L’esclusione di Zaytsev dalla nazionale si tinge di giallo


In un’intervista lo “zar” svela che il contratto con l’Adidas lo lasciava libero, in nazionale, di utilizzare scarpe fornite dalla Federazione e che dopo aver provato le nuove calzature dello sponsor della Federazione ha avuto problemi alle caviglie, documentati dallo staff medico azzurro

Non è solo una questione di sponsor. Anzi, verrebbe da dire che non è per niente una questione di sponsor ma evidentemente c’è dell’altro dietro. E la Federazione, con il nuovo presidente Cattaneo in testa, rischia davvero di uscire nel peggiore dei modi dalla vicenda Zaytsev se non si preoccupa al più presto di chiarire cosa è realmente accaduto, magari facendo un passo indietro. Perché dopo la lunga intervista rilasciata dallo “zar” ai microfoni di Sky inevitabilmente si allungano delle inquietanti ombre sulla Federazione e sul presidente Cattaneo, che escono davvero male da questa vicenda (ammesso che Zaytsev dica la verità, cosa per altro abbastanza facilmente verificabile).

Perché il martello-opposto della formazione di Perugia, escluso dalla nazionale per la polemica sulle scarpe da utilizzare, di fatto ha svelato che non è assolutamente vero che non poteva usare un altro tipo di scarpa per rispettare il suo sponsor personale (Adidas), che dopo due giorni di utilizzo delle scarpe della marca che sponsorizzano la nazionale ha avuto problemi fisici alle gambe (certificati anche dai medici della nazionale), che il presidente Cattaneo non l’ha mai neppure contattato e che tutto l’evolversi della vicenda ha a dir poco lati oscuri.

Certo è che dopo l’interminabile gestione Magri, il nuovo corso della Federazione con alla guida Cattaneo, presentato come una ventata di novità, rischia davvero di partire con il piede sbagliato, scrivendo una delle pagine più nere della storia recente della pallavolo italiana. A dimostrazione del fatto che non sempre novità equivale a miglioramento. Tornando a Zaytsev nel corso dell’intervista con Alessia Tarquini ha ribadito che “darei tutto, anche una gamba, per la nazionale e ancora spero di poter andare agli Europei”. Lo “zar” poi racconta alcuni particolari inediti che rendono questa storia ancora più misteriosa.

Mi hanno dipinto come un mercenario – afferma – una persona legata al proprio sponsor. Cosa che in parte è vera, perché io sono un atleta sponsorizzato con l’Adidas. Però il contratto che ho con questa ditta non vincola assolutamente il mio utilizzo delle scarpe in nazionale. Infatti c’è una clausola nel mio contratto con l’Adidas che dice chiaramente che quando sono in nazionale sono libero di usare qualsiasi marca di scarpe che venga fornita dalla Federazione”.

Cade, quindi, la storia raccontata per settimane dell’accordo con l’Adidas che non permetteva a Zaytsev di indossare con la nazionale scarpe con un altro marchio. “Il problema l’abbiamo sollevato io e il mio staff – prosegue lo “zar” – facendo presente alla federazione che avrei avuto bisogno di un paio di scarpe da basket, come quelle che utilizzo sempre per giocare durante la stagione, che sono le uniche che non mi procurano problemi fisici. Abbiamo fatto alcune riunioni e ci è stata data l’autorizzazione ad usare le mie scarpe nel frattempo che la Mizuno (l’azienda a cui è legata la Federazione) predisponeva un modella da basket o comunque adatto al mio piede”.

Il problema, però, è che quando Zaytsev riceve e inizia ad utilizzare le nuove calzature predisposte dallo sponsor i risultati sono negativi. E questo è un passaggio molto importante perché nei giorni scorsi si è più volte detto (anche da esponenti della Federazione) che il giocatore di Perugia non ha neanche provato ad utilizzare quelle scarpe.

Ho provato le nuove calzature proposte che sicuramente erano un po’ più consone – prosegue Zaytsev –  ma, dopo appena due giorni, ho avuto diversi problemi alle caviglie, documentati dallo stesso staff medico della nazionale. In realtà la cosa non è stata per me così sorprendente perché la Mizuno mi aveva già cercato per contrattualizzarmi dopo le Olimpiadi ma la trattativa non si era conclusa proprio perché, dopo aver provato le loro scarpe, avevo verificato che mi creavano problemi. In ogni caso a quel punto ho detto che le quelle scarpe mi procuravano problemi e ho chiesto di modificarle o di cercare un’altra soluzione”.

A sorpresa, però, secondo quanto sostiene lo “zar”,  invece della ricerca di una soluzione è arrivato una sorta di ultimatum. “Finita la settimana di lavoro differenziato – spiega Zaytsev – è esplosa la bomba, sulla stampa emerge che c’è un problema con le mie scarpe e che in nazionale posso presentarmi solo con le calzature dello sponsor tecnico. Addirittura il presidente Cattaneo è arrivato anche a dire che o Zaytsev indossa le scarpe o può anche non venire. Sono rimasto sorpreso e spiazzato da queste dichiarazioni, ho sempre dato la mia massima disponibilità per cercare di trovare una soluzione e non ho mai detto che non avrei giocato senza le mie scarpe. Tra l’altro personalmente Cattaneo non l’ho mai sentito, non mi ha mai chiamato. Francamente al momento non so darmi una spiegazione di questa cosa”.

Nonostante tutto l’obiettivo e la speranza di Zaytsev sono ancora quelli di giocare l’Europeo. “Per me è una situazione surreale – afferma – non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi in una situazione del genere. Il mio unico pensiero è di andare agli Europei con una scarpa idonea e poter dare una mano alla squadra. Ancora ci spero perché la soluzione non è così complicata”.

Lo sperano anche tutti gli appassionati e gli sportivi italiani che vorrebbero vedere quello che indiscutibilmente è il giocatore più rappresentativo con la maglia azzurra. Naturalmente, dopo simili dichiarazioni, è inevitabile attendersi chiarimenti da parte della Federazione e del suo presidente che hanno il dovere di spiegare una volta per tutte, e con chiarezza, le ragioni e le vere motivazioni di questa clamorosa e inopportuna querelle

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