Qualità della vita, il grande bluff!


La provincia di Ascoli  guadagna 16 posizioni e si piazza al 16° posto nella classifica sulla qualità della vita di “ItaliaOggi”. E mentre il sindaco tenta goffamente di attribuire al Comune meriti che non ha, alcuni dati dell’indagine suscitano non poche perplessità

E’ stato un fine settimana “folle” quello vissuto nel capoluogo piceno, caratterizzato da “buone nuove” (o presunte tali) per il territorio che hanno dato vita ad un imbarazzante corsa, da parte di politici e amministratori locali, ad accaparrarsi meriti, nella maggior parte dei casi assolutamente inesistenti. Parliamo innanzitutto della comunicazione dell’esito del bando “Sport e periferie 2017”, con il riconoscimento al Comune di Ascoli di un contributo di 1,5 milioni di euro per la rigenerazione del pattinodromo del Pennile di Sotto e del patetico tentativo della parlamentare ascolana della Lega Giorgia Latini di attribuire meriti all’attuale governo.

Un traguardo prestigioso che dimostra ancora una volta la vicinanza del governo alle famiglie” l’imbarazzante dichiarazione dell’ex assessore alla cultura che finge di non sapere che quel bando è dello scorso anno, del governo Gentiloni e del ministro dello sport Lotti. Ancora più paradossale e imbarazzante, però, è quanto accaduto domenica scorsa  non appena è stato reso noto il risultato dell’annuale indagine sulla qualità della vita, effettuata dall’Università la Sapienza di Roma per il giornale “ItaliaOggi”.

Premesso che, come più volte sottolineato, questo genere di graduatorie vanno prese con tutte le precauzioni del caso (anche perché, come vedremo, sollevano numerose perplessità), è fondamentale sottolineare che l’indagine di “ItaliaOggi”, come è più volte ripetuto nella presentazione delle classifiche, riguarda le 110 province italiane, non i capoluoghi di provincia. Quindi è una fotografia, più o meno attendibile, della situazione del territorio provinciale, non certo della città capoluogo.

E secondo quell’indagine, la cui classifica finale è determinata da 9 grandi macro aree e circa 90 parametri analizzati, la provincia di Ascoli guadagna 16 posizioni rispetto al 2017 e si colloca al 16° posto, dietro (per quanto riguarda le Marche) solamente alla provincia di Ancona.

Al di là del fatto che la stessa presentazione di “ItaliaOggi” non può lasciare dubbi in proposito (“L’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane è giunta alla 20^ edizione” si legge), basterebbe dare anche solo un rapido sguardo alle macro aree e ai parametri utilizzati per rendersi immediatamente conto innanzitutto di come sulla maggior parte dei dati poco o nulla influisce l’attività amministrativa di eventuali Comuni e Province (tutti i dati sulla criminalità, quelli sulla mortalità e su l’incidenza di alcune malattie, quelli demografici, ecc.).

Ma, soprattutto, per avere la conferma che lo sguardo è rivolto al territorio provinciale, non certo al capoluogo. Come è dimostrato inequivocabilmente dal fatto che, nella macro area “Servizi scolastici”, si prendono come riferimento esclusivamente i dati delle scuole superiori (di competenza della Provincia) e non di elementari e medie (di competenza dei Comuni). Il sindaco Castelli sa perfettamente e, come vedremo, non certo da oggi che il suo Comune in questa graduatoria non c’entra nulla.

Eppure, poche ore dopo, non ha resistito alla tentazione di tentare goffamente di camuffare la realtà, provando pateticamente ad attribuirsi meriti che non ha, neppure in minima parte. “Ascoli scala la classifica di ben 16 posizioni e si colloca al 16° posto in Italia – ha scritto il sindaco su facebook – tanto lavoro e tante soddisfazioni. #ascolicresce”.

Provocando, tra l’altro, la reazione stupita di qualcuno. Che, proprio sotto il post del sindaco, ha commentato con amara ironia: “non so che film abbiano visto questi. A me Ascoli sembra sempre più abbandonata, disfunzionale e in caduta libera”. Dopo il primo cittadino, nello spazio di pochissimo tempo, stessa soddisfazione è stata espressa anche dagli altri assessori e, addirittura, persino la pagina facebook del Comune ha celebrato il risultato.

Che, però, nulla ha a che vedere con il Comune stesso. Direttamente interessato, invece, dall’annuale classifica sulla qualità della vita dei capoluoghi di provincia (“Ecosistema Urbano”) resa nota qualche settimana fa e curata da Legambiente e Ambiente Italia, in collaborazione con “Il Sole 24 Ore” (vedi articolo “Qualità della vita, Ascoli pecora nera delle Marche”).

E il risultato che ne è scaturito non è certo dei migliori per il capoluogo piceno che ha perso in un anno 27 posizioni (precipitando dal 41° al 68° posto), risultando il peggior capoluogo delle Marche. In quel caso, però, il sindaco Castelli si è guardato bene dal commentare ed è rimasto muto di fronte ad una realtà che, per fare il verso proprio al primo cittadino, si potrebbe riassumere con l’emblematico hastag #ascoliprecipita.

Non solo, a voler essere pignoli si potrebbe addirittura dire che la qualità della vita nella provincia di Ascoli migliora notevolmente nonostante il risultato così negativo del capoluogo piceno. Ovviamente si tratta di una forzatura, perché i parametri presi a riferimento dalle due indagini sono notevolmente differenti e collimano solo in pochissimi casi. Però a rendere tutta la vicenda ancor più paradossale e imbarazzante c’è il clamoroso precedente dello scorso.

Quando, invece, accadde esattamente il contrario, con Ascoli che migliorava nella classifica sui capoluoghi di provincia di Legambiente, mentre la provincia di Ascol perdeva 14 posizioni in quella di “ItaliaOggi”. Allora il sindaco commentò, guarda il caso, solo la prima non esprimendosi sulla seconda proprio perché non riguardava specificamente il capoluogo piceno.

Di conseguenza, a meno che non soffra di improvvisi vuoti di memoria, mentre celebrava quel risultato sapeva perfettamente che non riguardava direttamente il suo Comune. Strumentalizzazioni politiche a parte, proprio questa altalena di risultati nel giro di appena 12 mesi dovrebbe far ulteriormente riflettere sul giusto peso che bisogna dare a queste classifiche. Anche perché, osservando attentamente i dati, sorge più di un dubbio sull’indagine di “ItaliaOggi”. Che ci trasmette la fotografia di un territorio in ottima salute che, senza mezzi termini, stride abbastanza nettamente con la realtà di tutti i giorni.

Va, per altro sottolineato, che il guadagno di 16 posizioni è determinato dai risultati ottenuti in due specifiche macro aree, “Affari e lavoro” e “Disagio sociale”, nelle quali, rispetto al 2017, la provincia di Ascoli guadagna rispettivamente 34 e 40 posizione. Un clamoroso salto in avanti in 12 mesi che lascia perplessi, anche alla luce di alcuni parametri. Per quanto riguarda “Affari e lavoro” il cospicuo guadagno di posizioni è determinato dal salto in avanti in due parametri, quello sul tasso di occupazione e di disoccupazione.

Nel primo caso si passa dal 67° al 46° posto, nel secondo addirittura dal 78° al 39°, con un tasso di disoccupazione stimato ad un irrealistico 8%. In tutta sincerità, questo clamoroso e consistente boom (perché tale sarebbe a giudicare da quei dati) dell’occupazione nel territorio provinciale non lo ha notato nessuno. Situazione per certi versi ancora più paradossale per quanto riguarda la macro area “Disagio sociale” i cui parametri restano praticamente simili a quelli dello scorso anno.

Eppure, non si capisce su che base, la provincia di Ascoli guadagna ben 40 posizione. E a proposito di paradossi, nella maggior parte dei parametri strettamente legati alla sanità (posti letto, personale medico e infermieristico, strutture, macchinari) per la macro area “Sistema Salute”, la provincia di Ascoli ottiene sempre risultati migliori di quella di Pesaro e, spesso, anche di quelle di Ancona e Macerata.

Ma chi vive in questo territorio sa perfettamente che la situazione reale è decisamente differente… Di seguito tutti i dati dell’indagine di “ItaliaOggi” relativi alla provincia di Ascoli.

QUALITA’ DELLA VITA “ITALIAOGGI” : provincia di Ascoli 16° po­sto (32° nel 2017)

“Af­fa­ri e La­vo­ro” 11° po­sto (Tas­so di oc­cu­pa­zio­ne 46°- Pro­te­sti pro ca­pi­te 98° – Start up 2° – Tas­so di di­soc­cu­pa­zio­ne 39° – Im­pre­se re­gi­stra­te 7° – Im­pre­se ces­sa­te 30°)

“Am­bien­te” 9° po­sto (Con­cen­tra­zio­ne bios­si­do azo­to 6° – Pm10 43°- Di­sper­sio­ne rete idri­ca 19° – Con­su­mi idri­ci pro ca­pi­te 36° – Pro­du­zio­ne ri­fiu­ti ur­ba­ni 65° – Au­to­vet­tu­re cir­co­lan­ti 92° – Mo­to­ci­cli cir­co­lan­ti 87° – Con­su­mo ener­gia elet­tri­ca pro ca­pi­te 37° – Pan­nel­li so­la­ri fo­to­vol­tai­ci su edi­fi­ci co­mu­na­li 14° – Pi­ste ci­cla­bi­li 83° – Ztl 5°- Ver­de pub­bli­co 95° – Ter­ri­to­rio de­sti­na­to ad aree ver­di nel ca­po­luo­go 62° – Ca­pa­ci­tà de­pu­ra­zio­ne ac­que re­flue 41° – Uso tra­spor­to pub­bli­co 69° – Rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta 73°)

“Cri­mi­na­li­tà” 16° po­sto (Omi­ci­di vo­lon­ta­ri 47° – Omi­ci­di col­po­si 78° – Ten­ta­ti omi­ci­di 28° – Le­sio­ni col­po­se 24° – Vio­len­ze ses­sua­li 5° – Se­que­stri di per­so­na 24° – Traf­fi­co stu­pe­fa­cen­ti 29° – Sfrut­ta­men­to pro­sti­tu­zio­ne 35° – Scip­pi e bor­seg­gi 46° – Fur­ti d’au­to 57° – Fur­ti ap­par­ta­men­to 41° – Al­tri fur­ti 57° – Estor­sio­ni 32° – Ra­pi­ne in ban­ca 32°- Al­tre ra­pi­ne 30° – Truf­fe e fro­di in­for­ma­t5i­che 88°)

“Di­sa­gio so­cia­le” 35° po­sto (In­for­tu­ni sul la­vo­ro 69° – Mor­ti per tu­mo­re 23° – Mor­ti e fe­ri­ti per in­ci­den­ti stra­da­li 13° – Sui­ci­di 77° – Tas­so di­soc­cu­pa­zio­ne gio­va­ni­le 39° – Rea­ti a sfon­do ses­sua­le con­tro mi­no­ri 35° – Ospe­da­liz­za­zio­ne per di­stur­bi psi­chi­ci 72° – Di­sa­bi­li 89°)

 “Po­po­la­zio­ne” 77° po­sto (Den­si­tà de­mo­gra­fi­ca 54° – Emi­gra­ti 46° – Mor­ti ogni 1000 re­si­den­ti 78° – Im­mi­gra­ti 66° – Nati vivi ogni 1000 re­si­den­ti 86° – Nu­me­ro me­dio com­po­nen­ti fa­mi­glia 31°)

“Ser­vi­zi fi­nan­zia­ri e sco­la­sti­ci” 17° po­sto (Nu­me­ro Atm 7° – Nu­me­ro clien­ti di pho­ne ban­king 89° – Spor­tel­li ban­che 28° – Nu­me­ro clas­si scuo­la me­dia su­pe­rio­re 61° – Nu­me­ro scuo­le su­pe­rio­ri 43° – Nu­me­ro stu­den­ti scuo­le su­pe­rio­ri 9°)

“Si­ste­ma Sa­lu­te” 43° po­sto (Organico medici e infermieri 43° – Posti letto in reparti specialistici 70° – Apparecchiature diagnostiche 14° – Me­di­ci ospe­da­lie­ri per 100 po­sti let­to 22° – Per­so­na­le in­fer­mie­ri­sti­co 25° – Per­so­na­le tec­ni­co sa­ni­ta­rio 91° – Al­tro per­so­na­le 32° – Po­sti let­to oste­tri­cia-gi­ne­co­lo­gia 55° – Po­sti let­to in car­dio­lo­gia 20° – Po­sti let­to in ria­ni­ma­zio­ne e te­ra­pia in­ten­si­va 63° – Po­sti let­to on­co­lo­gia 90° – Nu­me­ro Tc e Rmn 6° – Nu­me­ro ap­pa­rec­chia­tu­re emo­dia­li­si 74° – Nu­me­ro grup­pi ra­dio­lo­gi 10° – Numero ventilatori polmori 31°)

“Tem­po Li­be­ro” 50° po­sto (Agri­tu­ri­smo 20° – Al­ber­ghi 23° – Ri­sto­ran­ti 19° – Bar caf­fet­te­rie 20° – Sale ci­ne­ma­to­gra­fi­che 106° – Paelestre 47° – As­so­cia­zio­ni 44° – Li­bre­rie 110°)

“Te­no­re di vita” 67° po­sto (Spe­sa men­si­le pro ca­pi­te 68° – Im­por­to me­dio pen­sio­ni 73° – Va­lo­re ag­giun­to pro ca­pi­te 55° – De­po­si­ti ban­ca­ri 53° – Prez­zi al mq ap­par­ta­men­to 67° – Va­ria­zio­ne dei prez­zi al con­su­mo 41°)

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