Dei cavalieri e delle dame: il fascino della Quintana in 66 immagini


Il 18enne ascolano Melosso regala a Porta Romana la più avvincente giostra dell’ultimo decennio. Ma, come al solito, la Quintana si è distinta per il suo straordinario fascino, per gli splendidi costumi e per l’imponente corteo. Rovinato, però, dalla maleducazione di qualcuno…

Al campo giochi dello Squarcia è stata la giostra più avvincente e rocambolesca dell’ultimo decennio. Lungo le vie e le piazze del capoluogo piceno il solito affascinante incedere (sia in entrata che in uscita) dello splendido corteo con circa 1.200 figuranti, tra la bellezza di dame, castellane e damigelle e lo sfarzo dei costumi. E’ stata davvero una bella edizione la tradizionale Quintana in onore al patrono Sant’Emidio con tantissime “luci”, anche se non sono certo mancati aspetti negativi e particolari importanti da rivedere. Visti spettacolo ed emozioni, però, è giusto partire da quanto accaduto allo Squarcia.

Il record della pista infranto per ben tre volte in pochissimi minuti, solo 4 centri mancati su 51 assalti al moro, terza ed ultima tornata con ancora 4 cavalieri in lotta per la vittoria, racchiusi in appena 28 punti e con una coppia in testa alla classifica provvisoria. Sono sufficienti questi dati per comprendere come, oltre che avvincente ed emozionante, nella giostra di domenica scorsa il livello è stato altissimo, come mai prima. Negli ultimi anni in qualche occasione avevamo assistito a sfide di altissimo livello ma tra soli due cavalieri (Innocenzi e Gubbini), questa volta ad esprimersi al massimo sono stati ben 4 cavalieri. Alla fine l’ha spuntata il 18enne ascolano Lorenzo Melosso (Porta Romana) grazie a 3 grandissime tornate ed unica sbavatura nel corso della seconda tornata (un 80).

Recriminano Porta Tufilla per una giostra che Gubbini ha gettato al vento con una clamorosa ingenuità (che gli è costata una penalità di 30 punti nella prima tornata) e una fatale disattenzione nell’ultima tornata (altri 60 punti di penalità). Il cavaliere rossonero è sempre rimasto sotto i 51 secondi (e ha stabilito il nuovo record con un incredibile 50.1) ed ha messo segno 9 centri su 9. Poteva trionfare con tanto di record di punteggio, ha sciupato tutto. Più di Porta Tufilla recrimina, però, Porta Maggiore che sembrava essere sul punto di interrompere un digiuno che dura da 37 anni.

Sembrava fatta, Zannori doveva solo esprimersi al livello delle precedenti tornate (anche un pochino più lento sul giro) per portare a casa il palio. Invece, forse tradito dall’emozione, ha fallito un bersaglio e non è riuscito a tenere al meglio il cavallo, facendo segnare un tempo di oltre 2 secondi più lento rispetto alle precedenti tornate.

Poco da dire su Innocenzi (Porta Solestà), si è comunque espresso ad alti livelli, trovandosi però di fronte questa volta una concorrenza agguerritissima. Però se non fosse stato per un impercettibile tocco di una tavoletta nella seconda tornata avrebbe comunque messo a segno l’ennesima doppietta. Forse è presto per tirare le somme, ma se i 4 protagonisti della giostra di domenica si mantengono su questi livelli nelle prossime edizioni ci sarà da divertirsi. E le due grandi deluse di domenica scorsa (Piazzarola e Sant’Emidio) dovranno cercare di colmare il gap che al momento sembra notevole con gli altri 4 sestieri.

Se allo Squarcia lo spettacolo è stato entusiasmante, la sfilata prima dell’ingresso al campo giochi e poi al termine della giostra non ha certo deluso le aspettative. Come al solito tantissima gente (la maggior parte ascolani o dei paesi limitrofi, non sono mancati ma erano ancora in netta minoranza i turisti) ha assistito al corteo per le vie del centro, con gli occhi puntati soprattutto sulle dame dei 6 sestieri.

Ma ad affascinare non sono state solo le splendide signore dei sestieri ma anche le castellane dei vari Castelli, le cortigiane, le contadine, le damigelle. E anche le tante figure storiche e particolari che compongono il corteo stesso (aperto in questa occasione dalla quadriglia del 4° reggimento dei carabinieri a cavallo). Soprattutto a loro, anche se non manca certo l’attenzione alle dame, è dedicata la nostra fotogallery effettuata nel corso del corteo di entrata.

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Non senza diverse difficoltà per il comportamento a dir poco inaccettabile di troppi spettatori, solo in minima parte turisti, che indisturbati hanno spesso attraverso il corteo, creando non pochi problemi (e moltissima irritazione) ai figuranti. “La Quintana è una cosa seria” si ripete ormai da tempo (ricordando il povero Paolo Volponi, il tamburino di Porta Romana prematuramente scomparso) e quello slogan sta a significare l’importanza e il rispetto che si deve alla rievocazione storica ascolana. E quell’interrompere in continuazione il corteo, passando indisturbati tra i figuranti, è un’evidente e inaccettabile mancanza di rispetto nei confronti della Quintana ma anche degli spettatori presenti lungo le vie del centro storico.

Difficile da giustificare anche quando a farlo sono turisti, assolutamente inaccettabile quando invece sono ascolani, “quintanari” che a parole dicono di amare la revocazione storica. In particolare alcuni gruppi di tifosi di un paio di sestieri hanno davvero passato il segno con questo modo di comportarsi che, oltre ad offendere la Quintana stessa, di fatto rende complicato, in alcuni momenti, anche assistere alla sfilata. Quando poi certi comportamenti sono messi in atto da chi fino a qualche mese prima rivestiva cariche importanti nell’ambito della Quintana stessa allora siamo davvero oltre ogni limite.

Purtroppo per insegnare un minimo di educazione e di senso del rispetto a questo genere di “trogloditi” ci vuole tempo (e non è detto che ci si riesca). Nell’immediato, però, si può fare concretamente qualcosa perché ciò non si ripeta aumentando la vigilanza a seguito del corteo, se necessario anche con accordi con qualche agenzia privata. Restando in tema di educazione e rispetto purtroppo anche ad agosto, come già a luglio, si sono ripetuti comportamenti ben al di sopra del lecito, della sana rivalità tra sestieri.

A partire, purtroppo, dai giorni precedenti, con il bruttissimo episodio sul ponte della Piazzarola. Poi i soliti insulti a qualche cavaliere (come al solito molto preso di mira Innocenzi) e il tipico corollario da ultras inebetiti che è già insopportabile sui campi di calcio, figuriamoci in una rievocazione storica.

Discorso a parte, infine, merita l’imbarazzante diretta tv (Rai 3) sulla Quintana. Lo avevamo già sottolineato lo scorso anno (vedi articolo “A rai tre va in onda la Quintana degli orrori”) quando ci furono dei clamorosi e inaccettabili strafalcioni, lo ripetiamo con convinzione anche ora. La diretta Rai così come avviene da un po’ di anni a questa parte è assolutamente inutile e, anzi, rischia di produrre l’effetto contrario. In tutta sincerità, se non conoscessimo la Quintana, dopo aver visto lo spezzone di diretta trasmessa da Rai 3 non ci verrebbe neanche lontanamente l’idea di venire ad Ascoli per la rievocazione storica.

Al di là del fatto che è umiliante e offensivo per la Quintana stessa il collegamento ritardato (quando già la gara è ampiamente iniziata) e interrotto sul più bello, cioè quando ci sono le tornate decisive per la vittoria. Più in generale per come è impostata la diretta Rai è di una noia “mortale”, fa sembrare la nostra splendida ed emozionate Quintana uno spettacolo grigio e sonnolento. Pur con qualche strafalcione di troppo e con qualche battuta mal riuscita, decisamente meglio la diretta youtube sul canale della Quintana che, almeno, ha avuto il merito di rendere pienamente l’emozione e la suspance che si  è vissuta domenica allo Squarcia con una simile giostra.

Inutile insistere in questo modo, bisogna avere la forza e il coraggio di pretendere dalla Rai maggior rispetto per la nostra rievocazione storica. Meglio non trasmetterla per niente piuttosto che vederla sottoposta ad una simile umiliazione.

 

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