Come in una bufera di neve


Annunciata da settimane, puntuale è arrivata la neve anche nel nostro territorio. Appena qualche centimetro che, però, è stato sufficiente per creare problemi alla viabilità nel capoluogo piceno (ed anche a Folignano), con il Comune assolutamente impreparato a gestire una situazione neppure troppo complessa

In questo bizzarro avvio di anno nuovo, può addirittura capitare nel giorno dell’Epifania di provare invidia per il piccolo comune di Montegallo che, pure, non bastassero i gravi problemi provocati dal terremoto, ora deve fare i conti con le conseguenze del maltempo e delle nevicate di questi giorni (quelle vere e abbondanti, non come quella che abbiamo vissuto ad Ascoli e dintorni). “Siamo sotto 30 cm di neve a meno 9 – spiega il sindaco di Montegallo Fabiani ad un quotidiano locale – ma la macchina dei soccorsi funziona al meglio e, grazie ai mezzi spargisale e spargineve, siamo riusciti a garantire la viabilità anche nelle ore più critiche della prima mattina”.

In un ipotetico dialogo a distanza il sindaco di Ascoli Castelli avrebbe potuto rispondergli: “Siamo sotto un paio di centimetri di neve, a zero gradi ma la macchina dei soccorsi ha fatto flop e siamo riusciti a rendere problematica la circolazione anche nelle ore più calde della giornata”. Ironia a parte, è davvero imbarazzante ciò che è accaduto nel capoluogo piceno (ma anche in qualche comune limitrofo come Folignano) in occasione della nevicata nel giorno dell’Epifania. Che, di certo, non si può dire che sia arrivata a sorpresa, è dall’inizio dell’anno che tutti i metereologi avevano annunciato la grande ondata di freddo e neve che avrebbe colpito l’Italia centro-meridionale (in particolare lungo la fascia Adriatica) tra il 5 e il 7 gennaio.

Come se non bastasse un paio di giorni prima la Protezione civile delle Marche aveva diramato il consueto (in queste circostanze) bollettino di allerta meteo, annunciando quello che sarebbe accaduto. Anzi, in realtà le previsioni (almeno per quanta riguarda il capoluogo piceno e i comuni limitrofi) erano decisamente più pessimiste. Perché in effetti la neve, a partire dalla notte tra il 5 e il 6 gennaio, è arrivata davvero e praticamente per tutto il giorno dell’Epifania Ascoli e le zone limitrofe sono state colpite da una nevicata costante anche se non particolarmente consistente. Complessivamente pochissimi centimetri di neve che non avrebbero dovuto determinare chissà quali difficoltà e disagi in Comuni che comunque erano pronti e preparati ad affrontare l’emergenza. Già, ma erano davvero pronti i Comuni?

A giudicare da quanto accaduto quello di Ascoli no e probabilmente neppure quello di Folignano dove si sono verificati disagi per certi versi addirittura maggiori rispetto al capoluogo, con alcune vie di Villa Pigna praticamente dimenticate per quasi tutta la giornata dell’Epifania e neve e ghiaccio in alcune zone, in alcune curve pericolose già dopo la prima leggera nevicata della sera del 5 gennaio. Alcune istantanee, meglio di ogni commento, evidenziano in maniera inequivocabile la situazione che si è verificata ad Ascoli. Innanzitutto un paio di foto, pubblicate su facebook il 6 gennaio e scattate a metà mattinata, a distanza di pochissimi minuti, sulla strada provinciale all’imbocco di Brecciarolo e nei pressi del ponte di Porta Maggiore (foto in alto).

La situazione metereologica ovviamente è la stessa, così come praticamente identica la quantità di neve caduta. Ma, mentre la strada provinciale è completamente pulita e, con tutte le precauzioni del caso, transitabile da chiunque (foto a sinistra), quella nei pressi di Porta Maggiore era innevata e, in particolare in direzione verso la rotonda di viale Marconi, con una evidente e pericolosa lastra di ghiaccio (segno evidente che in quella via, molto transitata, qualcosa non aveva funzionato…). L’altra istantanea, per certi versi ancora più eloquente, è quella che ci arriva dalla rete, sempre nella mattina del 6 gennaio. Sono da poco passate le 9 e sul sito del Comune di Fermo c’è un link dedicato all’emergenza maltempo che ci racconta in tempo reale cosa sta accadendo.

A quell’ora ci dice che nel Centro Operativo Comunale, aperto dal pomeriggio del 5 gennaio proprio in previsione dell’arrivo della neve, c’è il sindaco Calcinaro che insieme all’assessore alla protezione civile Luciani coordina tutto il personale della protezione civile e della polizia municipale negli interventi in città. Vengono anche illustrati tutti gli interventi compiuti dal pomeriggio del 5 gennaio e nel corso della notte e si annunciano aggiornamenti continui. Situazione praticamente identica sui siti dei principali Comuni marchigiani (magari con descrizioni un po’ meno dettagliate), Ancona, Pesaro, Macerata tutti hanno aperto dal 5 pomeriggio il proprio Centro Operativo Comunale, con i rispettivi sindaci che coordinano le operazioni.

Sul sito del Comune di Ascoli, invece, tutto tace, del Centro Operativo Comunale non ci sono tracce (e non c’è alcuna informazione che lasci pensare che sia stato attivato), con il sindaco Castelli che è alle prese con ben altre e più importanti faccende. Si perché mentre tutti i suoi colleghi marchigiani sono preoccupati di gestire al meglio la situazione generata dal maltempo, il primo cittadino ascolano in quelle stesse ore è sugli schermi di La7, a “Coffee Break”, a parlare di lotta al terrorismo, della proposta del ministro Minniti sull’arrivo degli immigrati, dell’aumento delle bollette di gas e luce, del salvataggio del Monte dei Paschi di Siena.

Argomenti fondamentali e di stretta attualità per i cittadini ascolani che, probabilmente in tanti,  non si saranno persi l’apparizione del sindaco in tv, anche perché uscire di casa con quel tempo e, soprattutto, con quella condizione delle strade cittadine (e dei marciapiedi) era sconsigliabile. E nel tempo in cui la vita quotidiana sembra più vissuta in rete, immancabile già in quelle stesse ore la serie di commenti e battute ironiche che ha inondato i social, con chi evidenziavano come il sindaco avesse appositamente evitato di pulire le strade proprio per far restare in casa gli ascolani per seguire la sua “comparsata” in tv,come al solito ampiamente annunciata su facebook, mentre altri evidenziavano che forse il primo cittadino non aveva sale a disposizione perché aveva speso troppi euro per il bicarbonato…

Ironia a parte, ancora una volta l’amministrazione comunale si è dimostrata assolutamente impreparata e incapace di programmare, anche di fronte ad un evento ampiamente annunciato. Perché gli altri Comuni delle Marche si sono preparati già dal giorno precedente, attivando (come si dovrebbe fare sempre in questo caso) il Centro Operativo Comunale e, invece, il Comune di Ascoli non ha fatto nulla? Tra l’altro, visto che le nostre zone non sono certo state colpite come l’Abruzzo e la Puglia, sarebbe bastato molto poco per evitare che si creassero anche minimi problemi. Probabilmente sarebbe stato sufficiente buttare il sale nelle strade cittadine la sera prima che iniziasse a nevicare, tenere in funzione alcuni mezzi comunali durante la notte e al mattino del 6 gennaio avremmo avuto nelle vie cittadine (almeno le più importanti e trafficate) la stessa situazione delle strade provinciali.

Dove, però, abbiamo potuto constatare direttamente erano all’opera mezzi spargisale e mezzi spargineve già nella serata del 5 gennaio e nella nottata del 6 gennaio. Al contrario di quanto abbiamo verificato ad Ascoli dove, quando tra mezzanotte e l’una di notte sono iniziati a scendere i primi fiocchi di neve, non si vedeva circolare lo straccio di mezzo comunale. Il differente stato delle strade il mattino seguente è semplicemente l’inevitabile conseguenza. Così come il fatto che nelle altre principali città marchigiane la situazione è tornata pressoché alla normalità (salvo qualche rara eccezione) praticamente da subito, mentre ad Ascoli ancora domenica pomeriggio c’erano vie e marciapiedi coperte da una piccola lastra di ghiaccio.

D’altra parte, però, mentre in quelle città i vari Centro Operativi  Comunali erano dal 5 pomeriggio all’opera e provvedevano costantemente ad informare i cittadini sulla situazione complessiva e delle strade, ad Ascoli il primo segnale dal Comune è arrivato solo nel primo pomeriggio ed esclusivamente per annunciare la chiusura delle scuole sabato 7 gennaio. Post che ha scatenato l’ironia e le proteste di numerosi cittadini, tra lo stupore per una decisione che è sembrata a  dir poco eccessiva e le richieste di intervento in varie vie cittadine in condizioni difficili (“Chiediamo al Comune di Ascoli Piceno se oltre alla buona volontà dei residenti della via che spargono sale, è possibile avere un intervento di mezzi e operai per pulire bene Via Mameli. Grazie” scrive ad esempio Serena addirittura sabato 7 gennaio alle 13…).

E la decisione di chiudere le scuole (presa anche dal Comune di Fermo, mentre negli altri Comuni maggiori delle Marche non se ne è sentita la necessità) ha aggiunto ulteriore sgomento. Ma è possibile che per qualche centimetro di neve si decida di bloccare tutto? Tra l’altro già ci sono non pochi problemi per le scuole visto il lungo periodo di chiusura (oltre all’inizio ritardato) provocato dal terremoto, era proprio necessario tenerle chiuse anche sabato 7? In quella stessa giornata, ad esempio, sia ad Ascoli che a Fermo si sono regolarmente svolti la maggior parte degli incontri di campionato in programma dei vari sport (ovviamente qualche problema in più ha avuto il calcio), con squadre provenienti anche da zone interne la provincia (e da fuori provincia) che hanno dovuto fare diversi chilometri, anche su strade di montagna, per venire ad Ascoli o a Fermo.

E lo hanno fatto senza eccessivi problemi, a dimostrazione che forse si poteva pensare anche di aprire regolarmente le scuole. Ironia della sorte, l’unico posto dove la caduta della neve avrebbe dovuto essere accolta con soddisfazione, Monte Piselli, in realtà ha avuto poco da festeggiare visto che gli impianti sono rimasti chiusi. “Gli impianti saranno già in grado di poter operare dal prossime fine settimana – ha spiegato il sindaco Castelli – tutti i piloni sono stati oggetto di verifica sismica. Era infatti necessario capire se ci fossero state delle lesioni e questi interventi hanno oggettivamente allungato i tempi rispetto al processo ordinario che abbiamo osservato ogni anno. E’ doveroso ricordare che il responsabile della sicurezza ed il progettista degli impianti è l’ingegner Marco Rinaldi, il quale ha compiuto tutta la sua attività, come sempre in maniera impeccabile, dovendo però anche amministrare, da sindaco di Ussita, una delle cittadine più colpite e disastrate dal sisma del 30 Ottobre“.

Anche su questa vicenda ci sarebbe molto da dire ma attendiamo fiduciosi la riapertura degli impianti il prossimo fine settimana. Quando, tra l’altro, secondo le previsioni potrebbe arrivare una nuova ondata di freddo e neve, forse ben più consistente di quella passata. Un’ipotesi che non può non procurare agitazione e allarme, visti i problemi che si sono verificati già semplicemente con appena qualche centimetro di neve…

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