Babbo Natale in Comune


Pochi giorni prima di Natale pubblicate sull’albo pretorio on line le determine relative ai maxi premi attribuiti al segretario comunale e all’esercito di dirigenti del Comune di Ascoli. Ancora una volta, però, restano top secret sia gli obiettivi fissati che le motivazioni che hanno spinto il sindaco e l’Organismo di valutazione ad assegnarli

Benvenuti nel favoloso mondo del Comune di Ascoli. Un “regno” dorato e invidiabile, soprattutto per i dirigenti, dove tagli, sacrifici, spending review sono termini banditi e sconosciuti. Dove il sovrano può permettersi lo sfizio di far pagare profumatamente ai  “sudditi” i suoi poeti cortesi (coloro che, nel periodo di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, erano incaricati di cantare ed esaltare le gesta del sovrano). Dove chi ha la fortuna di entrarvi può godere non solo di stipendi da nababbi (da 80 a 100 mila euro lordi all’anno) ma anche di ricchissimi premi (in “burocratese” retribuzione di risultato). Liquidati, in toto o in buona parte, a prescindere dalle sorti stesse del Comune dove, che le cose vadano bene o vadano male, che non ci sia più un euro per importanti servizi o che si debbano aumentare tasse e tariffe che gravano sui cittadini, i soldi per “premiare” i bravissimi ed efficientissimi dirigenti comunali spuntano sempre fuori.

Che, poi, per carità meritano davvero di ottenere questi ricchissimi premi perché ogni anno, nella peggiore delle ipotesi, raggiungono almeno intorno al 90% degli obiettivi fissati.  Immaginiamo e condividiamo il vostro stupore,  è oggettivamente difficile credere che in un Comune con tanti problemi e con tanti gravi disservizi i suoi dirigenti centrino ogni anno, con puntualità quasi svizzera, quasi tutti gli obiettivi che vengono prefissati ad inizio anno. Ma questo che sembra uno scherzo di Carnevale o un pesce d’aprile, in realtà altro non  è che la storia natalizia che ci racconta il Comune stesso con la pubblicazione, il 20 dicembre scorso, sull’albo pretorio on line delle determine 1003 e 1004 (in realtà approvate a metà luglio…) sulle retribuzioni di risultato dei dirigenti e del segretario comunale.

Detto che ai tempi in cui nel nostro paese impazzava la Dc si diceva che le peggiori “porcherie” (cioè i provvedimenti più impopolari e i “regali” più indigesti ai soliti noti) venivano approvate e rese note o nel periodo natalizio o a ferragosto (cioè quando l’aria vacanziera faceva inevitabilmente allentare l’attenzione),  è sin troppo facile abbandonarsi a battute ironiche. A partire dal fatto che, se davvero la percentuale di realizzazione degli obiettivi è ogni anno intorno al 90%, viene quasi da pensare che l’obiettivo finale dell’amministrazione comunale sia l’autodistruzione del Comune stesso.

Perché suona davvero beffardo parlare di una così alta percentuale di realizzazione degli obiettivi in un Comune che è stato costretto a vendere i proprio “gioielli” per evitare il crac finanziario, che paga ogni anno dai 3 ai 4 milioni di euro in più nella realizzazione di importanti opere pubbliche a causa dell’atavica mancanza di programmazione, che non riesce mai a completare un intervento nei tempi stabiliti, che riesce a malapena ad avviare non più di un terzo delle opere pubbliche programmate, che costringe i propri cittadini a pagare l’aumento di una tassa per un servizio che non è poi capace di avviare, che per risparmiare cede ai privati alcuni fondamentali servizi che, però, alla fine finisce per pagare addirittura più di prima, che ha ritardi record nei pagamenti ai fornitori (con una media di 89 giorni, di gran lunga la peggiore delle Marche).

Potremmo andare avanti a lungo, ma il concetto è già chiarissimo così. In  un simile contesto, di fronte a questa cruda realtà,  è a dir poco paradossale sbandierare un’efficienza amministrativa che esiste solo quando si tratta di premiare i propri dirigenti ma di cui quotidianamente non se ne trova traccia. Basterebbe pensare, per comprendere quanto poco realistici siano quei risultati, che nel 2014 la retribuzione di risultato più alta (quindi la massima percentuale di raggiungimento degli obiettivi) è spettata  al dirigente Progettazione e Gestione Opere Pubbliche e Servizio Pubblica Illuminazione (ben 8.837 euro), cioè il responsabile di quei settori dove in realtà si sono registrati i più clamorosi flop (vogliamo parlare per caso del fallimento del nuovo servizio di illuminazione pubblica?).

E l’anno successivo meglio di lui ha fatto solo il Dirigente Ambiente e Commercio, meritandosi un premio da 8.942 euro, evidentemente per i grandi risultati ottenuti nella raccolta differenziata (poco più del 40%, la peggiore delle Marche…) o nello sviluppo del commercio, in particolare del centro storico.  Per altro la beffa per i cittadini ascolani è duplice perché il sindaco Castelli e gli assessori da sempre, già nel corso del primo mandato amministrativo, affermano di aver tagliato e razionalizzato le spese per la macchina comunale. Proclami che, forse, saranno veri per quanto riguarda altri settori ma non certo per l’apparato dirigenziale del Comune.

E per certi “vezzi” da sovrano del sindaco Castelli che per la sua personalissima corte (l’ufficio di staff) composta da ben 4 elementi (compreso l’operatore video che effettua quelle inquietanti riprese stile “The blair witches project”…), fa spendere ai cittadini ascolani oltre 100 mila euro all’anno. Prima di lui il sindaco Celani non ce l’aveva una simile “corte” a disposizione, così come la sua macchina amministrativa aveva appena 7 dirigenti (più il segretario generale) e costava annualmente agli ascolani quasi la metà di ora. Poi, pian piano, alla faccia dei tagli e della tanto sbandierata spendig review, la compagine dirigenziale si è clamorosamente gonfiata  fino ad arrivare  all’incredibile cifra di ben 10 dirigenti (da fine giugno, poi, ridotti a 9), più ovviamente il segretario generale.

Un numero di dirigenti davvero sproporzionato per una città come quella di Ascoli che, secondo l’ultima rilevazione Istat, non raggiunge neppure i 50 mila abitanti e che non trova eguali in comuni simili a quello piceno. Macerata, ad esempio, ha 7 dirigenti (più il segretario generale) che costano ai maceratesi circa 650 mila euro all’anno. Fermo e Teramo, invece, di dirigenti ne hanno addirittura 6 (sempre più il segretario generale) , anche in questo caso per una spesa annua che si aggira intorno ai 650 mila euro. Solo Pesaro ha una compagine comunale simile a quella di Ascoli (10 dirigenti più il segretario generale). Pesaro, però, ha quasi il doppio degli abitanti del capoluogo piceno (oltre 90 mila) e, soprattutto, i pesaresi spendono ogni anno per l’apparato dirigenziale comunale quasi 900 mila euro. I cittadini ascolani, invece, nel 2013 e nel 2014 hanno speso  quasi 1.100.000 euro, mentre lo scorso anno la spesa è scesa (si fa per dire) a più di 900 mila euro per il fatto che due dei 10 dirigenti sono andati in pensione ad inizio anno e solo dopo un po’ di tempo sono stati parzialmente sostituiti.

Al di là della spesa, comunque assolutamente eccessiva e fuori da ogni logica per un comune così piccolo, resta soprattutto lo sconcerto per la gestione della retribuzione di risultato, dei premi riservati ai dirigenti. Che, sulla base di quanto riportato dalla determina 1004 nel 2016 si vedranno liquidare complessivamente il 90% del fondo per la retribuzione di risultato, pari a 72.878 euro (sugli 82.602,80 disponibili). E lo scorso anno era andata addirittura meglio, visto che la percentuale di utilizzo del fondo (e quindi di realizzazione degli obiettivi) aveva superato il 91% (74.754 euro a fronte di un fondo di 82.602, 80). A quella cifra vanno poi aggiunti i 10.064,07 euro destinati al segretario generale che, complessivamente, portano la spesa per le retribuzioni di risultato a poco meno di 83 mila euro.

A rendere ancora più inquietante tutta la vicenda c’è, poi, il fatto che l’amministrazione comunale ha pensato bene di oscurare il Piano Performance e il Piano degli Obiettivi dei dirigenti comunali in base ai quali viene poi assegnata la retribuzione di risultato. Va ricordato che la valutazione di ogni dirigente viene effettuata dall’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV), nominato dal sindaco su segnalazione del segretario generale. Sarebbe però interessante e quanto mai opportuno sapere innanzitutto quali sono gli obiettivi che sono stati fissati per ciascun dirigente ad inizio anno e in che modo l’Oiv calcola poi la percentuale di raggiungimento degli obiettivi stessi. Sarebbe anche una bella dimostrazione di trasparenza, termine che, però, sappiamo bene essere sconosciuto a questa amministrazione comunale.

Così nella delibera n.36 del 20 febbraio 2015, con la quale oltre al Peg (Piano economico di gestione) sono stati approvati gli obiettivi per il 2015 per i dirigenti comunali, non vengono allegati e non vengono resi noti il Piano di Performance e il Piano degli Obiettivi, mentre nella determina n.1004 del luglio scorso, con la quale viene assegnata a ciascun dirigente la retribuzione di risultato, si spiega che “le schede delle performance individuali e le risultanze conclusive dell’Oiv sono conservati presso il Servizio Controlli Interni”. Censura totale, quindi, sia sugli obiettivi che sui reali risultati conseguiti, che rende lo scenario ancora più grigio.

Qualcosa in più, invece, si sa in merito alla retribuzione di risultato ottenuta nel 2015 dal segretario generale. Che, secondo quanto emerge dal decreto del sindaco n. 28 del 1 luglio scorso,  è stato praticamente perfetto, ottenendo il massimo punteggio in tutte voci analizzate: competenza nell’attività di collaborazione e assistenza giuridico-amministrativa, capacità di assolvere i propri compiti nel rispetto del principio di legalità, predisposizione ad impostare e svolgere le proprie attribuzioni finalizzandole all’unitarietà dell’azione amministrativa dell’Ente, capacità di rispettare le cadenze assegnate (probabilmente l’unico in Comune…), capacità di adeguare il proprio comportamento adattandolo alle necessità operative, impegno nell’aggiornamento e approfondimento delle proprie conoscenze tecnico-professionali.

Inevitabile, quindi, che a lui spetti il massimo punteggio possibile e, di conseguenza, la retribuzione di risultato massima prevista. Sempre in merito al segretario generale, la successiva determina n. 1003 (inerente la liquidazione della retribuzione di risultato stessa), ci permette di scoprire uno dei tanti trattamenti di favore riservato alla categoria (non solo nel Comune di Ascoli). Dal documento istruttorio della determina emerge, infatti, che complessivamente lo stipendio del segretario generale è composto da tre voci (a cui, poi, si aggiunge la retribuzione di risultato): la retribuzione ordinaria, la retribuzione di posizione e la maggiorazione della retribuzione di posizione.

Ebbene probabilmente non ci crederete ma per ognuna di quelle tre voci il segretario generale ha diritto alla tredicesima. In pratica c’è la tredicesima della retribuzione ordinaria, di quella di posizione e anche della maggiorazione della retribuzione di posizione. Nel complesso quasi 8 mila euro di tredicesima, poco meno dello stipendio annuale di un operaio.  Tanto, come al solito, paga sempre Pantalone…. (Di seguito la retribuzione di risultato e la retribuzione complessiva, riferita al 2015, 2015 ottenuta da ciascun dirigente comunale)

Retribuzione di risultato 2015

Segretario generale 10.064,07e.

Dirigente progettazione e gestione OO.PP. 8.478 e.

Dirigente istruzione-sport 3.258 e.

Dirigente servizi demografici  6.155 e.

Dirigente patrimonio-gestioni dirette-welfare 8.478 e.

Dirigente P.I.D. tecnica 7.239 e.

Dirigente assetto del territorio – urbanistica 8.478 e.

Dirigente edilizia-attività produttive – ambiente 8.942 e.

Dirigente cultura e turismo 8.511 e.

Dirigente risorse economiche-finanziarie-tributari 8.478 e.

Dirigente affari generali 4.861 e.

Stipendi lordi annuali dei dirigenti comunali (anno 2015)

Segretario generale 112.135,26 e.

Dirigente progettazione e gestione OO.PP. 99.299,69 e.

Dirigente istruzione-sport 45.053,86 e. (a riposo dal 1/6/2015)

Dirigente servizi demografici  94.755,89  e.

Dirigente patrimonio-gestioni dirette-welfare 89.980,06 e.

Dirigente P.I.D. tecnica 94,808,92 e.

Dirigente assetto del territorio – manutenzioni 96.480,01 e.

Dirigente Urp-Protocollo 12.363,67 (a riposo dal 1/2/2015)

Dirigente edilizia-attività produttive – ambiente 89.979,99 e.

Dirigente risorse economiche 96.480,01 e.

Dirigente cultura e turismo 44.014,56 e.*

Dirigente Personale 74.929,16 e. (a riposo dal 1/10/2015)

*dal 2 febbraio al 1 novembre convenzione al 50%, dal 2 novembre dirigente di ruolo

 

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