La piscina non riapre, nuoto e pallanuoto penalizzati


L’Albatros Ascoli disputerà il prossimo campionato di serie C di pallanuoto. Ma, con la piscina comunale ancora chiusa e senza tempi certi per la sua riapertura, la società ascolana sarà costretta a giocare “fuori casa” anche le partite casalinghe

Un intero campionato in trasferta, senza una struttura dove poter giocare le proprie partite casalinghe e costretti ad emigrare e farsi ospitare in altre strutture vicine.  In quella che si vanta di essere stata città europea dello sport (2014) capita anche questo, non è la prima volta che succede e probabilmente accadrà anche in futuro altre volte. Il destino che toccherà all’Albatros Ascoli nel prossimo campionato di pallanuoto di serie C è già toccato, ad esempio, nel 2013 all’Ascoli Baseball Oaks, la nuova società di baseball ascolano che fu costretta a disputare in trasferta tutto il campionato di serie C non avendo il capoluogo piceno un campo idoneo per il baseball.

La differenza tra le due situazioni è che allora (e ovviamente anche ora, visto che, in seguito alle difficoltà, l’Ascoli Baseball Oaks ha chiuso i battenti) Ascoli non aveva alcun campo di baseball mentre in teoria il capoluogo piceno una piscina idonea per disputare le partite di pallanuoto lo avrebbe. Il problema è che, grazie ad una delle tante “genialate” pensate e messe in pratica dall’amministrazione comunale in questo disastroso 2016, la piscina comunale è attualmente chiusa e nulla si sa circa la sua riapertura. E proprio questa situazione di inaccettabile precarietà, in cui la struttura comunale è entrata da inizio estate, rende un po’ più amara la notizia della partecipazione dell’Albastros Ascoli al prossimo campionato di serie C.

Come recita un comunicato stampa della società di nuoto ascolana, l’ufficialità è arrivata pochi giorni prima di Natale.  “Il 20 dicembre scorso – si legge nel comunicato stampa –  la Lega Pallanuoto ha reso noti i gironi del campionato di serie C che prenderà il via il prossimo 21 gennaio. La neopromossa Albatros Ascoli è stata inserita nel Girone 4 – Cr Marche insieme ad altre 7 formazioni : Blugallery Team San Severino, Fermo N e PN, Jesina Pallanuoto, Pallanuoto Pesarese, Pallanuoto Tolentino, Rosetana Nuoto Team e Team Marche PN Moie. Una grande soddisfazione per la nostra società, l’unica di nuoto agonistico presente ad Ascoli Piceno, che arriva in un momento difficile, causa la chiusura prolungata della piscina comunale e in attesa che vengano effettuati i lavori previsti”.

Già, l’attesa si sta prolungando ben oltre il previsto e oltre il lecito. In un comunicato stampa del 6 settembre scorso l’amministrazione comunale, a proposito della piscina comunale, parlava di “progetto molto innovativo che verrà presentato alla cittadinanza nei prossimi giorni” e di “inizio immediato dei lavori che si concluderanno presumibilmente entro novembre”. Quasi superfluo sottolineare che nessuna delle due promesse è stata mantenuta, anzi. A fine novembre, due giorni dopo la pubblicazione su questo blog dell’articolo “Quelli che aspettano…la riapertura del ponte e della piscina”, davanti all’ingresso della piscina stessa era apparso un cartello della Sport Smile (la società che si è aggiudicata il bando di gara) che finalmente annunciava l’inizio dei lavori di riqualificazione, con tanto di ringraziamenti, rigorosamente in inglese (“thank you for your patience”) che fa molto più “figo”, nei confronti dei cittadini ascolani per la loro pazienza.

Il giorno dopo è arrivato anche il post, su facebook, del sindaco Castelli che annunciava l’avvio dei lavori. “Qualche settimana di pazienza e la nuova vita della nostra piscina sarà realtà. Una magnifica e rinnovata realtà” scriveva allora il primo cittadino. Da allora di settimane ne sono passate già 5 e, siamo certi, ne passeranno almeno altrettante (ma probabilmente molte più) prima che la struttura venga finalmente riaperta al pubblico. Ma non ci interessa, in questo contesto, parlare ancora del macroscopico ritardo dell’amministrazione comunale, della sua assoluta incapacità di programmare qualsiasi cosa (con una seria programmazione il bando si poteva fare prima e i lavori si effettuavano durante l’estate, in modo da farsi trovare pronti per la nuova stagione a settembre).

Il problema è che c’è una società che ha fatto e sta facendo la storia del nuoto ascolano che di pazienza ne ha avuta anche sin troppa fino ad ora, che sta andando avanti grazie agli enormi sacrifici dei suoi dirigenti, dei suoi tecnici, dei suoi atleti (ma anche dei familiari degli atleti stessi). E che sta lottando con i denti per non vedere dissipare quello che è un patrimonio sportivo dell’intera città di Ascoli.

Un patrimonio – si legge ancora nel comunicato stampa –  che l’Albatros si è costruito in 26 anni di attività e che comprende 87 atleti che svolgono attività sportive nelle discipline del nuoto, del salvamento, della pallanuoto e del sincronizzato; 75 giovanissimi atleti che svolgono attività nelle categorie giovanili, 2 docenti federali, 4 allenatori di nuoto, 4 allenatori di pallanuoto, 2 direttori sportivi, 3 coordinatori scuola nuoto federale, istruttori di nuoto e tecnici specializzati. Senza dimenticare che l’Albatros, oltre ad essere società di agonismo, è anche scuola della federazione italiana nuoto per la preparazione di giovanissimi atleti nelle attività preagonistiche (certificato quest’ultimo di esclusiva qualificazione attribuito dalla FIN centrale  alle società affiliate alla FIN che hanno caratteristiche organizzative e tecniche di eccellenza). Un patrimonio che, senza più la piscina comunale, è stato messo duramente a rischio ma che fortunatamente non è stato dissipato grazie alla volontà e all’abnegazione della società stessa ma anche degli atleti e delle loro famiglie”.

E anche grazie alla solidarietà di altre associazioni, di altre società cittadine e delle zone limitrofe. E se già il mese scorso il presidente dell’Albatros aveva ringraziato i dirigenti della Tonic di Ascoli, che hanno offerto alla società ascolana spazi acqua a prezzi scontati per fare allenare gli atleti di nuoto ed hanno accolto a prezzi vantaggiosi i ragazzi diversamente abili,  questa volta Francesco Marchesani ringrazia le società del territorio che hanno permesso alla formazione ascolana di pallanuoto di potersi preparare al campionato che prenderà il via il prossimo 21 gennaio (nei prossimi giorni l’Albatros comunicherà dove disputerà le proprie partite casalinghe, sono in corso contatti con alcune strutture). “Grazie a loro – afferma Marchesani –  i nostri ragazzi hanno potuto allenarsi e disputare amichevoli per prepararsi al campionato. Le società di Fermo, Tolentino, Chieti ci hanno ospitato e aiutato, dimostrando con i fatti quali sono i veri valori dello sport”.

Di segno completamente opposto, purtroppo, il comportamento del Comune che, oltre ad avere pesantemente penalizzato con le sue scelte (sicuramente legittime) e ad aver abbandonato al suo destino l’Albatros nuoto, per certi versi sembra che addirittura voglia perseguitare ed accanirsi nei confronti della società di nuoto. “Proprio nei giorni scorsi si legge nel comunicato stampa – siamo stati privati dal Comune di quel piccolo locale utilizzato come segreteria che ci era stato assegnato dalla stessa amministrazione molti anni fa”. “Ci auguriamo – conclude Marchesani – che si sia trattato di uno sbaglio involontario, di una disattenzione magari provocata dal gran lavoro e dallo stress che gli uffici comunali devono affrontare per il post terremoto. Non vogliamo e non possiamo credere che si tratti di un atto deciso scientemente e voluto”.

Se lo augurano tutti, anche se i dubbi restano e francamente non si riesce a capire il comportamento nei confronti della storica e gloriosa società di nuoto ascolana da parte dell’amministrazione comunale. Che, naturalmente, ha tutto il diritto di decidere di cambiare il sistema di gestione di un proprio impianto sportivo (anche se sarebbe buona norma quanto meno assicurarsi che venga garantita la continuità di utilizzo della struttura stessa…). Però non può disinteressarsi, anzi addirittura penalizzare ulteriormente, una società che è stata e continua ad essere il punto di riferimento di centinaia di famiglie ascolane.

Tra i compiti dell’assessore allo sport dovrebbe esserci anche (se non soprattutto) quello di cercare di supportare le varie realtà sportive cittadine, di salvaguardare l’importante valore sociale che è rappresentato dalla pratica sportiva, soprattutto tra i più giovani. Quello economico (con il nuovo bando il Comune otterrà sicuramente dei risparmi) non può essere l’unico aspetto che interessa e di cui si preoccupano l’assessore e l’amministrazione comunale.

E, allora, per quale ragione l’assessore allo sport Brugni non ha fino ad ora mai trovato il tempo neppure per confrontarsi con la società ascolana, per ascoltare quali sono le difficoltà che si trova ad affrontare in una simile situazione (anche se non ci vuole certo un genio per capirle…), per provare, nei limiti del possibile, a cercare delle soluzioni, anche solo a manifestare la vicinanza dell’amministrazione comunale a quella società che tanto ha dato e tanto sta dando al nuoto ascolano. Certo, l’Ascoli Picchio è importantissimo, per certi versi è l’emblema della città.

Ma lo sport cittadino non è solamente l’Ascoli e il ruolo dell’assessore allo sport non può solo limitarsi alla presenza a qualche evento, a qualche cena, a qualche appuntamento di questa o quella società cittadina. E’ lecito aspettarsi che un assessore allo sport si spenda, per quanto nelle sue possibilità, per andare incontro alle esigenze delle società sportive cittadine, che si impegni per cercare un confronto costruttivo e possibili soluzioni ai problemi. Tutto questo con l’Albatros nuoto non è accaduto, anzi, l’amministrazione comunale non solo non ha mai fatto alcun passo verso la società ascolana ma, addirittura, non si è mai neppure degnata di rispondere alle sollecitazioni e alle lettere inviate dalla società stessa al Comune.

Avremmo voluto chiedere spiegazioni su tutto ciò all’assessore allo sport Brugni (oltre ad alcuni aspetti strettamente tecnici relativi al bando e ai successivi lavori) nella famosa conferenza stampa di presentazione del progetto innovativo per la piscina annunciata ad agosto, promessa a settembre ma fin qui mai effettuata.

Quesiti che attendono risposte chiare e concrete, senza raccontare improbabili favolette, e che l’assessore e l’amministrazione comunale dovrebbero dare non certo al sottoscritto quanto a tutto lo staff dell’Albatros nuoto e a tutta la città

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