Un uomo solo al comando


Nonostante le difficoltà e le tante scelte discutibili recenti, il sindaco Castelli può esultare per il risultato di Index Città che conferma il gradimento degli ascolani nei suoi confronti. Ma anche per l’assenza di una forte e concreta opposizione, con Pd e Movimento 5 Stelle che continuano a mostrare tutti i loro imbarazzanti limiti

Squillo di trombe, rullo di tamburi e un “pizzico” di enfasi. Così il sindaco Castelli, con il solito stile “sobrio”, ha annunciato dalla sua pagina facebook il risultato di uno dei tanti sondaggi sul gradimento dei sindaci. Si tratta di “Index Città”, realizzato da Index Research, che nel terzo trimestre 2016 pone il primo cittadino al 24° posto con un gradimento del 58%. Al primo posto troviamo Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, seguito da Paolo Perrone (Lecce) e Dario Nardella (Firenze). Per quanto riguarda le Marche il sindaco “più amato” risulta ancora Matteo Ricci (Pesaro) con il 60,2% di gradimento, seguito da Paolo Calcinaro (Fermo) con il 59,6%.

Una percentuale straordinariamente positiva e che conferma la percentuale della mia elezione del 2014 – dichiara Castelli – una cosa che non era affatto scontata visto il dilagare dell’antipolitica e l’enorme compressione della capacità di spesa dei comuni. Tutto ciò senza contare che il sottoscritto deve governare con tutti i livelli di governo saldamente in mano al PD che, soprattutto a livello regionale e provinciale, ha un atteggiamento profondamente ostile e strumentale nei confronti della città di Ascoli“.

Al di là della polemica finale, strumentale e decisamente fuori luogo (si potrebbe discutere, soprattutto per quanto riguarda la Provincia, chi è che ha l’atteggiamento ostile, basti pensare alla vicenda delle schede sui sopralluoghi post terremoto nelle scuole…), una notizia positiva di cui aveva tanto bisogno il primo cittadino, viste le recenti vicende non propriamente felici (stadio, illuminazione, parcheggi, traffico, gestione impianti sportivi, per non parlare del “pasticcio” assicurazione sul terremoto). In realtà a vedere i commenti al post messo dal sindaco su facebook qualche dubbio potrebbe sorgere. Perché a tanti commenti positivi e di soddisfazione per il risultato ottenuto da Castelli, fanno da contraltare non meno commenti negativi, ironici e critici.

Mi piace lo stile e la professionalità nell’affrontare i problemi in tv mai sbavature” scrive Maria Pia,  “Il buon risultato di Castelli va inquadrato anche alla luce della difficile situazione economica della città, la quale versa da circa un decennio in una situazione di grande crisi. Ottenere per cui un consenso così elevato lo qualifica ben al di sopra di coloro che guidano la classifica che hanno trovato e vivono situazioni ben più comode e sopratutto ricche rispetto alla cittadina marchigiana” aggiunge Gianluigi, mentre Ivo sottolinea che “se il suo impegno quotidiano in Ascoli s’accosta al consenso mediatico che raccoglie, c’è da scommettere su di lei per una rinascita di un polo moderato e innovativo. A parte la battuta sulla bici e l’ex sindaco Marino, le rinnovo la mia stima”.

Dall’altra parte, invece, Elisa nota con sarcasmo che il risultato del sondaggio “conferma che in Ascoli ci sono ancora molti pecoroni che si fanno incantare”, mentre Marisa aggiunge “chiediamo oggi l’opinione sul nostro caro sindaco e poi vediamo il vero sondaggio! Immondizia strade parcheggi profughi illuminazione e chi più ne ha più ne metta! E noi paghiamo!”. C’è, poi, chi, come Paola,  evidenzia l’enfasi e l’eccessiva autocelebrazione del primo cittadino: “però per te sindaco non vale il detto “chi si loda si sbroda? Un po’ di modestia non ti fa male”.

Al di là dei differenti commenti, va detto che simili sondaggi lasciano il tempo che trovano, sono da prendere con le dovute cautele, sia per come vengono effettuati (su un campione di 500 casi con interviste telefoniche) sia per gli esempi recenti. Come quello del sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, addirittura secondo tutti i sondaggi (Index Città, Governance Poll) considerato il sindaco più amato d’Italia, con una percentuale di gradimento quasi al 68%, ma poi clamorosamente uscito sconfitto alle successive elezioni comunali. Stessa storia per Piero Fassino (Torino), sempre tra i sindaci più amati in tutti i sondaggi e dato, a 3 mesi dalle elezioni, quasi al 60% di gradimento e poi clamorosamente sconfitto dalla “grillina” Chiara Appendino.

Ma il vero e incontestabile dato sul sindaco Castelli è quello uscito dalle urne 2 anni fa quando, dopo aver governato la città per 5 anni, gli ascolani gli hanno riconfermato fiducia con una larghissima maggioranza (intorno al 58%) già al primo turno. E questo significa innanzitutto che hanno apprezzato il lavoro svolto dal sindaco e dalla sua amministrazione nei precedenti 5 anni. Ma al tempo stesso è innegabile che Castelli sia stato ampiamente favorito dalla totale assenza di una vera opposizione (meglio stendere un velo pietoso su quanto fatto dal Pd e dalle altre forze di centrosinistra nella passata legislatura) e di una vera e credibile alternativa, visto che anche il Movimento 5 Stelle ha presentato un candidato sindaco debolissimo e già in campagna elettorale ha evidenziato i suoi limiti e la sua totale insussistenza (almeno a livello locale). E 2 anni dopo la situazione non è affatto cambiata, almeno per quanto riguarda l’opposizione.

Si può, infatti, discutere sull’operato e le scelte del sindaco e della sua amministrazione in questi 24 mesi, passi falsi ne sono stati commessi e scelte discutibili ne sono state fatte. C’era lo spazio per un’azione incalzante e decisa, c’era la possibilità di mettere in difficoltà l’amministrazione comunale e cercare di riconquistare credibilità e di guadagnare un po’ di fiducia in più da parte dei cittadini. Invece ancora una volta si è avuta una risposta flebile, poco incisiva, per nulla incalzante, se si eccettua la vicenda dell’illuminazione pubblica.

L’unica in concreto nella quale il Pd, ed in particolare il capogruppo Ameli, ha svolto il proprio ruolo di opposizione incalzante, denunciando con la giusta perseveranza tutti i disagi e i disservizi provocati dal nuovo servizio, percorrendo anche tutte le strade possibili (ricorso all’Anac, segnalazione al prefetto) per dare risalto e trovare risposte ad una situazione oggettivamente imbarazzante. Questo, però, è quanto dovrebbe fare per ogni vicenda, per ogni situazione, cercando anche di recuperare un rapporto con i cittadini che da tempo è decisamente incrinato.

Questo è quanto ci aspetterebbe, ad esempio, sulla vicenda della famosa polizza sul terremoto (che, poi, in realtà è una semplice e comunissima polizza “All risks”, cioè valida per ogni genere di rischio) che ha indiscutibilmente messo in difficoltà il primo cittadino (basta vedere la sua reazione rabbiosa nel corso del Consiglio comunale…) ma sulla quale i consiglieri e i rappresentanti del Pd, invece di continuare ad incalzare il sindaco, hanno fatto calare un incomprensibile silenzio.

Situazione se possibile peggiore per quanto riguarda i consiglieri e i rappresentanti del Movimento 5 Stelle cittadino che, a 2 anni dalle elezioni comunali, forse non hanno ancora capito bene che sono stati eletti in Consiglio comunale, e non al Parlamento, e che ad amministrare la città c’è il sindaco Castelli, e non il presidente del Consiglio Renzi. Per carità ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e ognuno ha tutto il diritto di criticare chi vuole, però concentrarsi di più sulle vicende locali, invece di discutere inutilmente di “massimi sistemi” non farebbe male. Neppure proponibile, quindi, l’ipotesi di fare battaglie comuni con l’altra parte dell’opposizione anche solo sui contenuti.

Va detto, però, che basta assistere ad un paio di Consigli comunali per rendersi conto dell’assoluta insussistenza dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Che, più che fare opposizione, sembrano essere un utile spalla per il sindaco Castelli che, anche se non lo confesserai mai, di certo è lieto ogni volta che nel Consiglio stesso si trova a dover fronteggiare un’interrogazione o qualche altro atto del genere dei “grillini” ascolani.

Come, ad esempio, è accaduto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale con l’interrogazione del Movimento 5 Stelle sul terremoto, un vero e proprio assist per il primo cittadino che ha potuto rispondere con un intervento fiume di circa mezzora, parlando di tutto quello che voleva, anche di cose che non avevano attinenza con l’interrogazione stessa, senza minimamente essere incalzato dai rappresentanti “grillini” (eppure di spiegazioni da chiedere, di cose da contestare ce ne erano e non poche) che in quell’occasione sono sembrati i migliori alleati del sindaco stesso.

E allora è chiaro che con una simile opposizione (o, meglio, con due pseudo opposizioni…) poco incisiva e concreta, tutto diventa più facile per il primo cittadino e per la sua amministrazione, anche quando si trovano a dover fare i conti con problemi e decisioni poco comprensibili. Basterebbe pensare alle recenti vicende dello stadio, dei bandi per la gestione di alcuni impianti cittadini, della confusione e dei ritardi in alcuni importanti interventi pubblici, per non parlare delle scelte per quanto riguarda la politica culturale e, ancora di più, quelle urbanistiche (piano regolatore su tutti). Tutte situazioni e vicende che, se fossero accadute in altre città, avrebbero sicuramente provocato la reazione e l’intervento deciso delle forze dell’opposizione e che, invece, ad Ascoli sono scivolate e stanno scivolando via quasi nel più assoluto silenzio.

E, allora, di fronte ad una simile situazione si comprende bene perché ad Ascoli, a differenza da quanto accade in quasi tutti i principali comuni marchigiani (San Benedetto, Fermo, Macerata, Civitanova, Porto San Giorgio), non c’è alcuna alternanza alla guida dalla città, saldamente in mano, da quasi 20 anni, al centrodestra (prima con Celani, ora con Castelli).

Che, a prescindere dal gradimento che continua ad avere il sindaco Castelli (che, per altro, alle prossime elezioni comunali non potrà ricandidarsi come sindaco), con una simile insussistente opposizione è destinato a governare Ascoli ancora per molto…

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