Poi è arrivato il terremoto e tutto si è bloccato ma oggi, ad oltre un anno di distanza, degli annunciati bandi non se ne parla più. Anzi il 31 agosto scorso, con determina n. 1301, l’amministrazione comunale ha deciso addirittura di prorogare fino al prossimo 30 giugno l’attuale gestione di una serie di impianti (Palasquarcia, Palabasket, Palestra di atletica pesante, Campo di calcio di Monterocco, Campo polivalente di via Pergolesi, velodromo di Monticelli, campo di rugby, campo polivalente di via Luzi).

Una decisione che ha provocato non poche perplessità, con diverse società cittadine che sospettano che l’amministrazione comunale, in merito alla gestione degli impianti, stia facendo “figli e figliastri”. Il sospetto, invece, è che l’amministrazione stessa e l’assessore Brugni vogliano riflettere ancora prima di effettuare un simile passo, anche alla luce della situazione attuale di alcune di quelle strutture affidate attraverso bandi. Parliamo, in particolare, del circolo tennis Morelli e della piscina comunale che, almeno al momento, non hanno certo tratto giovamento dal nuovo sistema di gestione. Soprattutto non ne hanno tratto giovamento i cittadini ascolani che sono comunque i fruitori di quegli impianti.

In particolare fa riflettere la situazione della piscina comunale, non solo per l’incomprensibile penalizzazione nei confronti dell’Albatros, società cittadina che vanta circa un centinaio di atleti, soprattutto giovanissimi. Critiche e lamentele diffuse arrivano, infatti, anche dai cittadini che evidenziano un deciso peggioramento della situazione, sia in termini economici (tariffe più alte rispetto al passato), sia in termini qualità del servizio.

Nel complesso, quindi, la situazione dello sport cittadino è tutt’altro che confortante. Segno evidente che serve qualcosa in più oltre al Cuore…

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