La festa “rovinata”: offese e “fake news” sull’incontro tra Mattarella e l’Italvolley femminile
La foto di Mattarella che stringe la mano a Sylvia Nwakalor scatena la reazione di un noto esponente della destra, con l’aggiunta poi del solito corollario di offese e insulti. Eppure la fotogallery pubblicata sul sito del Quirinale dimostra esattamente il contrario…
In un paese accecato dall’odio, rissoso, intollerante e sempre più avvelenato da preoccupanti rigurgiti razzisti non possono esistere belle favole. O meglio, se concretamente si materializzano, si cerca di fare di tutto per inquinarle, per smontarle, per macchiarle o quanto meno per strumentalizzarle. Nelle settimane scorse, ad esempio, lo sport ce ne ha regalata una, bella ed esaltante, grazie alla nazionale di pallavolo femminile.
Una squadra giovanissima (età media 23 anni) che, partita quasi nell’anonimato, è arrivata a tre punti dalla vittoria del mondiale, finendo poi per cedere al tie break di fronte alla “corazzata” Serbia. Al di là del risultato straordinario, le ragazze di Mazzanti hanno conquistato il pubblico italiano (la finale con la Serbia è stata seguita in tv da 6,5 milioni di spettatori con il 34% di share…) per il loro contagioso entusiasmo, per la loro straordinaria freschezza e vitalità, per quel modo di stare in campo sempre con il sorriso, per quell’immagine di naturale coesione che ha sempre trasmesso.
Un gruppo fantastico in cui spiccano comunque tante ragazze di grande personalità: Cristina Chirichella la giovanissimo capitana, Anna Danesi con il suo contagioso sorriso dopo ogni muro vincente, Mochi De Gennaro con le sue incredibili difese, la più “piccola” del gruppo (come statura) Lucia Bosetti insuperabile nel beffare le avversarie con i suoi colpi di classe, la 19enne Paola Egonu, così giovane ma già pronta a caricarsi la squadra nei momenti difficili, destinata a diventare presto la miglior giocatrice al mondo, Miriam Sylla con la sua esplosività.
Senza girare troppo intorno al problema, le ultime due citate (Egonu e Sylla) sono due ragazze di colore, pur se italianissime (la Egonu è nata a Cittadella, la Sylla a Palermo). E, allora, nell’Italia esacerbata dall’incessante propaganda salviniana, purtroppo inevitabilmente la presenza di due atlete di colore nella nazionale vincente diventa motivo di scontro. Tra chi da una parte non riesce a fare a meno di strumentalizzare la situazione per far diventare quella nazionale simbolo di un’Italia multicolore e chi, invece, dall’altra, in preda a rigurgiti razzisti, non riesce ad accettare che due atlete di colore possano essere simbolo di una nazionale vincente.
Fino a che la disputa è rimasta confinata sui social pazienza, è quasi da considerare inevitabile visti i tempi. Ad accentuare la tensione ci ha pensato l’improvvido spot dell’acqua Uliveto. Poi, però, si è davvero toccato il fondo nella giornata di lunedì 29 ottobre, quando il presidente Mattarella ha ricevuto le ragazze della nazionale e tutto lo staff tecnico per un doveroso tributo.
Una giornata di festa che qualcuno ha deciso di rovinare inventandosi di sana pianta, in una sorta di sconcertante fake news, quello che ormai viene definito una sorta di “razzismo al contrario”, cioè una specie di discriminazione nei confronti degli italiani (bianchi), in questo caso addirittura messa in atto dal presidente della Repubblica Mattarella e dal suo staff.
Come era naturale che fosse, l’incontro al Quirinale ha catturato l’attenzione di tutti i mezzi di informazione. I vari tg hanno dato ampio risalto all’evento, così come i quotidiani, sia nell’edizione on line che, poi, in quella cartacea. Nel farlo la maggior parte dei quotidiani ha scelto di pubblicare la foto con tutta la delegazione azzurra insieme al presidente Mattarella, alcuni (come “Repubblica” e “Corriere dello Sport”) hanno scelto di pubblicare la foto del presidente che stringe la mano alla capitana Mattarella. Un unico quotidiano ha invece pubblicato la foto di Mattarella mentre stringe la mano alla terza ragazza di colore della nazionale (Sylvia Nwakalor), a fianco a Paolo Egonu.
Sembra incredibile, ma in quel paese che è diventato l’Italia attuale può tranquillamente accadere che una libera scelta editoriale di un giornale diventi invece il presupposto per una feroce polemica contro il “razzismo al contrario” del presidente Mattarella. Che, in una sorta di delirante farneticazione, viene accusato di essersi volutamente fatto fotografare solo con le atlete di colore della nazionale. E a farlo non è uno dei tanti “haters” seriali del web, ma un esponente politico noto della destra italiana, l’ex parlamentare (era in Parlamento nella passata legislatura) Massimo Corsaro.
Che su facebook ha pubblicato la foto di quel giornale con questo commento: “perché c’è davvero qualcuno che, in buona fede, immaginava che avrebbero mai potuto pubblicare una foto scattata mentre il Presidente salutava le giocatrici più pallide?”. Un’illazione assolutamente infondata che, però, trova subito terreno fertile in quanti non aspettavano che un qualsiasi presupposto utile per sparare a zero, ancor più coinvolgendo il presidente Mattarella. Che in breve viene riempito di insulti e accusato, insieme al suo staff e al suo ufficio stampa, di essersi volutamente fatto fotografare solo insieme alle atlete azzurre di colore.
Un’idiozia solo a pensarla che, al di là delle foto pubblicate dagli altri giornali (che sarebbero già sufficienti per far comprendere quanto farneticante e priva di fondamento sia la polemica), viene inequivocabilmente smontata dalla galleria fotografica dell’evento realizzata proprio dallo staff del Quirinale e pubblicata sul sito del Quirinale stesso. Dove, su 20 foto complessive, quella “incriminata” è l’unica foto del genere.
Ci sono ovviamente alcune foto di tutto il gruppo, ma ce ne sono diverse con il presidente della Repubblica che stringe le mani alle altre ragazze azzurre, in particolare più di un paio con la “pallidissima” (termine davvero orrendo…) Cristina Chirichella ma anche con Lucia Bosetti, con Beatrice Parrocchiale. Sempre sul sito del Quirinale c’è anche il testo integrale dell’intervento di Mattarella che, chiunque lo può verificare, non fa neppure un minimo riferimento a questo aspetto, alla presenza di ragazze di colore nella nazionale.
Rispettando, tra l’altro, in pieno il modo di sentire del gruppo stesso che ha sempre respinto con fastidio ogni interpretazione di un certo tipo. “Noi siamo la Nazionale italiana. Punto” ha sempre risposto Miriam Sylla a quei giornalisti che cercavano di spostare il discorso sul tema dell’integrazione. “Siamo la Nazionale italiana senza se e senza ma, siamo tutte uguali e per noi non esiste il colore della pelle” ha aggiunto la capitana Chirichella.
Parole che andrebbero fatte ascoltare a chi ha voluto creare dal nulla questa polemica e, ancor più, a chi l’ha poi alimentata con commenti a dir poco vergognosi.
“Chi sono costoro e cosa hanno a che vedere con l’Italia” scrive qualcuno sotto il post di Corsaro. Che, però, non bisogna certo azzardarsi a definire vagamente razzista. Come ci spiega, in un altro illuminante commento, tal Giovanni. “Era indubbio che la Mummia veniva immortalata lì e non altrove. Va di moda, dobbiamo abituarci per forza. Oddio ci diranno che siamo razzisti? E chi se ne frega”.
Razzisti chissà, “boccaloni” sicuramente si, pronti a credere (chissà perché…) a qualsiasi infondata “panzana”…