Scuola media di Monticelli inagibile, oltre il danno la beffa


Parte dei fondi per il completamento della scuola media di Monticelli destinati prima alla realizzazione di 27 alloggi Erap e, poi, alla realizzazione della nuova tribuna est. E il consigliere comunale Ameli accusa: “Se fossero stati fatti i lavori oggi non ci sarebbe la scuola chiusa

Cosa hanno in comune la scuola media di Monticelli e lo stadio Del Duca? La risposta più immediata e scontata è sicuramente la momentanea inagibilità di entrambi a seguito delle scosse di terremoto di fine ottobre. Quella più sorprendente e sconcertante è, invece, quella relativa ai soldi. E’ difficile da credere ma l’ultimo intervento (l’ormai famoso e misterioso terzo stralcio dei lavori) per la realizzazione della nuova tribuna est è stato, infatti, finanziato con i fondi tolti all’intervento di completamente e ristrutturazione della scuola media di Monticelli.

Ma come, starete pensando, quei 750 mila euro necessari per l’ultima parte dell’intervento non sono stati tolti al progetto per la realizzazione di 27 alloggi Erap a Monticelli? Certo ma, a sua volta, l’intervento (non ancora realizzato e ora spostato al 2017) per la realizzazione di quegli alloggi era stato finanziato (almeno in via teorica) con parti dei fondi che originariamente dovevano servire proprio per la scuola media. Sembra una barzelletta, purtroppo è la cruda verità che oggi determina una situazione surreale che rappresenta l’emblema di una città che se non è allo sbando poco ci manca, con un’amministrazione comunale che è decisamente in stato confusionario.

E se già la notizia che proprio la scuola media di Monticelli, che è tra gli istituti scolastici cittadini più giovani, sia tra gli edifici scolastici inagibili dopo il terremoto aveva provocato scalpore, la scoperta che tutto ciò poteva essere evitato con una programmazione e una gestione più rigorosa degli interventi solleva imbarazzanti interrogativi.

La cosa più grave – accusa il consigliere comunale Francesco Ameli – è che nel 2014, la giunta guidata dal sindaco Castelli  cancellò 3 milioni di euro destinati al completamento della scuola media di Monticelli, valutata come opera di grosso impatto economico. Da quando investire sulle scuole è diventato un problema? Se fossero stati fatti i lavori probabilmente oggi non ci sarebbe la scuola chiusa”. In realtà la storia legata al completamento di quella scuola media si trascina da molti più anni e spiega, meglio di tante parole, il modo approssimativo e superficiale con il quale troppo spesso si affrontano problemi e questioni di vitale importanza per la città.

E’ il 24 maggio 2006 quando il Comune di Ascoli sigla con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con la Regione Marche il protocollo di intesa per il “Contratto di Quartiere II”. Un progetto di ampia portata per il quartiere più popoloso di Ascoli (Monticelli), che prevedeva investimenti per quasi 12 milioni di euro, tra finanziamenti pubblici (5 milioni di euro), fondi stanziati dall’Erap (2,5 milioni di euro) e fondi comunali (4 milioni di euro). E tra gli interventi pubblici da realizzare nell’ambito del Contratto di quartiere c’erano, appunto, anche il completamento della scuola media Monticelli (3.161.000 euro) e la realizzazione di 27 alloggi di edilizia residenziale pubblica in area ex Anas ( 3 milioni di euro).

Sarebbe interessante verificare quali e quanti degli interventi pubblici previsti nel Contratto di Quartiere II sono stati concretamente realizzati e in che misura. Torneremo presto a parlarne, in questa sede la nostra attenzione si concentra sul completamento della scuola media di Monticelli che, 8 anni e mezzo dopo il protocollo d’intesa, all’improvviso viene cancellato dagli interventi da effettuare. E’ l’11 novembre 2014 quando nella delibera n. 227 (“Approvazione proposta di rimodulazione del programma generale del contratto di quartiere II Monticelli relativamente agli interventi pubblici”) la giunta comunale decide di eliminare 2 interventi tra quelli programmati 8 anni e mezzo prima: la “realizzazione di impianto di pubblica illuminazione in Largo dei Gerani” e, appunto, il “completamento della scuola media di Monticelli”.

Le ragioni di questa scelta vengono spiegate nel documento istruttorio allegato alla delibera dove, va detto, tra numeri e cifre approssimative, la confusione regna sovrana. “Attualmente si sono rilevate alcune criticità nell’esecuzione di talune opere del Contratto di Quartiere – si legge nel documento – quali ad esempio: necessità di maggiori risorse da impiegare  per la realizzazione di n.27 alloggi di Edilizia Residenziale Sperimentale  area ex Anas prevista nel Programma Triennale delle opere pubbliche 2015-2017; non si ritiene fattibile l’Intervento denominato “Completamento Scuola Media di Monticelli” in quanto opera di grosso impatto economico anche a fronte di maggiori costi da sostenere da parte dell’ERAP ed, altresì, di difficile realizzazione per tutta la problematica della revisione della spesa pubblica, la cosiddetta “spending review” che ha comportato, quindi tagli del governo centrale alle pubbliche amministrazioni. Altresì detto intervento è in fase di ripensamento da parte dell’Amministrazione in quanto è sopraggiunta la necessità di una Scuola Infermieristica che potrebbe allocarsi nel predetto completamento della scuola per cui necessita di un lungo periodo di concertazione tra Comune e Università Politecnica delle Marche e Regione Marche”.

Quindi sindaco e assessori decidono di cancellare il completamento della scuola media di Monticelli innanzitutto perché l’intervento è economicamente oneroso (si sa la sicurezza delle scuole costa…) e, poi, perché si pensa di portare in quell’edificio anche la Scuola infermieristica. E, visto che per la realizzazione dei 27 alloggi di edilizia residenziale sperimentale, servono maggiori risorse, parte dei fondi destinati alla scuola (1.386.000 euro) vengono destinati proprio a questo intervento. Ma i restanti 1,6 milioni di euro che fine hanno fatto? Mistero, nella delibera non se ne parla. Così come nulla più si saprà dell’ipotetico progetto per la Scuola Infermieristica.

Quel che, invece, è certo che ora il mancato completamento della scuola, alla luce di quanto accaduto in questi giorni, appare ancora di più una scelta incomprensibile. Era giusto considerarla tale anche se non si fossero verificate le scosse di terremoto che hanno poi provocato i problemi che hanno portato all’inagibilità Perché investire per il miglioramento delle scuole cittadine, per la sicurezza dei nostri figli (e del personale che opera a scuola) è sempre una cosa positiva e da promuovere. Basta volerlo e non ci sono ostacoli che tengano, come dimostra il Comune di Folignano che, pur di realizzare la nuova scuola, non ci ha pensato due volte a “sfidare” i vincoli e i limiti dettati dal patto di stabilità (ottenendo una duplice vittoria perché poi il governo Renzi ha svincolato i fondi per l’edilizia scolastica dal patto di stabilità).

E’ sempre una questione di scelte e di priorità politiche e di avere o non avere il coraggio di mettere al primo posto le esigenze e i diritti dei cittadini. Perché in caso contrario, se non è possibile in alcun modo andare oltre determinati vincoli, allora non serve un sindaco, un politico, un amministratore alla guida della città ma sarebbe sufficiente un burocrate, un ragioniere, un notaio.

Le scuole, da sempre, sono quegli edifici che necessitano di maggiori attenzioni proprio perché nelle aule ci sono i nostri figli, il futuro del nostro territorio – afferma Ameli – nel 2016 è inconcepibile l’inagibilita’ (come si apprende dal video) di una delle strutture più recenti al contrario di altri plessi storici cittadini che sembrerebbero essere in condizioni decisamente migliori. E se ci sono stati degli errori è bene che i soggetti preposti portino a conoscenza la verità dei fatti”.

Di sicuro l’errore, grave, commesso dall’amministrazione comunale è stato quello di cancellare quell’intervento che, invece, doveva essere una priorità. Un grave danno al quale, poi, nelle settimane scorse si è aggiunta la beffa di scoprire che neppure i 27 alloggi di edilizia residenziale, a cui sono stati destinati parte dei fondi “risparmiati” con la cancellazione del completamento della scuola, sono stati ancora realizzati. Anzi, proprio pochi giorni prima delle violente scosse di fine ottobre, sindaco e assessori hanno deciso di prendere parte di quei fondi inizialmente destinati alla scuola, poi agli alloggi, per finanziare l’ulteriore intervento necessario per completare la realizzazione della nuova tribuna est.

Una situazione che rischia di diventare surreale, in pratica i fondi (o parte di essi) sono passati da un intervento ad un altro ed il risultato attuale è che non c’è stato il completamento della scuola media (che ora è inagibile), non sono stati realizzati gli alloggi Erap e al momento non c’è neppure la nuova tribuna est (con lo stadio Del Duca chiuso e la cui agibilità deve essere ridefinita).

Sembrerebbe un film comico se solo non si trattasse di strutture simbolo di una città – commenta amaramente Ameli – le scuole, da sempre, sono quegli edifici che necessitano di maggiori attenzioni proprio perché nelle aule ci sono i nostri figli, il futuro del nostro territorio. Un fatto di una gravità inaudita che già nel 2014 affrontammo anche all’interno del circolo PD di Monticelli, ma che purtroppo è passato inosservato ai più. Ora è necessario correre ai ripari, pensiamo sia utile e necessario un grande piano di investimenti sulle scuole della nostra città.  Investimenti per gli studenti di oggi e quelli di domani. Investimenti che potevano essere fatti già negli anni addietro, ma si sa non sono strumenti di consenso immediato e mediatico”.

Certo, però, le conseguenze e la situazione vissuta in seguito al terremoto, anche da questo punto di vista ha cambiato un po’ il quadro della situazione. E, quindi, il momento non è mai stato così propizio per prevedere nuovi interventi e consistenti investimenti sulle scuole. “Per rendere sicure le nostre scuole è bene programmare gli interventi con urgenza e costanza, senza alcun dirottamento di fondi – conclude Ameli – torniamo a fare investimenti sulle scuole. Investimenti che saranno fuori dal patto di stabilità. Caro sindaco, è già  tardi!”. La speranza è che il primo cittadino raccolga l’invito e, fatto tesoro dei gravi errori commessi nel passato, abbia ora la forza di cambiare radicalmente pagina.

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