“Virus party”, l’ultima follia anti vaccini


“Se i bambini vengono contagiati non potranno costringerci a fare i vaccini” è il ragionamento alla base di questa nuova folle iniziativa. Intanto il papà di una bimba immunodepressa in una lettera racconta il calvario che affrontano i bambini nella sua stessa condizione

E’ proprio vero che “al peggio non c’è mai fine”. In particolare per quanto riguarda la lunga e interminabile vicenda che ruota intorno ai vaccini. Ogni volta che si pensa che si è toccato il fondo, che più in basso di così è impossibile sprofondare, arriva puntuale qualche nuovo evento, qualche nuova situazione che sposta in  basso (e non di poco) il livello della discussione.

In questo caso, però, la nuova incredibile follia dei cosiddetti “no vax” va oltre l’inimmaginabile. In nome della libertà di scelta, per aggirare in qualche modo gli obblighi imposti dal decreto del governo, mamme e papà “no vax” sono arrivati al punto di organizzare dei veri e propri “virus party”. Capisco perfettamente che si fa fatica a credere ad una simile follia ma da un paio di settimane sulle bacheche di molti genitori “no vax” si moltiplicano messaggi di questo tipo, per organizzare veri e propri raduni. “Se i bambini vengono contagiati non potranno costringerci a fare i vaccini” è il ragionamento alla base di questa aberrazione.

Salve a tutti – scrive un papà di Catania su uno dei gruppi anti vaccini presente su Facebook – vorrei fare un appello a voi tutti. Se per caso qualcuno dei vostri figli stia contraendo in questo periodo qualche malattia esantematica tipo morbillo, varicella, parotite, rosolia, ecc. e siete di Catania o provincia vi chiedo di avvisarmi. A quel punto ci conosceremo di presenza e se sarà nella vostra volontà porterò mio figlio a contatto con il vostro in modo che prenda le malattie esantematiche proprio come vuole mamma natura. Vi ringrazio per la collaborazione”.

Se fosse un folle isolato non sarebbe opportuno neppure perderci tempo. Ma sotto quel post fioccano commenti e interventi, tutti sulla stessa farneticante linea. “Se i nostri bambini prendono queste malattie esantematiche normalissime come è stato per tutti noi quando eravamo piccoli non potranno costringerci a fare i vaccini” risponde una mamma.

A mia figlia l’ho fatta stare in contatto con bambini appena vaccinati con mpr, bambini con 6 malattie ma niente. Forse ha avuto una forma lieve di pertosse ma il pediatra non vuole prescrivere le analisi per verificare se l’ha avuta o no” risponde un’altra mamma, mentre un papà si accoda all’appello “Anche io cerco!”. Come se non bastasse di appelli ad organizzare questi party, come fossero delle normali feste di compleanno, ed incontri per far passare il virus da bambino a bambino se ne trovano numerosi.

Siamo davvero alla follia ma non ci si può stupire più di tanto, sono gli effetti inevitabili dell’ignoranza (intesa come mancanza di conoscenza), per certi versi comprensibile in materie così complesse, ma soprattutto di chi la cavalca per chissà quali fini. A loro, a tutti quei genitori che arrivano a questo punto in nome di una presunta “libertà di scelta”, bisognerebbe far leggere la struggente lettera , indirizzata al governatore del Veneto Zaia che ha annunciato ricorso presso la Corte Costituzionale contro il decreto sui vaccini, di un padre che da anni combatte per la vita di sua figlia (che, purtroppo, non ha alcuna “libertà di scelta”).

Egregio Governatore Zaia – scrive – ho appreso dagli organi di stampa che si accinge a fare ricorso presso la Corte Costituzionale contro il decreto Lorenzini sull’obbligo vaccinale. Non lo faccia, è un errore gravissimo. Finché l’obbligo vaccinale non verrà ripristinato, la mia bambina immunodepressa continuerà a rischiare la vita ogni giorno. Come lei, molti altri bambini.

Nel Luglio 2015, mia figlia, che aveva tre anni ed era stata perfettamente sana fino ad allora, si ammalò improvvisamente di una gravissima e mortale malattia del midollo osseo. Nel giro di pochi giorni, il suo sangue si svuotò completamente da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Poteva sopravvivere solo grazie a continue trasfusioni. Dopo vani tentativi di cura, fu messa in lista per un trapianto di midollo. Dopo alcuni mesi, passati per lo più in ospedale per le continue infezioni, fu possibile reperire negli USA un donatore compatibile.

Mia figlia, e noi con lei, passò tre mesi chiusa in camera sterile. Fu sottoposta a chemioterapia massiccia, perse tutti i capelli e molti chili di peso, più volte fu a rischio di vita a causa di infezioni opportunistiche. Alla fine uscì, ma per molti mesi ancora poté essere avvicinata solo indossando mascherine, lei stessa poteva uscire di casa, con mille precauzioni, solo indossando una mascherina. Decine e decine di bambini vivono lo stesso calvario ogni anno al Centro Trapianti del Reparto di Oncoematologia di Padova, che ormai conosciamo molto bene. Tante malattie diverse, una cosa in comune: l’immunodeficienza.

A causa della malattia e delle cure, questi bambini per diversi anni hanno un sistema immunitario debole e non possono essere vaccinati. Infezioni per nulla gravi per i bambini sani per loro viceversa sono mortali. La loro vita dipende dal fatto che gli altri bambini attorno a loro siano vaccinati impedendo ai germi pericolosi di circolare. La copertura vaccinale in Veneto è scesa pericolosamente da quando è stato tolto l’obbligo vaccinale.

Questo è un fatto, chi lo nega è in malafede. Questo fatto rappresenta un pericolo mortale per mia figlia e le migliaia di bambini nella sua condizione. Bambini che hanno già sofferto abbastanza. Se si oppone all’obbligo vaccinale, lei è e sarà responsabile delle conseguenze. Io frequento gli ospedali, parlo con decine di medici (quelli veri, che salvano la vita), la propaganda e la disinformazione da lei diffuse in questi giorni non ingannano me nè le migliaia di genitori di bambini malati di linfoma, leucemia ecc, che vivono in Veneto e sanno bene l’importanza delle vaccinazioni obbligatorie.

Vede, governatore, non vi è nulla di più imparziale della malattia: colpisce tutti, indistintamente, senza riguardo a stato sociale, conto in banca, credo politico o religioso. Oggi è toccato a mia figlia, domani può toccare a lei o qualcuno a lei vicino. Non glielo auguro, naturalmente, ma in quel caso capirebbe molte cose. Venga, la prego, a parlare con i medici che hanno curato mia figlia, che curano ogni giorno bambini con malattie terribili. Chieda a loro se è necessario l’obbligo vaccinale”.

C’è poco da aggiungere, se non il fatto che tanto l’appello di quel padre resterà lettera morta e non sortirà alcun effetto. Naturalmente speriamo di sbagliare ma ormai la vicenda ha preso una determinata piega e temiamo che nulla possa contribuire a cambiarla. Neppure le testimonianze di chi vive ogni giorno sulla propria pelle le conseguenze di questa insensata campagna, neppure i fatti eloquenti e inconfutabili accaduti in queste settimane, neppure la mole di dati e di studi scientifici, certificati e inconfutabili, che ci sono sull’argomento.

Perché, a differenza di quanto sostengono i “no vax” (e chi in qualche modo li sponsorizza), di dati su tutti gli aspetti che riguardano i vaccini (comprese le reazioni avverse) e di studi sia sulla sicurezza che sui presunti possibili effetti ce ne sono a volontà (e nei prossimi giorni li pubblicheremo). Il problema è che vanno tutti nella stessa direzione (a parte quelli palesemente “taroccati”), che è quella che non piace e non si sposa con le tesi degli anti vaccini.

Che, di conseguenza, preferiscono far credere il contrario (cioè che non esistono), contribuendo in tal modo a far sviluppare reazioni che rasentano (anzi superano) la follia, come appunto i “virus party”.

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