“Sedotti e abbandonati”: i Disoccupati Piceni accusano i parlamentari del Piceno


“Prima delle elezioni abbiamo incontrato gli aspiranti candidati del Piceno in Parlamento poi eletti. Tutti hanno accettato la responsabilità di impegnarsi per il territorio. Ma, dopo quasi un anno, tutto tace e qualche onorevole si giustifica dicendo che deve occuparsi di altro”

L’allarme l’avevano lanciato già a luglio, a poco più di un mese dall’insediamento del governo e a 4 mesi da quello del nuovo Parlamento. “La nostra città e il nostro 

territorio non sono rappresentati in maniera adeguata dai nuovi onorevoli. Il 4 marzo, giorno di tante promesse è lontano e la grave situazione economico sociale del nostro territorio non solo non è affrontata ma neanche è rappresentata”.

Poi l’avevano riproposto a fine 2018, a novembre, lamentando l’assenza e il disinteresse dei parlamentari eletti nel territorio piceno (Rachele Silvestri, Roberto Cataldi e Giorgio Fede del Movimento 5 Stelle, Giorgia Latini della Lega): “ci aspettavamo maggiore impegno dagli onorevoli di forza di governo, un senatore a San Benedetto e 3 deputati ad Ascoli, per rappresentare e sollecitare interventi per il nostro territorio”.

Ora, dopo che quegli appelli non hanno avuto risposte soddisfacenti, i Disoccupati Piceni tornano alla carica. E questa volta lo fanno lanciando pesanti accuse nei confronti dei parlamentari di “casa nostra”, colpevoli a loro detta di essersi non solo completamente dimenticati di tutte le promesse fatte in campagna elettorale ma anche di rappresentare il proprio territorio. Al punto che ora, senza mezzi termini, affermano che la rappresentanza politica per il Piceno non è assolutamente adeguata.

Sono passati quasi 12 mesi ma le nostre richieste non sono state accolte – si legge in una lunga nota – il nostro territorio, nonostante i numerosi onorevoli di maggioranza continua a essere escluso dai grandi investimenti. Siamo preoccupati per l’insufficiente rappresentanza politica del Piceno. L’anno scorso, ancora prima delle elezioni, abbiamo incontrato gli aspiranti candidati per rappresentare il Piceno in Parlamento, poi eletti onorevoli. Per noi tutti si sono candidati volontariamente e hanno accettato la responsabilità di impegnarsi per il territorio. Dopo quasi un anno tutto tace, qualche onorevole si è persino giustificato dicendo che ora si deve occupare di altro”.

In altre parole la solita storia, prima delle elezioni, quando ogni voto in più conta, massima disponibilità e promesse a piene mani. Poi, una volta raggiunto l’obiettivo, cambia tutto, il rapporto con il proprio territorio viene dimenticato e le promesse fatte in un attimo vengono dimenticate. Certo saremmo poi curiosi di sapere chi è, tra i parlamentari del territorio, quel “genio” che si è giustificato dicendo che deve occuparsi di altro, meriterebbe una sorta di “daspo” dal territorio per l’incredibile “faccia tosta”.

Il rammarico è maggiore se si pensa che, tra l’altro, mai prima d’ora era accaduto che il Piceno avesse un numero così elevato di parlamentari nelle fila della maggioranza. Per questo è più che comprensibile la delusione dei Disoccupati Piceni che, dopo gli appelli generici, questa volta scendono nel dettaglio e spiegano le richieste che hanno avanzato a ciascun parlamentare, tutte fino ad ora rimaste inascoltate.

La nostra attenzione – si legge nel comunicato – è stata rivolta in modo particolare agli esponenti della maggioranza dell’attuale Parlamento. All’onorevole Cataldi più volte abbiamo chiesto un provvedimento per facilitare un rientro del nostro territorio nell’area del Mezzogiorno e la modifica dei requisiti per l’anticipo pensionistico. Al senatore Fede avevamo chiesto l’abolizione di alcune norme presenti nel cosiddetto Job Act, riconfermate purtroppo nel decreto dignità come il lavoro a chiamata e agevolazioni economiche per le assunzioni sotto i 35 anni. Alla deputata Silvestri, che ora ricopre un importante incarico nella X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) avevamo chiesto e sollecitato un piano di sviluppo, un accordo di programma per rilanciare il tessuto industriale.

Altra deputata di maggioranza, incontrata varie volte, è l’ex assessore ascolana Latini, ora vicepresidente della Commissione Cultura. A quest’ultima, considerando l’importante incarico ricoperto in Commissione, abbiamo chiesto un provvedimento per agevolare le migliaia di ascolani over 50 che non riescono a trovare un ricollocamento lavorativo. Si tratta di una modifica dell’attuale norma che riguarda  le supplenze di collaboratore scolastico terza fascia Ata per riconoscere un punteggio anche per l’anzianità di servizio prestato presso le imprese private e non, come avviene oggi solo presso le aziende pubbliche. Tuttavia nulla per ora è stato fatto”.

Nessuno di quei parlamentari ha neppure provato a fare qualcosa in proposito, nessuno di loro ha portato avanti una di quelle istanze. Inevitabile la preoccupazione e la delusione, alimentata dal fatto che in altre zone depresse qualche timido segnale, qualche tentativo di fare qualcosa per risollevarlo si intravede. Qui nel Piceno, invece, è buio pesto. Come se quei 4 parlamentari non ci fossero.

Iniziamo ad essere preoccupati per la scarsa rappresentanza politica di questo territorio – conclude la nota dei Disoccupati Piceni – nonostante i numerosi onorevoli di maggioranza eletti, il Piceno rimane escluso dai grandi investimenti strutturali e infrastrutturali. Territorio che avrebbe necessità di urgenti e straordinari provvedimenti per creare migliaia di posti di lavoro. Come, ad esempio, è avvenuto a Pomigliano d’Arco, con l’inaugurazione di un Campus per la progettazione e l’innovazione applicate all’aeronautica da 130 milioni di euro”.

Nulla di nuovo, verrebbe da dire, la storia si ripete da decenni. Prima delle elezioni massima disponibilità, presenza assidua nel territorio e promesse a piene mani. Poi, una volta ottenuta la poltrona, cambia tutto. E’ la prassi, stupisce piuttosto che qualcuno stavolta ha creduto davvero che potesse essere diverso…

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