Salvate il soldato Fioravanti


Due giorni dopo il discutibile atteggiamento tenuto in Consiglio Comunale, Fioravanti incappa in un nuovo clamoroso scivolone, reagendo in maniera isterica ad una domanda di un giornalista in merito ad un’inchiesta giornalistica di Melting Pot sul Centro accoglienza straordinaria (Cas) immigrati di Carpineto

Probabilmente non diventerà famoso come il “capra, capra, capra” di Vittorio Sgarbi ma di certo a livello locale il “voi chi? voi chi?, voi chi?” del presidente del Consiglio comunale Marco Fioravanti rischia di diventare  uno di quei refrain impossibili da dimenticare. Da domenica 29 gennaio, cioè da quando il giornalista che ha scatenato la reazione del presidente del Consiglio comunale ha postato su facebook il video, quel ripetitivo interrogativo urlato in faccia al giornalista stesso quasi minacciosamente è diventato in un attimo virale e oggetto  della tipica ironia che in queste situazioni si scatena sul web. E’ nata addirittura una pagina facebook chiamata “voi chi?”, quel video e tutti i post ironici sull’argomento hanno immediatamente avuto migliaia e migliaia di cliccate, centinaia di condivisioni. Sul web spopola l’hastag  “#voichi#, in quasi tutte le discussioni e le conversazioni in rete, anche quelle più futili e che non hanno nulla a che vedere con argomenti o vicende politiche, c’è sempre qualcuno che all’improvviso inserisce nella discussione stessa quel “voi che”, scatenando immediatamente l’ilarità e l’ironia degli altri partecipanti alla discussione.

Non mancano neppure riferimenti musicali, con riadattamenti della famosa canzone di Zucchero (“Per colpa di chi”), trasformata in “Per colpa di voi chi”, e di quella un po’ più datata e riservata ai piccoli di Pippo Franco (“Chi chi chi co co co. Addirittura c’è qualcuno che si è divertito a realizzare un video rap di un fantomatico “Benz Figo” (ovviamente parodia di “Bello Figo”) con il “voi chi” all’interno del brano musicale.

Neanche a farlo apposta (d’altra parte non siamo certo dei veggenti…), appena due giorni avevamo evidenziato (nell’articolo “Sicurezza delle scuole, contrordine compagni…”) il discutibile atteggiamento tenuto dallo stesso Fioravanti nel corso del Consiglio comunale (“va bene che “gente allegra, Dio l’aiuta” ma ridere in continuazione di fronte alle legittime richieste dei consiglieri non è proprio un bel comportamento” avevamo scritto). Del resto, però, basta assistere a qualche Consiglio comunale per comprendere come siano più che legittimi i dubbi che, sin dalla sua nomina, diversi consiglieri comunali hanno sollevato sul presidente del Consiglio comunale e sulla sua gestione della civica assise.

In particolare a Fioravanti, al di là di certi atteggiamenti (come quello avuto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale) poco consoni a chi riveste comunque un ruolo istituzionale così importante, si contesta una certa mancanza di autonomia nello svolgimento della sua funzione, forse anche in virtù dello scomodo paragone con chi in passato ha ricoperto la stessa carica. Parliamo di presidenti del Consiglio comunale del calibro dell’on. Amedeo Ciccanti, dell’ex consigliere regionale Umberto Trenta, di Mauro Gionni, tutti personaggi che, al di là della propria collocazione politica, avevano il carisma e la personalità per gestire il Consiglio nella massima autonomia, pronti anche a scontrarsi e scontentare la stessa maggioranza che li aveva eletti.

Carisma e personalità che mancano a Fioravanti che, nella conduzione del Consiglio comunale, appare più come un “soldatino” fedele e ligio alla volontà del sindaco e della maggioranza. E, per certi versi, la “brutta figura” di domenica scorsa sembra confermare la scarsa personalità (ovviamente politicamente parlando) del presidente del Consiglio. La cui reazione isterica e assolutamente fuori luogo non è certa degna di un rappresentante istituzionale, comunque si voglia giudicare la domanda posta dal giornalista (che, in ogni caso, ci sembrava più che pertinente). Per i pochi che non hanno visto il video, diventato presto virale in rete, c’è il giornalista che prova ad intervistare Fioravanti di fronte all’ingresso del Centro congressi della Camera di Commercio dove nel fine settimana si è svolta la manifestazione “Crea, Credi, Cambia” (non è il sequel del film con Julia Roberts “Mangia, prega, ama” ma, come è scritto nei manifesti, un “Cantiere progetto”).

All’interno del Centro congressi  aveva da poco terminato il suo intervento Giorgia Meloni (dello stesso partito di Fioravanti) che aveva parlato anche degli extracomunitari. Fioravanti, prima di decidere se rispondere o meno, prova a chiedere l’argomento della domanda al cronista che, inizialmente, sembra non volerglielo svelare. Poi, però, si rivolge al presidente del Consiglio comunale dicendogli “parleremo di quello che ha detto la Meloni su cui sono d’accordo al 100%. Ma voi nei confronti degli extracomunitari…”.

Il giornalista non riesce neppure a finire la domanda che Fioravanti, visibilmente infuriato, inizia a ripetere quasi istericamente l’ormai famoso “voi chi?” quasi con fare minaccioso nei confronti del cronista che, di fronte alle urla del presidente del Consiglio comunale, cerca di spiegare a cosa si riferisce, cita la struttura di San Marco (in realtà è a Carpineto) e l’inchiesta giornalistica di “Progetto Melting Pot”. Ma ormai Fioravanti non sente più nulla, ripete solamente all’infinito quel “voi chi?” che nelle ore successive scatenerà così tante reazioni ironiche e diventerà virale sul web. Una reazione francamente sopra le righe, assolutamente incomprensibile e inaccettabile (e per fortuna che il presidente del Consiglio comunale sul proprio profilo facebook si definisce “esperto in pubbliche relazioni”…) anche perché la domanda posta dal giornalista era assolutamente pertinente (si parlava di extracomunitari) e faceva riferimento ad una lunga inchiesta giornalistica all’interno della quale sono stati citati lo stesso Marco Fioravanti ma anche il sindaco Castelli (e il vescovo D’Ercoli).

Anzi, a dirla tutta, semmai dovrebbe stupire (e non poco) che quell’inchiesta (“Centro Oasi di Carpineto di Ascoli: un Cas all’olio di ricino”), pubblicata sul sito di Melting Pot l’8 novembre 2016, non abbia provocato reazioni e non abbia immediatamente aperto un dibattito sulla spinosa questione. Per chi non lo sapesse, “Melting Pot Europa” è un progetto di comunicazione indipendente nato nel 1996 che si occupa delle “migrazioni del nostro tempo” e che si avvale dell’impegno e della collaborazione di associazioni di settore, esperti, avvocati, docenti, giornalisti, fotografi, videomakers. E’ sicuramente un sito molto accreditato in materia, tanto che negli anni passati è stato premiato come miglior sito italiano legato ai temi dell’inclusione sociale.

Parliamo, quindi, di un’inchiesta effettuata da un sito sicuramente molto autorevole (ovviamente questo non significa che automaticamente tutto quanto riportato in quell’articolo sia indiscutibile…) i cui contenuti non possono non sollevare numerosi interrogativi. Va anche detto, tra l’altro, che dalle note riportate in calce all’inchiesta stessa, emerge come l’ufficio stampa dell’associazione citata (Giocamondo) rispetto a tutto l’articolo ha ritenuto opportuno precisare solamente il ruolo svolto da “On the Road” all’interno del centro (mentre il vescovo D’Ercole ha sottolineato come l’Oasi di Carpineto non sia della Curia di Ascoli ma dell’Istituto Seminario Vescovile, oltre a precisare i termini dell’inchiesta che lo ha coinvolto a L’Auila).

E’, quindi, davvero molto strano non che il giornalista in questione abbia posto quella domanda a Fioravanti, quanto piuttosto che da allora sia calato il silenzio su quell’inchiesta, su quell’argomento che, invece, necessitava e necessita tutt’ora che venga fatta la massima chiarezza, e su tutta la gestione degli extracomunitari nel capoluogo piceno. “E’ giunto il momento che si apra una franca e serena discussione sulla gestione dei migranti ad Ascoli” ha scritto proprio ieri su facebook il consigliere comunale Ameli. Sarebbe davvero auspicabile, anche perché di voci e di insinuazioni su tutta la gestione degli immigrati ne circolano diverse in città e sarebbe davvero opportuno avere finalmente un quadro chiaro ed esauriente della situazione.

Quanto a Fioravanti sarebbe auspicabile che si rendesse conto che certi atteggiamenti, come quello tenuto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale e, ancor più, la sua imbarazzante reazione alla domanda di quel giornalista, non sono per nulla consoni non solo a chi riveste un importante ruolo istituzionale ma anche ad un qualsiasi politico. Sarebbe importante che lo capisse e che avesse l’umiltà di chiedere scusa per quel suo comportamento, dimostrando così che si è trattato solo di errori e ingenuità dovute alla giovane età.

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