Sicurezza delle scuole: la Provincia rispetta le promesse, il Comune no!


Si è svolto martedì 19 giugno l’annunciato incontro tra la Provincia e il Comitato Scuole Sicure Ascoli per avviare una proficua collaborazione sul tema della sicurezza. Intanto, nonostante le promesse dell’assessore Brugni, non sono ancora partite le verifiche nelle scuole comunali

E’ sempre abbastanza difficile esprimere giudizi sull’operato di un’amministrazione pubblica, dovendo per ogni vicenda tenere in considerazione sempre tanti fattori. Un metro di giudizio possibile potrebbe essere quello relativo al rispetto delle promesse fatte e degli impegni presi. In tal senso praticamente non c’è partita tra la Provincia e il Comune di Ascoli, almeno per quanto riguarda la sicurezza delle scuole.

In realtà non c’è mai stata, da una parte il presidente D’Erasmo e il vicepresidente Bellini hanno sempre mostrare un vero e concreto interesse per un argomento così delicato e fondamentale, mettendo anche in atto alcuni interventi (sia pure parziali). Di contro il sindaco Castelli e l’assessore Brugni hanno sempre incredibilmente e colpevolmente sottovalutato il problema (nonostante la situazione a dir poco allarmante delle scuole cittadine di competenza comunale), limitandosi a qualche sporadico annuncio, al quale, poi, puntualmente non sono mai seguiti i fatti.

La conferma di questo differente atteggiamento e della differente credibilità e serietà delle due amministrazioni si è avuta anche in questi giorni. Il 6 giugno scorso la Provincia aveva organizzato un incontro aperto a studenti, operatori scolastici, associazioni e ovviamente amministratori per fare il punto proprio sulla situazione delle scuole cittadine, in termini di sicurezza. In quell’occasione da un lato il presidente D’Erasmo e dall’altro l’assessore comunale Brugni avevano fatto delle precise promesse (per altro ci sono le registrazioni audio dell’incontro che non lasciano spazio a dubbi ed interpretazioni).

Il Comitato Scuole Sicure di Ascoli aveva chiesto una concreta collaborazione alla Provincia (l’aveva chiesta anche al Comune ma il sindaco Castelli è sempre stato allergico a questo genere di cose, non solo per quanto riguarda le scuole) ed il presidente D’Erasmo aveva dato la sua massima disponibilità, annunciando anche che presto sarebbero iniziati una serie di confronti. “Finalmente si collabora!” avevano commentato soddisfatti gli esponenti del Comitato. Che, poi, martedì 19 giugno hanno annunciato che questa volta alle parole sono seguiti fatti concreti.

Dal canto suo, invece, l’assessore Brugni aveva annunciato che la settimana successiva finalmente sarebbero partite le verifiche di vulnerabilità sismica nelle scuole cittadine di competenza comunale. La “settimana successiva” è trascorsa, siamo già a metà di quella dopo ma ancora non si hanno notizie in proposito né è partita qualche verifica anche in una sola scuola comunale.

“Sinergia Provincia-Comitato per garantire soluzioni per settembre”

Il Comitato Scuole Sicure di Ascoli Piceno – si legge nel comunicato del Comitato stesso – ha chiesto ed ottenuto un incontro con il presidente della Provincia D’Erasmo per fare il punto della situazione sullo stato delle scuole superiori. All’incontro era presente anche l’ing. Capriotti, responsabile dell’ente per l’edilizia scolastica. Il Comitato ha chiesto di poter avere le analisi di vulnerabilità fatte ed ha proposto soluzioni per il breve ed il lungo periodo.

Il presidente della Provincia si è mostrato collaborativo ed ha garantito il suo impegno per la trasparenza. Comitato e Provincia si stanno muovendo in sinergia e in tempi strettissimi per garantire già da settembre soluzioni anche temporanee che garantiscano di iniziare il nuovo anno in sicurezza”.

Per chi da anni (prima ancora del terremoto di agosto del 2016) si occupa ed ha a cuore la tematica della sicurezza delle scuole sono parole che non possono che far piacere e, per certi versi, sorprendono. Non capita spesso, anzi, capita raramente di trovare un’amministrazione così collaborativa, così giustamente aperta al confronto con chi non ha mire politiche o propagandistiche ma, molto più semplicemente, vuole che i nostri ragazzi non debbano correre rischi nelle proprie scuole.

Per questo meritano un grandissimo plauso il presidente D’Erasmo e la sua amministrazione, un esempio che altre amministrazioni dovrebbero seguire. Al di là della giusta e comprensibile soddisfazione per questo rinnovato spirito collaborativo, resta comunque la preoccupazione per una situazione comunque delicata e complicata.

Il Comitato Scuole Sicure, nella propria pagina facebook, insieme al comunicato ha pubblicato un grafico che mostra la situazione di alcune scuole, le cui verifiche di vulnerabilità sismica hanno dato risultati allarmanti, con un indice di rischio molto lontano da quell’1 che rappresenta la sicurezza. Ma già da mesi sappiamo che la situazione è più o meno simile in tutte le scuole superiori (cioè quelle di competenza provinciale).

Di positivo c’è che il fatto di aver svolto celermente le verifiche di vulnerabilità sismica (che per legge devono essere fatte in tutte le scuole entro il 31 agosto 2018) permette alla Provincia di essere avanti rispetto ad altri enti e di poter già avviare alcuni interventi. Sappiamo, ad esempio, che grazia ai finanziamenti del Miur (circa 3 milioni di euro) partiranno presto gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico in 4 scuole del territorio tra cui il Li­ceo Clas­si­co “F. Sta­bi­li” di Asco­li i cui la­vo­ri an­dran­no in ap­pal­to tra giu­gno e ot­to­bre (le al­tre scuo­le sono l’Ip­sia e l’Al­ber­ghie­ro di San Be­ne­det­to, il Faz­zi­ni-Mer­can­ti­ni di Grot­tam­ma­re).

Gra­zie al­l’or­di­nan­za n. 56 del 10 mag­gio scor­so del Com­mis­sa­rio straor­di­na­rio per la ri­co­stru­zio­ne, poi, sono a di­spo­si­zio­ne ol­tre 23 mi­lio­ni di euro per in­ter­ven­ti di ade­gua­men­to e mi­glio­ra­men­to si­smi­co pra­ti­ca­men­te in tut­te le scuo­le su­pe­rio­ri cit­ta­di­ne. Il problema è che comunque stiamo parlando di interventi che porteranno frutti non nell’immediato.

Comune tra improbabili “favolette” e promesse non mantenute

Però a settembre ripartirà il nuovo anno scolastico e il problema della sicurezza di quegli edifici si porrà con identica urgenza. Anche per questo la nuova collaborazione che si è instaurata tra Provincia e Comitato è fondamentale e proseguirà nelle prossime settimane. “Un nuovo incontro tecnico – si legge nel comunicato del Comitato cittadino – è stato fissato per martedì 26 giugno, nel pomeriggio, per approfondire le tematiche e portare avanti le soluzioni. Attendiamo la stessa disponibilità da parte del Comune che ancora non risponde alle nostre sollecitazioni”.

Davvero inaccettabile il comportamento dell’amministrazione comunale, anche se in un certo senso è comunque comprensibile. Dopo che per 2 anni il sindaco Castelli ha sminuito quello che invece era ed è un problema concreto e pressante, dopo che per quasi 2 anni il primo cittadino ha raccontato ogni genere di paradossale “storiella”, è davvero difficile per lui ora improvvisamente ammettere di aver sbagliato e cambiare radicalmente atteggiamento.

Purtroppo per lui, però, a smentirlo in maniera per certi versi clamorosa è stato proprio l’assessore Brugni, sempre in occasione dell’incontro organizzato dalla Provincia. “Con il terremoto le nostre scuole hanno subito diversi problemi, qualcuna addirittura abbiamo dovuto chiuderla” ha dichiarato il 6 giugno Brugni, smentendo così la grottesca “favoletta” raccontata per mesi dal sindaco, secondo cui le vere verifiche le scuole cittadine le avevano sostenute e brillantemente superate proprio con le scosse di terremoto.

Apprezzabile l’ammissione dell’assessore, molto meno il fatto che il suo annuncio (“la prossima settimana partiranno le verifiche di vulnerabilità sismica”) si è trasformato nell’ennesima promessa non mantenuta. Superfluo aggiungere altro.

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