Un risarcimento per i familiari delle vittime dei terremoti


E’ quanto prevede la proposta di legge presentata nei giorni scorsi alla Camera dalla deputata aquilana Stefania Pezzopane e sostenuta anche dalle associazioni delle vittime dei terremoti dell’Aquila e di Amatrice. Obiettivo approvarla entro il 6 aprile 2019

Crediamo che sia un segno di civiltà da parte di una comunità adulta che pensa che chi perde la vita in una tragedia simile è patrimonio di tutti e non solo delle famiglie 

colpite”. Il commento dei familiari delle vittime, presenti alla conferenza stampa che si è tenuta nei giorni scorsi alla Camera dei deputati, riassume in maniera efficace il senso della  proposta di legge (pdl) presentata dal Pd che prevede un risarcimento economico ai parenti delle vittime dei terremoti, quello di L’Aquila del 6 aprile 2009 e del centro Italia ad agosto 2016.

Prima firmataria della pdl l’aquilana Stefania Pezzopane  affiancata, nella conferenza stampa di presentazione, dal presidente del gruppo Pd, Graziano Del Rio, dal capogruppo del Pd in commissione ambiente Chiara Braga, dal parlamentare Fabio Melilli e dai rappresentanti delle associazioni delle vittime dei terremoti dell’Aquila e di Amatrice. I punti centrali della proposta di legge sono uno stanziamento inziale di 20 milioni di euro per erogare benefici economici ai familiari delle persone decedute, riconosciuti al coniuge, ai figli, a fratelli e sorelle (se conviventi a carico) ma anche al convivente “more uxorio” (“per tutelare quelle famiglie che non lo sono ai sensi di una norma del Codice Civile ma lo sono ai sensi di altre norme” spiega la Pezzopane).

Previsti anche interventi per agevolare l’accesso al lavoro e il riconoscimento del collocamento obbligatorio per i parenti che ne abbiano la necessità. In passato erano già stati presentati (dalla stessa deputata aquilana ma non solo) degli emendamenti al decreto legge sulla ricostruzione (nella passata legislatura) che andavano proprio in questa direzione, sempre bocciati perché sembravano in contrasto con i procedimenti giudiziari che erano in corso. Ora, però, dopo che per la vicenda di Rigopiano lo Stato ha deciso di assumersi la responsabilità, superando l’ostacolo legato all’attesa dei procedimenti giudiziari, si può tranquillamente utilizzare lo stesso metro anche per le vittime dei terremoti.

In tal modo – aggiunge la Pezzopane – si potrebbero anche eliminare le provvisionali perché non parliamo di un saldo delle spese giudiziarie ma di un diritto che deve essere riconosciuto in egual misura a tutti”. “Intendiamo affrontare in maniera rigorosa ed organica, come è dovuto, il tema delle famiglie delle vittime dei terremoti, ricalcando il modello già sperimentato per gli interventi in favore dei familiari del disastro ferroviario di Viareggio” 

Certo, è scontato e sin troppo ovvio sottolineare come non esiste cifra o contributo che possa cancellare o anche solo risarcire una simile tragedia. E, lo abbiamo sottolineato più di una volta, il modo migliore per cercare quanto meno di onorare le vittime è quello di adoperarsi in maniera seria e concreta per fare in modo che certe tragedie non si ripetano più (per chi ancora finge di non capire, i terremoti ci sono e ci saranno sempre, nessuno può evitarli e, almeno al momento, prevederli con esattezza ma si può fare in modo di evitare che le conseguenze siano così tragiche…).

Però, come sottolinea ancora la deputata aquilana “le famiglie delle persone decedute a causa dei terremoti dell’Aquila e del centro Italia devono avere un riconoscimento, necessario e doveroso, da parte di uno Stato consapevole delle proprie responsabilità”. Alla conferenza di presentazione della pdl era presente anche Mario Sanna, amatriciano che nel terremoto del 24 agosto 2016 ha perso un figlio di 22 anni, Filippo. Le sue parole probabilmente aiutano a capire il senso e l’importanza di questa pdl più di tante altre considerazioni.

Dopo un terremoto le prime persone ad essere dimenticate sono quelle che hanno perso qualcuno, che hanno subito un lutto – afferma – si pensa affannosamente alla ricostruzione, alle case, alle fabbriche, all’economia locale ma si rimane lontani dal dolore incommensurabile di chi ha perso qualcuno sotto le macerie. Forse anche per pudore o per scelta, ma così è“.

Mario Sanna e la moglie hanno provato e stanno provando ad elaborare il dolore. Hanno creato un’associazione dedicata al figlio deceduto, “Il sorriso di Filippo”, che organizza rassegne e concorsi letterari e distribuisce anche borse di studio a studenti universitari. Soprattutto, però, insieme ad altre persone che hanno vissuto il suo stesso dramma sta lavorando alla creazione di un fondo nazione per tutte le vittime di calamità naturali.

Dopo ogni tragedia – afferma – si accendono i riflettori, spesso anche in maniera eccessiva, della tv del dolore che però si spengono presto, così in breve tempo ci ritroviamo ad essere praticamente dimenticati. Non so perché lo Stato non abbia mai pensato a creare un simile fondo, forse perché si crede che prima bisogna ripristinare le condizioni economiche del territorio per riprendersi ma in realtà è esattamente l’opposto. Prima si devono recuperare le persone che hanno subito un trauma, bisogna riallacciare il tessuto della comunità e poi c’è la ripresa economica, perché non si può vivere di soli sussidi”.

Nelle settimane scorse, superando gli ostacoli sopra citati, il governo con un emendamento al decreto semplificazioni  ha stanziato 10 milioni di euro per i familiari delle vittime di Rigopiano. Quindi la strada proposta dalla Pezzopane è chiaramente percorribile e, anzi, deve essere immediatamente percorsa. “Vista l’urgenza e la necessità di colmare questo vuoto normativo – afferma la deputata aquilana – lancio un appello a tutte le forze politiche e al governo stesso affinchè la proposta di legge venga approvata all’unanimità e con percorso accelerato entro il 6 aprile. Sarebbe la risposta giusta da dare in occasione del decennale del sisma (il terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila)”.

Vedremo nei prossimi giorni se, come sarebbe opportuno, l’appello verrà raccolto dagli altri parlamentari e dal governo stesso. Per una questione di rispetto nei confronti dei familiari delle vittime. Ma anche per mettere a tacere i sospetti “maligni” di chi ha visto, nello stanziamento per le vittime di Rigopiano a pochi giorni dalle elezioni regionali, un intervento meramente “elettorale”…

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