Palazzo Saladini a rischio, caos a corso Mazzini


Domenica sera i vigili del fuoco, chiamati perché dal tetto del palazzo era volato via un telone della copertura, hanno verificato una situazione di pericolo e chiamato la polizia municipale per far rimuovere le auto parcheggiate sotto il palazzo e far transennare l’area

“Adesso siete nella m…”. La schietta affermazione che uno dei vigili intervenuti ha fatto ad uno dei residenti scesi in strada per protestare, sintetizza al meglio la situazione che si sta vivendo da domenica sera a corso Mazzini, nella zona che dall’ex distretto militare va verso la Fontana dei cani.

Pochi giorni fa, parlando del mistero della pulizia della strada in quella zona (“Pulizie delle strade, il mistero di Corso Mazzini”) avevamo evidenziato come i residenti avessero non pochi problemi per il parcheggio, costretti a pagare un permesso annuuale senza però avere un numero di posti auto sufficienti. Ora da domenica sera la situazione è clamorosamente precipitata perché tutto un lato della strada è stato transennato per motivi di sicurezza e, di conseguenza, vengono momentaneamente eliminati ulteriori posti auto. E si tratta di un momentaneamente  che rischia di prolungarsi per diverso tempo perché è legato alla messa in sicurezza di palazzo Saladini.

Quel che è incredibile è che non si può parlare neppure di evento inatteso, perché a quanto pare che ci fosse questa necessità era cosa nota. Ma è davvero paradossale come questa che ora si trasforma in una vera e propria emergenza  si è creata. Domenica sera, a seguito di una segnalazione, nella zona sono arrivati i vigili del fuoco chiamati perché dal tetto di palazzo Saladini era volato via un telone della copertura . I vigili sono arrivati e con una grande scala sono saliti fino al tetto, verificando però una situazione di pericolo. Per questo hanno chiamato la polizia municipale per far transennare la zona, ordinando l’immediata rimozione di tutte le auto parcheggiate in quel lato.

Gli stessi vigili, in realtà, hanno rivelato ai residenti che già da diverso tempo avevano segnalato al Comune che la situazione era critica, che sotto palazzo Saladini non si poteva parcheggiare. Allora è inevitabile chiedersi perché si è lasciato passare tutto questo tempo, perché l’amministrazione comunale non è immediatamente intervenuta non appena venuta a conoscenza della situazione, magari cercando anche di trovare soluzioni per i residenti. O, quanto meno, evitando di peggiorare ulteriormente le cose come accadrà ora, visto che proprio in questi giorni sono in programma anche i lavori in via Alamanni, con la conseguente chiusura della via e l’impossibilità per i residenti di parcheggiare nella via stessa.

Considerando che ogni tanto, a sorpresa, viene anche chiusa via XIX settembre quando ci sono lavori nella zona, la situazione rischia davvero di diventare insostenibile. In ogni caso la polizia municipale, una volta arrivata in zona, ha provveduto  a transennare tutto il lato dove si trova palazzo Saladini, con tanto di nastro. Hanno poi avvertito anche il sindaco Castelli della situazione di emergenza e, immaginiamo, anche della protesta e dell’esasperazione dei residenti che sono scesi in strada. “Uno dei vigili – afferma un residente – mi ha detto che adesso se vogliamo trovare una soluzione dobbiamo andare a parlare con la Saba, con il dirigente comunale o con il sindaco”.

C’è da sperare, in realtà, che non serva che i residenti si mobilitino per andare a parlare con l’amministrazione comunale, sarebbe opportuno che il sindaco intervenisse immediatamente, senza che siano i residenti a sollecitarlo, visto che è stato messo al corrente della situazione, per cercare delle soluzioni percorribili.

Per la verità una soluzione semplice e a portata di mano senza troppi problemi ci sarebbe, il parcheggio di palazzo Colucci ora riservato inspiegabilmente ai soli dipendenti comunali. Siamo alle solite, però, il primo cittadino dovrebbe avere il coraggio, di fronte ad una situazione di evidente emergenza, di toccare un privilegio inaccettabile e immotivato che da decenni ormai viene riservato alla “casta” dei dipendenti comunali.

Il sindaco, in realtà, dovrebbe anche spiegare per quale insana ragione, se davvero la situazione critica del tetto del palazzo era da tempo nota, non si sono prese prima le necessarie precauzioni. Anche perché una simile vicenda inevitabilmente solleva delle ulteriori perplessità e insinua il dubbio che ci possano essere, in altre zone del centro e della città, situazioni come questa di palazzo Saladini venuta fuori quasi casualmente

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