Il pericoloso gioco delle torri


In un durissimo video di 14 minuti il sindaco Castelli accusa il Corriere Adriatico di aver costruito una “bufala” intorno alla situazione delle torri Merli. Ma domenica 13 novembre il quotidiano locale pubblica la foto della scheda Aedes che confermerebbe quanto scritto il giorno precedente

E’ inutile nascondere l’estrema gravità di quanto accaduto nel fine settimana intorno alla situazione delle torri Merli. Una vicenda che, comunque stiano le cose, non potrà non provocare conseguenze importanti. Sabato 12 novembre il Corriere Adriatico pubblica un articolo, “Lo scacco delle torri Merli”, nel quale annuncia che via delle Torri è destinata a diventare “off limits”. Secondo quanto riportato dal quotidiano locale, l’ultimo sopralluogo effettuato dai tecnici delle Protezione civile non lascia spazio a dubbi ed interpretazioni: la scuola di Sant’Agostino, che sarebbe agibile per la situazione dell’edificio scolastico, sarebbe stata dichiarata inagibile per rischio esterno (“F”) proprio per la presenza delle due torri che, secondo quanto riportato dal Corriere Adriatico, “costituiscono un rischio per la pubblica incolumità a causa della caduta di materia e di possibili cedimenti”.

Una situazione che, se reale, ovviamente metterebbe a rischio anche il passaggio di pedoni e auto nella zona. Per questo, sempre secondo quell’articolo, il Comune si starebbe già muovendo per garantire la sicurezza in tutta l’area che, inevitabilmente, passerebbe per la chiusura del tratto che va da largo Parisani fino a piazza Sant’Agostino. Immediata, di primissima mattina, la replica del sindaco Castelli in un video di 14 minuti, pubblicato sul proprio profilo facebook, di inaudita e insolita aggressività verbale, con la telecamera che riprende il sindaco in primo piano che richiama in maniera inquietante le immagini del film horror “The blair witches project”.

Il primo cittadino definisce quanto riportato dal Corriere Adriatico una vergognosa bugia, una “bufala”, lanciando pesantissimi “strali” contro il quotidiano locale. “Stiamo monitorando la situazione delle torri Merli, le fessurazioni sono preesistenti al terremoto. Stiamo aspettando l’esito dei rilevamenti della Protezione Civile, ma noi abbiamo fatto di più: un drone ci ha consentito la georeferenziazione di tutte e due le torri, anche una minima modifica millimetrica delle due torri viene segnala. Insomma, come negli altri casi anche per le torri Merli abbiamo garantito la sicurezza con assoluta certezza, l’incolumità pubblica sarà garantita” aggiunge, poi, Castelli, negando che al momento ci sia allo studio qualsiasi intervento, qualsiasi ordinanza.

I toni durissimi del sindaco, però, non spaventano e non scoraggiano il Corriere Adriatico che nell’edizione di domenica 13 novembre torna sull’argomento, pubblicando la famosa scheda Aedes dei tecnici della Protezione civile nella quale la scuola di Sant’Agostino viene classifica “A” (agibile) per le condizioni dell’edificio scolastico ma “F” (inagibile per rischio esterno) per quanto riguarda l’area fuori dalla scuola. Il quotidiano locale, poi, parla nel dettaglio di una riunione che si sarebbe tenuta venerdì mattina a Palazzo Arengo per confrontarsi con tecnici e polizia municipale sull’eventualità di chiudere o meno la via sottostante le torri Merli.

Una vicenda complessa e dai risvolti di una certa importanza perché sono in ballo innanzitutto la sicurezza dei cittadini ma anche la correttezza dei comportamenti del sindaco e dell’amministrazione comunale e la credibilità di un importante quotidiano locale, almeno della sua redazione ascolana, come il Corriere Adriatico. Prima di addentrarci nello specifico della questione, un paio di doverose considerazioni.

Sicuramente fornire notizie false, ancor più in un momento così delicato e con la cittadinanza così scossa per il terremoto che non dà tregua, rappresenterebbe un comportamento di estrema gravità e scorrettezza e, nel caso, l’amministrazione comunale e il sindaco stesso avrebbero tutte le ragioni per compiere  anche determinati passi dal punto vista legale. Al tempo stesso, però, neppure l’eventuale pubblicazione di notizie non corrispondenti al vero può giustificare l’aggressività e i toni usati dal primo cittadino nei confronti di quel quotidiano.

E’ giusto e pienamente legittimo, se si ritiene di essere di fronte ad una notizia falsa, difendere con forza la verità, è sacrosanto raccontare con decisione come stanno realmente i fatti, è più che giusto chiedere conto a chi eventualmente pubblica notizia false di assumersene, poi, le conseguenti responsabilità, anche di fronte alla legge. Ma certi toni, certi epiteti non sono comunque giustificabili e accettabili. Ci sta di definire la notizia ritenuta falsa una “bufala”, ci può anche stare di parlare di “baggianate”, di “balle” ad effetto usate per vendere qualche copia in più ma non si può comunque arrivare al punto di definire “cialtroni” (scrivono “cialtronerie”) quei giornalisti, né tanto meno di definire spazzatura quel quotidiano (con tanto di gesti emblematici e decisamente fuori luogo per un amministratore) e invitare i cittadini a non comprarlo e a non leggerlo, a non “sprecare” 1,20 euro.

Anche quando si ha ragione non si possono oltrepassare certi limiti, cosa direbbe e come reagirebbe il sindaco Castelli se i giornali e i giornalisti, in una delle tante vicende controverse di questo periodo, usassero i toni e gli epiteti che lui ha rivolto nei confronti del Corriere Adriatico? E se per i ritardi e le ripetute mancate promesse sulla conclusione dei lavori per la tribuna est qualcuno lo definisse “cialtrone” o “sindaco spazzatura”? Il primo cittadino nel video ha annunciato un esposto all’Ordine dei giornalisti che, però, dovrebbe intervenire per stigmatizzare certi eccessi del sindaco, certe affermazioni che hanno un vago sapore intimidatorio.

Poi, come detto, se è certo che il Corriere Adriatico ha pubblicato notizie false, Castelli ha tutti i mezzi per chiedere rettifiche e, eventualmente, per presentare una denuncia. Ma, e qui entriamo nel merito della questione, siamo sicuri che le notizie pubblicate sabato sono false?  La veemenza e la decisione con la quale il sindaco ha smentito sembrerebbe non lasciare spazio a dubbi, anche perché sarebbe folleusare certi toni e affermare certe cose se ci fosse anche una parte di verità in quell’articolo.

Il problema, però, è che il Corriere Adriatico domenica ha pubblicato la foto della scheda Aedes che confermerebbe quello che il giornale aveva scritto sabato. La scuola Sant’Agostino è stata classificata “F” per grave rischio esterno. Ora ovviamente nella scheda non c’è scritto quale sarebbe il rischio esterno ma è sin troppo ovvio pensare che si tratti delle torri Merli. E allora se la foto di quella scheda è reale, le cose cambiano decisamente. E tutte le altre cose scritte dal Corriere Adriatico e dette dal sindaco assumono un significato completamente diversamente. Inutile fare troppi giri di parole, tutto ruota su quella scheda Aedes pubblicata dal quotidiano locale domenica.

Se è falsa (e saremmo davvero alla follia) allora davvero sarebbe assolutamente deprecabile il comportamento di quel quotidiano e il sindaco avrebbe tutte le ragioni per reagire duramente, anche se con toni meno intimidatori. Ma se quella scheda è vera e non è un’invenzione del Corriere Adriatico allora la reazione e il comportamento del sindaco sono a dir poco sconcertanti. E poco conta, ai fini della definizione della situazione, se poi c’è stata o meno quella riunione in Comune riportata dal Corriere Adriatico e le eventuali decisioni che ne sono scaturite.

Perché quella scheda, se vera, conferma la parte più importante della ricostruzione della vicenda fatta da quel giornale e, soprattutto, testimonia l’esistenza di un problema serio e concreto che il sindaco non può certo esorcizzare con quelle dichiarazioni. Sono i tecnici della Protezione civile che attestano un grave rischio esterno che grava non solo sui bambini che devono recarsi a scuola ma anche sui pedoni e sulle auto che transitano in quella zona. E allora sarebbe grave e inaccettabile che il sindaco sottovaluti questa situazione di pericolo anche perché sarebbe, oltretutto, una grave dimostrazione di incoerenza.

Da giorni, di fronte alla richieste dei genitori del Comitato Scuole Sicure, il primo cittadino porta avanti le schede Aedes che attesterebbero l’agibilità (in qualche caso con prescrizioni) delle scuole cittadine. Per il sindaco le schede Aedes sono diventate come la Bibbia (anche se poi in realtà il problema sarebbe ben più complesso…), ora non può ignorarne una solo perché attesterebbe una situazione che sicuramente non fa piacere e che dovrebbe far scaturire decisioni difficili ma inevitabili. Tra l’altro sarebbe a dir poco singolare se, a fronte di una dichiarazione dei tecnici della Protezione civile che attesta l’esistenza di un pericolo, il primo cittadino si limitasse a monitorare e non ad intervenire. A meno che Castelli non ci dica che in fondo quelle schede Aedes non hanno alcun reale valore  (e allora, però, per coerenza dovrebbe cambiare radicalmente atteggiamento per quanto concerne le scuole), è chiaro che siamo di fronte ad una situazione molto delicata che non può essere affrontata in questa maniera.

Certo, se poi il sindaco ci può dimostrare che tutta la vicenda, compresa quella scheda Aedes a prima vista inconfutabile, è una grande montatura del Corriere  Adriatico allora cambia tutto, i cittadini ascolani possono stare tranquilli, mentre a preoccuparsi dovrebbero essere i giornalisti e il direttore di quel quotidiano che inevitabilmente finirebbero per pagarne le conseguenze. Ma se quella scheda Aedes è vera e reale (e quindi anche quanto riportato dal Corriere Adriatico corrisponde alla realtà) allora la posizione del sindaco diventa davvero indifendibile.

Quei toni e quegli eccessi sarebbero ancora meno giustificabili, così come non sarebbe in alcun modo accettabile tutto il contenuto di quei 14 minuti di video. Per i quali il primo cittadino dovrebbe chiedere scusa (innanzitutto al Corriere Adriatico), pensando seriamente anche ad eventuali dimissioni per un comportamento che non avrebbe scusanti e che, soprattutto, rischierebbbe di mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini ascolani.

Non resta che aspettare cosa dirà ora il primo cittadino, chiusosi in lungo silenzio nella giornata di domenica dopo la pubblicazione della foto della scheda Aedes.

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