Psicosi meningite tra paradossi, bufale e razzismo


Cresce l’allarme anche se secondo tutti i dati ufficiali non c’è alcun aumento dei casi di meningite nelle Marche e nel resto del paese. E mentre cresce la richiesta di vaccinazione, sul web Forza Nuova e  Casapound rilanciano l’ignobile “bufala” della correlazione con l’immigrazione. Tutto quello che c’à da sapere sulla meningite

E’ davvero incredibile come tutte le vicende che ruotano intorno all’improvviso allarme meningite, esploso nel nostro paese tra la fine del 2016 e l’inizio del nuovo anno, siano una straordinaria fotografia di quello che sono

diventati gli italiani in questi anni. Sempre più diffidenti verso l’informazione istituzionale (quale che sia) ma terribilmente “creduloni”, pronti a “bersi” qualsiasi idiozia presentata in modo vagamente credibile e a fidarsi di qualsiasi “apprendista stregone”. Riluttanti ad ascoltare i consigli di veri esperti del settore ma poi facilmente preda del panico di fronte anche al minimo (e spesso improbabile) segnale di pericolo. Terribilmente ignoranti e spesso senza la minima conoscenza reale della materia in discussione e, per questo, portati a credere alle più bieche e inconsistenti teorie demagogiche e anche razziste.

C’è tutto questo e molto altro nella psicosi meningite che impazza in queste ore in forme e con risvolti a dir poco paradossali. Il primo e non certo irrilevante paradosso è che, proprio mentre la cronaca degli ultimi giorni farebbe pensare ad una situazione quanto meno preoccupante, con notizie di frequenti nuovi casi (solo nella giornata di ieri ne abbiamo registrati 4-5), in realtà tutti i dati ufficiali dimostrerebbero il contrario.

In questi giorni si registra nelle Marche, come nelle altre regioni italiane, una richiesta crescente per il vaccino antimeningococcico da parte della popolazione non coinvolta nell’offerta vaccinale gratuita – si legge nel comunicato stampa di martedì 3 gennaio del servizio Sanità pubblica della Regione Marche – richieste che non corrispondono ad un reale incremento dei casi di meningite meningococcica nella nostra regione, dove, al contrario si è registrato un numero inferiore di casi di meningite meningococcica negli ultimi anni“.

Nell’ultimo anno i casi di meningite da meningococco sono stati circa 190 mentre l’anno precedente si sono registrati 196 casi – afferma il direttore del Dipartimento malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità Giovanni Rezza – mentre per i casi sia di meningite che di sepsi, circa 1700 nel 2016, si nota invece una leggera diminuzione rispetto all’anno passato. E’ la Toscana l’unica zona dove si registra una situazione particolare, dove c’è stato un aumento di casi per uno stesso ceppo virulento di meningococco C. In Italia non abbiamo un’emergenza meningite, l’importante è aumentare la sorveglianza e usare tutti i vaccini a disposizione”.

E proprio riguardo ai vaccini si sta verificando l’altra situazione a dir poco paradossale. Come si legge nel comunicato stampa del servizio Sanità della Regione, in queste ore si registra una crescente richiesta di vaccinazione. Addirittura ad Ascoli prenotando oggi si può effettuare il vaccino il 24 luglio, segno evidente dell’improvvisa corsa che si è scatenata. Eppure sino a pochi giorni fa anche la nostra regione era stata colpita, grazie anche alle campagne anti vaccino dei tanti siti produttori di bufale, da quella strana sindrome che porta sempre più persone a credere (erroneamente) che i vaccini stessi siano praticamente inutili (anzi, addirittura dannosi).

Nelle Marche quasi 25 genitori su 100 nel corso del 2015 hanno rifiutato l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione contro il meningococco C – si legge ancora nel comunicato del servizio Sanità della Regione – lo stesso vaccino per cui al momento si sta registrando tanta richiesta da parte della popolazione. Vaccinare i bambini significa anche ridurre la circolazione dei batteri che possono causare casi di malattia negli adulti e negli anziani”. I dati regionali, sempre forniti dal servizio Sanità, lo confermano.

Nei sei anni (2000–2006) precedenti l’avvio della offerta vaccinale ai nuovi nati – si legge ancora nel comunicato stampa – sono stati registrati complessivamente 30 casi di meningite da meningococco. Negli ultimi 6 anni (2010-2016) i casi complessivi sono stati 19, con una riduzione del 40%, anche grazie alle vaccinazioni che vengono offerte attivamente e gratuitamente a tutti i bambini”. “La vaccinazione non è un atto di protezione individuale, ma un atto di responsabilità sociale – spiega Roberto Burioni, medico e professore ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano – lo dico da cittadino e non da medico: ritengo che bisognerebbe introdurre un elemento di obbligatorietà. Perché chi non vaccina non solo danneggia il proprio figlio, ma danneggia anche i figli degli altri e gli adulti”.

A promuovere l’importanza del vaccino ci ha provato anche la straordinaria Bebe Vio che si è presentata, insieme a tutta la famiglia, negli ambulatori dell’ospedale di Monselice per vaccinarsi contro la meningite, con tanto di selfie pubblicato sui social proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della vaccinazione. Semplice ma estremamente efficace e ricco di genuina umanità il suo messaggio.

Non sono nessuno per obbligare qualcuno a vaccinarsi – ha affermato la campionessa paralimpica colpita da meningite ad 11 anni – non sono un medico, sono solo una persona che crede nei vaccini e per questo volevo consigliare tutti a informarsi veramente sulla loro utilità, sui rischi e sui vantaggi, su tutte le piattaforme, ma quelle vere, siti veri, non solo sui social che non valgono niente. Sono qui anche per questo, per spingere le persone ad informarsi. Oggi racconto la mia felicità e miei successi, ma Dio sa quanto hanno sofferto i miei genitori e quanto male sono stata in quei giorni. E se penso che sarebbe bastato un vaccino mi dico: Ma chi me l’ha fatto fare?”.

E pazienza se qualche “webete” ha trovato il modo di lanciare offese nei suoi confronti, accusandola di voler strumentalizzare la sua situazione e di prestarsi alla cosiddetta propaganda istituzionale. Non vale la pena neppure sprecare due parole per commentare, purtroppo non  esiste alcun vaccino che aiuti chi è affetto da questa grave sindrome di idiozia, così come non esiste alcun vaccino contro chi, accecato da razzismo e xenofobia, non ha voluto perdere l’occasione per strumentalizzare la situazione per prendersela con gli extracomunitari. A vestire i panni degli sciacalli in questa situazione i gruppi e i siti che gravitano nell’ala dell’estrema destra (ma che strano…), da Casapound a Forza Nuova, da “Il Primato Nazionale” a “Sovranità Nazionale”.

meningiteIl refrain è sempre lo stesso, la presunta epidemia di meningite (che poi epidemia non è, non c’è stato fino ad ora neppure un aumento dei casi…) è colpa degli extracomunitari che accogliamo che ce l’hanno portata dall’Africa. “Meningite, tutti sappiamo da dove arriva. Basta accoglienza killer” recita un ignobile manifesto di Forza Nuova (foto a sinistra). “Si vuole nascondere il nesso con l’immigrazione” aggiunge il vicepresidente di Casapound Simone Di Stefano. Peccato, però, che le teorie vagamente razziste di questo cenacolo di intellettuali vengano brutalmente sbugiardate da tutti gli esperti del settore.

Ma quale accoglienza killer – spiega Adriano Lazzarin, primario di Malattie Infettive dell’Ospedale San Raffaele di Milano – basterebbe conoscere la materia di cui si sta parlando per sapere che in Africa è diffuso il il meningococco di tipo A, mentre da noi si sono verificati finora soltanto casi di infezione riconducibili ai ceppi B e C. Bisogna poi considerare che il meningococco non lo “importiamo” dall’Africa, ma è già presente in Italia. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità nel nostro paese ci sono tra i 5 e i 10 milioni di portatori sani di meningococco.

Non c’entra niente l’immigrazione dall’Africa – aggiunge Giovanni Rezza – i casi di meningite avvenuti in Toscana sono dovuti al meningococco C che è da sempre presente in Italia e in Europa”. “E’ una menzogna senza senso – accusa Roberto Burioni medico e accademico del San Raffaele –  in Europa i tipi predominanti di meningococco sono B e C ed in particolare i recenti casi di cui si è occupata la cronaca sono stati dovuti al meningococco di tipo C. Al contrario, in Africa i tipi di meningococco più diffusi sono A, W-135 ed X. Per cui è impossibile che gli immigrati abbiano qualcosa a che fare con l’aumento di meningiti in Toscana. Per cui chi racconta queste bugie è certamente un somaro ignorante”.

Burioni aveva espresso la sua posizione già sulla propria pagina di facebook dalla quale ha poi cancellato tutti i commenti giudicati razzisti. “Non accetto queste derive xenofobe sulla mia pagina Facebook – afferma – in un post  avevo scritto che i ceppi di meningite circolanti in Africa sono diversi da quelli che circolano in Italia. Quindi, non possiamo dare la colpa ai migranti. Alcuni hanno messo commenti xenofobi, altri hanno postato documenti che neppure avevano letto, perché confermavano la mia tesi. Non avevo tempo di spiegare, quindi per una volta ho deciso di cancellare quei commenti e ho spiegato le ragioni: la scienza non è democratica. Due più due fa quattro. E anche se il 99% della popolazione mondiale in una votazione dicesse che fa 5, continuerebbe ancora a fare 4. I dibattiti devono avvenire fra persone che conoscono gli argomenti. Stranamente questo è un concetto non accettato in campo scientifico, ma valido in campo sportivo , visto che non c’è mai un telecronista di calcio che non conosca la regola del fuorigioco. Internet ha modificato le cose perché un professore e uno studentello di medicina al terzo anno sono sullo stesso piano. Non bisogna perdere il principio di autorità: quando si parla di un argomento, bisogna conoscerlo”.

Insomma la scienza non ha dubbi in proposito anche se sappiamo bene che in tanti preferiranno continuare a credere alle “panzane” di “accademici” del calibro di Di Stefano (Casapound), Roberto Fiore (Forza Nuova) o di tal Fabio Barsanti, coordinatore regionale (Toscana) di Sovranità Nazionale tra i più accesi fautori di questa tesi. E che probabilmente se ci fosse già quella giuria popolare invocata da Grillo per valutare la veridicità delle notizie dei media, quelle dei vari Burioni, Rezza, Lazzarin e di tutto il mondo sanitario ufficiale quasi certamente sarebbero giudicate delle notizie false (e questo basta per comprendere quanto folle sia la proposta del leader del Movimento 5 Stelle).

A tutti coloro che, invece, continuano a dar credito a chi davvero conosce la materia in discussione, di seguito tutto quello che c’è da sapere sulla meningite, sulla base delle indicazioni del dottor Fabrizio Pregliasco, virolo e immunologo del Dipartimento di Scienze Bionediche per la Salute dell’Università di Milano e del ministero della Salute

La meningite è un’infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale. E’ una malattia generalmente di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali. Esistono tre tipi di meningite batterica:  

1) Neisseria meningitidis (meningococco). Dal 2 al 30% della popolazione sana alberga meningococchi nel naso e nella gola senza presentare alcun sintomo, e questa presenza non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi. La trasmissione avviene per via respiratoria, e il rischio di sviluppare la malattia sembra maggiore in persone che hanno acquisito l’infezione da poco, rispetto a chi è portatore da più tempo. Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco  ma solo 5 (denominati A, B, C, W 135 e Y) causano meningite e altre malattie gravi. In Italia e in Europa i ceppi B e C sono i più frequenti. I sintomi non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore, anche in presenza di una terapia adeguata. I malati sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa, e i casi secondari sono rari. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici. E’ attualmente disponibile un vaccino contro il meningococco C.

2) Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è, dopo il meningococco, uno degli agenti più comuni della meningite. Come il meningococco, si trasmette per via aerea e può trovarsi nelle prime vie respiratorie, senza causare alcuna malattia. Esistono molti tipi di pneumococco. Le meningiti da pneumococco si presentano in forma sporadica; non è indicata la profilassi antibiotica di chi è stato in contatto con un caso.

3) Haemophilus influenzae tipo b (emofilo o Hib) era fino alla fine degli anni novanta la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni. Con l’introduzione della vaccinazione i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo. In caso di meningite da Hib è indicata la profilassi antibiotica dei contatti stretti.

SINTOMI:  sono inizialmente difficili da riconoscere e per questo spesso la diagnosi arriva tardi. Nelle prime 10 ore compare febbre e stato simil influenzale. Successivamente il mal di testa diventa forte, compare rigidita’ muscolare e la febbre diventa alta. Dopo circa 20 ore si presentano sintomi gravi come perdita di conoscenza, convulsioni, macchie sul corpo.
INCUBAZIONE:  dura 10 giorni, nell’ambito di questo periodo si puo’ fare la profilassi, ovvero una terapia antibiotica specifica: piu’ e’ precoce, maggiori le probabilita’ che la malattia guarisca. La contagiosita’ e’ comunque bassa, e i casi secondari sono rari anche se possono dare origine a focolai epidemici.
VACCINI:  per evitare la malattia, sono disponibili per adulti, anziani e bambini. Ci si puo’ vaccinare contro meningite da Haemophilus influenza e di tipo B, per le forme causate dallo pneumococco e dai ceppi A, B, C, Y, W 135 del meningococco. Tra questi ceppi quello piu’ diffuso e’ il B.

bookmark icon