“Non siamo più una costola di Ascoli, Folignano ora è un’eccellenza del territorio”


Il sindaco uscente Flaiani traccia un bilancio dei suoi 10 anni: “Folignano è un paese cambiato non solo nell’aspetto estetico ma anche e soprattutto nella mentalità, cresciuto a livello culturale e sociale. Non dipendiamo più dal capoluogo e siamo spesso presi come riferimento”

Ancora pochi giorni, poco meno di un mese, e Folignano avrà un nuovo sindaco. Con le elezioni comunali del prossimo 26 maggio si concluderà, almeno per il momento, l’avventura di Angelo Flaiani come primo cittadino. Dopo 10 anni dovrà farsi da parte, almeno momentaneamente, perché le attuali norme non consentono ad un sindaco di andare oltre due mandati consecutivi. Un periodo lungo ed importante per il comune ascolano che merita un approfondimento e una sorta di consuntivo finale.

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato quello fatto dal principale esponente dell’opposizione, almeno negli ultimi 5 anni, Diego Di Ovidio che è anche il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni comunali. Ora, invece, è la volta del primo cittadino uscente che, comunque, alle elezioni del prossimo 26 maggio sarà presente nella lista del candidato sindaco Matteo Terrani

Cosa ti resta di questi 10 anni alla guida del Comune?  “E’ un’esperienza che rifarei, anche se per certi versi a volte è stata molto difficile. Però abbiamo affrontato le difficoltà con serenità, pensando sempre al bene comune, alle soluzioni migliori per il territorio. Di certo mi ha aiutato la mia libertà politica, il fatto di non far parte di nessun partito. La nota maggiormente positiva è l’intesa che c’è sempre stata, anche quando avevamo vedute differenti siamo sempre riusciti a trovare un accordo, pensando sempre al bene del territorio e senza mai subire pressioni da segreterie di partito. E’ un’esperienza che mi ha arricchito sotto diversi punti di vista, anche come conoscenza più approfondita del territorio. Ho riscontrato molto calore da parte dei cittadini di Folignano e anche all’interno del Comune stesso. Da un punto di vista personale mi piace la quotidianità di questa carica, è bello essere in contatto diretto con i cittadini, cercare di risolvere i loro problemi, trovare le soluzioni migliori

“Folignano è cresciuta a livello culturale e sociale, non dipendiamo più da Ascoli”

Come è cambiata Folignano in questi 10 anni?E’ un paese profondamente cambiato più che nell’aspetto estetico nella mentalità, anche se sul piano delle opere pubbliche abbiamo fatto tanto. Faccio l’esempio del tema ambientale per spiegare meglio. Al di là dei risultati lusinghieri raggiunti, evidenzierei la crescita tra i cittadini di una maggiore consapevolezza. In questi anni Folignano è cresciuta a livello culturale e sociale. Merito di un’amministrazione che ha fatto vedere che ci può essere un modo diverso di affrontare e di vedere le cose”.

Quali sono i meriti maggiori che attribuisci alla tua amministrazione?Innanzitutto il fatto di essere riusciti a riportare il bilancio in equilibrio, avendo coperto tutte le cause pregresse. Abbiamo affrontato per questo spese per circa 2,5 milioni di euro. Ora abbiamo un avanzo di bilancio di 2 milioni di euro e lasciamo opere finanziate per 14-15 milioni di euro (tra cui il municipio e le scuole), quindi a chi verrà lasciamo una situazione tranquilla. Poi la crescita sociale e culturale della nostra comunità. Oggi Folignano è riconosciuta come un’eccellenza del territorio, prima eravamo considerati una costola di Ascoli e spesso anche le scelte per il nostro Comune dipendevano dal capoluogo. Ora la situazione è cambiata, addirittura in alcuni casi avviene l’inverso, spesso veniamo presi a riferimento per certe scelte

“La forza di questa amministrazione è stato il cambio di maggioranza”

Tra le cose fatte in questi 10 anni quali ricordi con più soddisfazione?Sicuramente la nuova scuola di Folignano anche e soprattutto per quello che ha rappresentato. Su quella scelta si è rotta la maggioranza. Quell’opera ha dimostrato la forza che c’è quando si definiscono gli obiettivi, è stato un lavoro duro ma che ha avuto un valore importante”.

Eppure all’epoca quella scelta provocò grandi polemiche e discussioni.La forza di questa amministrazione è stato proprio il cambio di maggioranza, si era esaurito un percorso, era evidente che serviva un salto di qualità, il Comune era immobilizzato. E’ stata una scelta difficile e dolorosa che ha portato anche alla rottura di rapporti personali. Ma è stata la svolta, ha permesso l’ingresso di forze nuove e di idee nuove. Il mio obiettivo era di amministrare secondo i miei principi e le mie idee, sicuramente con l’apporto di tutti, invece mi si chiedeva di fatto di annullare i poteri del sindaco. Volevo fare un determinato percorso, ho pensato o ci riesco oppure è meglio che vado a casa. Poi la mia scelta è stata legittimata dal voto alle successive elezioni

“Il terremoto ha cambiato le priorità, sono saltati tutti gli schemi”

Quanto ha influito nell’ultimo periodo e quali ripercussioni ha avuto a Folignano il terremoto del 2016?E’ stata un’esperienza difficile, oltre ai danni c’era la paura. L’abbiamo affrontata stando in mezzo alla gente, giorno e notte, cercando di portare conforto e di aiutare per quanto possibile a risolvere i problemi contingenti. Naturalmente il terremoto ha cambiato le priorità, sono saltati tutti gli schemi. La ricostruzione è complicata, si scontra con grossi limiti burocratici, il rispetto della legalità presuppone diverse fasi di controllo ed i tempi sono raddoppiati

Non a caso le opere che stanno partendo sono quelle finanziate con fondi nostri. Come amministrazione siamo stati bravi ad intercettare le risorse ma ora serve opera di snellimento burocratico, governo e commissario straordinario devono intervenire in tal senso, altrimenti fatica la ricostruzione, sia quella privata che quella pubblica”.

In quel periodo c’è stato anche il crollo della struttura integrata.Per certi versi ha provocato una paura più grande del terremoto, non ci si aspettava che potesse crollare, ci ha fatto pensare e riflettere sulla sicurezza delle nostre strutture. Per certi versi siamo stati fortunati che sia crollata in quella circostanza, quando non c’era nessuno. Avevamo una “bomba” sul territorio e non lo sapevamo. Ovviamente essendoci un’indagine in corso con degli indagati non possiamo dire altro se non che speriamo di poterla riavere prima possibile

Il terremoto ha anche portato alla luce il problema delle scuole.Siamo stati bravi ad ottenere i fondi per le nuove scuole ma anche per quelle provvisorie. Per il plesso di Piane di Morro abbiamo ottenuto 800 mila euro e per quello di Folignano 1,2 milioni di euro. Per il primo i lavori partono a maggio e dovrebbe essere pronto per l’inizio del nuovo anno scolastico, per Folignano la gara a maggio e la realizzazione entro Natale. Ovviamente tempi più lunghi per la scuola nuova di Piane di Morro, comunque entro il 2021

“L’opposizione? C’è stata soprattutto sui social e poco in Consiglio comunale”

Qual è il rimpianto più grande di questi anni?La mancata acquisizione del bosco di Villa Pigna Alta. L’asta è stata fatta quando c’era la causa Ticchiarelli e non potevamo certo impegnarci economicamente in una simile operazione, stavamo lavorando per evitare il dissesto. E’ un peccato perché avremmo potuto realizzarci un parco”.

Come giudichi l’operato dell’opposizione?L’opposizione c’è stata soprattutto sui social, in Consiglio comunale ci sono state poche interrogazioni e mozioni e, per giunta, su argomenti non qualificanti. Emblematico il fatto che in 5 anni non ho mai avuto un emendamento sul bilancio che ogni anno l’abbiamo approvato senza discussioni e con pochi voti contrari. L’aspetto politico è tutto li. Questo indiscutibilmente ci ha dato una mano. A mio avviso la forza di un’opposizione dovrebbe essere quella di dimostrare di dimostrare che si possono fare scelte divere. E questo non c’è stato

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?Non sto costruendo le basi per un futuro politico. Voglio continuare ad impegnarmi per Folignano in maniera completare a quello che stavo facendo. E’ un momento importante questo, ci sono soldi da spendere, si entra nel vivo della ricostruzione. C’è tanto lavoro da fare, voglio mettere a disposizione la mia esperienza in determinati campi. Naturalmente nel rispetto dei ruoli. In tal senso credo che Matteo (Terrani) sia la persona giusta per fare il sindaco. Era arrivato il momento ed è giusto che ci sia un passaggio generazionale

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